IL MISTERO DELL’ISOLA DI CANDIA di Michele Catozzi

IL MISTERO DELL’ISOLA DI CANDIA è il primo romanzo di Michele Catozzi, scritto ben prima della serie dedicata al Commissario Aldani (vedi QUI)

IL MISTERO DELL’ISOLA DI CANDIA

Michele Catozzi

Editore: IoScrittore (Gruppo editoriale Mauri Spagnol)

Pagine: 160 p

Prima edizione:  2011

Genere. giallo storico

IL MISTERO DELL’ISOLA DI CANDIA. L’autore:

Nato a Venezia (a Mestre, per la precisione) nel 1960, Michele Catozzi ha vissuto a lungo in Veneto.

Ha passato molti anni a Treviso, dove si è occupato di editoria e giornalismo.

Dopo aver scritto diversi racconti, pubblicati in antologie e riviste, ha vinto l’edizione 2014 del torneo letterario IoScrittore con Acqua morta, il primo romanzo della serie che vede come protagonista il commissario Nicola Aldani, apparso in TEA, cui è seguito nel 2017 Laguna nera.

il suo primo libro, però, è stato Il mistero dell’isola di Candia, ambientato tra la Venezia del 1600 e l’isola di Creta.

IL MISTERO DELL’ISOLA DI CANDIA. Descrizione

Venezia, XVII secolo. Pietro Zane, ingegnere militare accusato di alto tradimento, attende nella sua cella il verdetto che lo assolverà o decreterà la sua condanna a morte. Oltre all’odore lontano dei canali, solo le visite di un uomo misterioso della Confraternita dei Sette Dolori riescono ad alleggerire la sua solitudine, donandogli qualche briciola di consolazione.

Vincendo a fatica la propria diffidenza, Zane gli racconta il tortuoso cammino che l’ha condotto fino a quella squallida prigione: il flagello della peste, il rapporto ossessivo con la madre, gli studi fallimentari e le delusioni dettate dalle proprie incapacità, la gelosia nei confronti di Alvise Valier, il geniale collega morto misteriosamente nelle acque dell’isola di Candia, dove avrebbe dovuto realizzare le fortificazioni per arginare l’avanzata turca.

Pur sentendosi inadeguato, Zane si era rimboccato le maniche e aveva preso il suo posto, ma al ritorno in patria non era stato accolto dal tripudio che si aspettava, bensì da un magistrato pronto ad arrestarlo.

Cos’era successo a Candia nel frattempo? La fortezza che aveva costruito con tanto impegno era stata abbastanza solida da respingere i turchi? E chi era quell’uomo che approfittava della sua debolezza per estorcergli informazioni?

Alcune risposte verranno a galla dal fondo limaccioso dei canali, altre resteranno forse chiuse per sempre nell’oscura umidità della sua cella.

IL MISTERO DELL’ISOLA DI CANDIA. Breve riassunto e commento personale

Un romanzo che parte dalla fine, con il POSTFATTO. Siamo infatti nel settembre 1647 e uno sconosciuto ha consegnato alle stampe il memoriale di Pietro Zane…

Torniamo poi indietro, al luglio del 1646, con Pietro Zane detenuto nelle Prigioni di Palazzo Ducale (I POZZI) da un anno. Per sua “fortuna”, lo spostano nelle celle più ariose delle Prigioni Nuove. Chissà chi ha pagato per questo privilegio…

Nonostante i soprusi del capo carceriere, Zane continua a sperare nella giustizia di Venezia (p. 13)

«Sarò giudicato da un tribunale di uomini saggi e onesti»

Secondo Zane, infatti, il sistema giudiziario di Venezia è “invidiato dagli Stati di mezzo mondo per la sua perfezione e imparzialità”.

Ma il suo avvocato gli dà poche speranze (p. 16):

«Vogliono infliggere una punizione esemplare, affinché tale crimine non abbia a ripetersi in futuro…»

Intanto decide di raccontare la sua storia ad uno strano personaggio, appartenente alla Confraternita dei Sette Dolori. E comincia dall’inizio, dalla sua nascita nel 1615 e prosegue poi con il racconto di come la peste, nel 1630, abbia decimato la sua famiglia (p. 22)

«Soltanto io e mia madre sfuggimmo a quella carneficina»

Una pestilenza terribile, quella del 1630 (p. 26):

«Il bilancio finale fu di cinquantamila morti nella città di Venezie e settecentomila nei territori della Serenissima»

E Venezia, già “fiaccata nel corpo e nello spirito”, faticò a riprendersi. Pietro, invece, grazie agli sforzi della madre, riuscì a frequentare l’Università di Padova, per seguire le orme paterne. Purtroppo (p. 29)

«Ogni mio sforzo e tutta la mia più buona e sincera volontà…non bastarono a fare di me un bravo ingegnere»

Infatti gli mancava “il gusto innato per le proporzioni e l’originalità”. Per questo si ritrovò a lavorare “nelle botteghe di architetti più o meno famosi e apprezzati”.

Ma, circa due anni prima (p. 31):

«è arrivata finalmente la grande occasione che ha cambiato la mia vita»

Infatti, mentre lavora con un suo vecchio compagno di studi, Alvise Manier, vengono convocati “dal delegato del Provveditore Generale di Candia”. Secondo l’uomo (p. 33)

«I Turchi hanno da tempo nelle proprie mire l’isola di Candia»

L’attacco sarebbe imminente. Tutte le città costiere sono ben fortificate, tranne La Canea, le cui difese “lasciano molto a desiderare”. Per questo potrebbe essere “il primo obiettivo dei Turchi in caso di attacco”. Va quindi fortificata perché (p. 34)

«perdere La Canea significherebbe aprire la strada verso la capitale dell’isola…e Venezia non intende cedere agli infedeli un’isola su cui governa da quattro secoli»

Valier e Zane si ritrovano così in partenza per Candia, senza saperne molto di costruzioni militari. Purtroppo, proprio all’arrivo a Candia, Valier cade in mare e tutti i tentativi di ritrovarlo risultano vani. Il suo cadavere tornerà a galla solo due giorni dopo. A Venezia in molti festeggiano per la morte di Alvise, che ricattava parecchi potenti…

E così Zane si ritrova ingegnere militare, senza sapere in che guaio sta per cacciarsi…

Sarà assolto? Oppure deve essere messo a tacere?

Un bel giallo storico, ricco di mistero e colpi di scena… Da leggere se siete appassionati d questo genere e se, come noi, avete amato Candia e La Canea!

A proposito: Candia è l’attuale isola di Creta, mentre La Canea è diventata Chanià. L’antica città di Candia, invece, oggi si chiama Heraklion ed è la capitale di Creta

 

VOTO : 8/10

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!