I VENDICOSI di NICOLA LA BARBERA

I VENDICOSI LA MISTERIOSA STORIA DEI BEATI PAOLI è un interessantissimo romanzo storico di NICOLA LA BARBERA. Vi racconto perché mi è piaciuto

I VENDICOSI LA MISTERIOSA STORIA DEI BEATI PAOLI

NICOLA LA BARBERA

PRIMA PUBBLICAZIONE : 2022

Editore: Bonfirraro

Pagine : 240 p.

Genere : romanzo storico

I VENDICOSI LA MISTERIOSA STORIA DEI BEATI PAOLI: il libro

Il romanzo narra la storia di una famiglia, quella degli Al-Kattani, costituita da uomini forti, fieri, combattenti, d’onore e di parola, credenti fino in fondo nella natura buona degli esseri umani. Essi hanno un senso di giustizia che li porta a equiparare tutti gli uomini indipendentemente dal colore della pelle, dal censo, dalla religione e della razza.

Questo senso di uguaglianza li fa sempre schierare dalla parte dei più deboli e li porta, poi, intessendosi nella storia siciliana prima, e italiana poi, a fondare una piccola setta, I Signori della Vendetta, per riscattarli dai soprusi dei potenti. Qualcuno, il nobile Adinolfo di Pontecorvo, ne osserva l’operato, ne fa tesoro e crea una setta più sicura per gli adepti con obiettivi più ambiziosi, la setta segreta de I Vendicosi, gli antenati dei Beati Paoli, diffusa in tutto il regno di Sicilia, e in cui poi si fonde la setta dei Signori della Vendetta, per poter continuare a lottare per risollevare il popolo e proteggerlo nel massimo segreto.

Il romanzo intreccia tradizioni, radici e storia, è una riflessione su come il mondo cambi, senza mai cambiare troppo.

I personaggi incarnano i più alti ideali dell’essere umano, come anche l’eterna lotta contro la malvagità, l’indifferenza e la disuguaglianza; il razzismo, il classismo e la discriminazione religiosa caratterizzano queste pagine, rendendole estremamente contemporanee.

I VENDICOSI LA MISTERIOSA STORIA DEI BEATI PAOLI : l’autore 

All’anagrafe Nicolò, appartiene alla classe del 1948. Siciliano, nato in un paese italo-albanese, Mezzojuso (Palermo), ha iniziato gli studi nella stessa cittadina presso il collegio bizantino dei “Frati basiliani” per poi proseguirli e laurearsi a Palermo.

Dal 1978 vive in Calabria, dove ha insegnato matematica presso le scuole secondarie di primo grado. Attualmente in pensione, si dedica alla lettura e alla scrittura. È stato coordinatore di redazione del periodico Nuova Calabria, ha inoltre pubblicato i romanzi La maschera del barone (2009), La legge del capo (2010), A volte il passato ritorna (2015) e il saggio Gli Arbëreshë d’Italia. La storia e gli insediamenti (2019). I Vendicosi, la misteriosa storia dei Beati Paoli è il suo ultimo romanzo storico.

I VENDICOSI LA MISTERIOSA STORIA DEI BEATI PAOLI : breve riassunto e commento personale

Ci sarebbe tantissimo da dire su questo romanzo storico, che riesce a immergerci in pieno nel clima del passaggio della Sicilia dalle mani degli Arabi a quelle dei Normanni, passando per quelle dei Francesi..

E ci insegna tanto sulla tolleranza e sull’essere diversi, sul senso di giustizia e sulla legge… Ci regala poi personaggi indimenticabili, come l’ultimo dei Cattani e, soprattutto, la sua indomita sposa.

In particolare, mi è rimasto nel cuore Maria Acricensis, la sposa di Roberto. Una donna forte, capace di resistere ai peggiori abusi senza mai piegarsi, nonostante fosse stata cresciuta nella bambagia…

Come ci spiega l’autore all’inizio del romanzo:

Sulla scia dei Beati Paoli ho voluto narrare la storia di una setta segreta chiamata i Vendicosi, antenata dei Beati Paoli che di questa setta sono gli eredi.

Come sappiamo, la Sicilia è da sempre terra di conquista. Sul suo territorio sono passate tante genti e di tante civiltà (fenici, greci, romani, arabi, normanni, svevi, spagnoli) che, spesso, penalizzarono e schiavizzarono i suoi abitanti, lasciando, però, innumerevoli tracce inalienabili.

Gli Arabi, secondo l’autore, ottennero il controllo dell’isola grazie al sacrificio di eroici guerrieri appartenenti alla nobile famiglia al-Kattani.

In premio, Yûsuf al-Kattani ottenne la proprietà di una vasta zona, a nord di Palermo, ricca di acqua e di legname, lungo una via di transito molto importante, al centro della quale era stato costruito un villaggio che, dal nome dell’emiro, era stato chiamato Manzil Yûsuf.

Yusuf pose tutti i suoi sudditi, arabi e cristiani, sullo stesso livello, indipendentemente dallo stato, dal censo e dalla religione professata.

La conseguenza di questo suo modo di agire fu duplice: da una parte s’inimicò molti nobili musulmani e dall’altra, invece, non ebbe nelle sue terre mai ribellioni e tutti lo amarono per la sua lealtà e il suo senso di giustizia…

Suo figlio sposò una cristiana, Maddalena, e per questo fu costretto a fuggire con la moglie incinta prima a Palermo e poi in un villaggio di montagna.

Il racconto inizia a questo punto, con il nipote di Yûsuf al-Kattani, il figlio di Mohammad e Maddalena, che porta lo stesso nome del nonno.

Era l’anno 1061 quando l’esercito normanno di Roberto il Guiscardo, agli ordini del fratello Ruggero d’Altavilla, sbarcò in Sicilia e iniziò la campagna per la sua conquista.

Solo nel 1071, grazie a Yûsuf al-Kattani che non riusciva a dimenticare l’affronto subito dal padre costretto a scappare dal suo feudo di Manzil Yûsuf, Roberto riuscì a conquistare Palermo.

Per ricompensarlo dell’aiuto avuto, il Guiscardo gli restituisce il feudo paterno:

«Yûsuf al-Kattani, avete detto che siete cristiano, quindi è ora che vi chiamiate come un cristiano. Da oggi vi chiamerete Giuseppe Cattani e vi confermo signore del vostro villaggio che, non appena l’avremo riconquistato, vi riconsegnerò».

Anche i successori di Giuseppe continuarono a godere del favore dei regnanti. Infatti a Giuseppe successe Augusto, che ottenne feudi anche in Calabria e divenne conte.

Proprio con Augusto inizia la storia dei “Signori della Vendetta”, che intervengono per mettere fine ai soprusi e agli abusi dei prepotenti di ogni tipo.

Ben presto anche Simone, figlio di Augusto, si unisce ai “vendicatori”. 

Augusto sposò poi in seconde nozze una nobile salernitana, Anna Manzinelli, ed ebbe un altro figlio, Roberto.  Sarà lui l’erede, poiché Simone decide di entrare in convento.

L’esempio di Augusto e dei suoi Signori della Vendetta ispira l’azione di altri. Tra essi, prete Mariano Sinnorito e il nobile Adinolfo di Pontecorvo si dimostrano davvero intraprendenti e riescono a creare una rete diffusa in tutto il Sud, per difendere i deboli dagli abusi dei potenti.

manca la fiducia nella giustizia del re amministrata da uomini che vedono in essa non il dovere ma il salario, la possibilità di carriera, l’ascesa sociale e, quindi, il potere. Uomini che non s’impegnano a cercare la verità, che non cercano di riconoscere il diritto di qualcuno, chiunque esso sia, ma garantire il più forte contro i deboli. Perché è il più forte che può aiutarli a raggiungere il loro obiettivo».

Il motto dei Vendicosi è

Iustitia est opus Dei (La Giustizia è opera di Dio)”.

Anche il giovane Roberto continua a godere dell’amicizia del re. Un giorno il giovane si innamora di una cugina del sovrano, Maria Acricensis.

Quando Roberto chiede la sua mano a Guglielmo, il re è ben felice di concedergliela. Ma la donna, non conoscendo Roberto, si rifiuta di sposare un “musulmano”.

Per punirla, il re la fa rinchiudere in prigione. E la donna, testarda, decide di lasciarsi morire. Dalla sua cella la porta via Roberto, che è riuscito ad ottenere dal re il rilascio della donna.

Naturalmente Maria viene accudita dalla madre di Roberto, Anna. Nonostante Maria dichiari di odiare Roberto, poco alla volta se ne innamora perdutamente. E arriva a condividere con lui la guida dei VIndicosi!

Purtroppo però, poco dopo le nozze, i saraceni di Saladino espugnano San Giovanni d’Acri e Gerusalemme.  In tutta Europa si inizia a organizzare una nuova crociata.

Nella primavera del 1188 Roberto partì, assieme ai suoi arcieri, con la flotta normanna, comandata da Margarito, alla volta della Terra Santa. 

Il 16 novembre dell’anno 1189,  Guglielmo II di Sicilia muore. Non avendo avuto figli, ha lasciato la corona alla zia Costanza, moglie di Enrico VI di Germania. 

Una parte della corte elesse re di Sicilia Tancredi, il maggiore dei figli naturali di Ruggero II di SiciliaTancredi è lo zio di Maria e Roberto si schiera al suo fianco.

Ad aprile del 1191, Enrico VI di Germania scese in Italia per venirsi a prendere la corona imperiale e far valere i diritti della moglie Costanza d’Altavilla sulla corona siciliana.

Sul finire del 1193, muore il figlio maggiore ed erede al trono di Tancredi, Ruggero. Tancredi, addolorato, si ammala e il 20 febbraio del 1194 muore.

Infine Enrico VI, la notte di Natale del 1194, viene incoronato re di Sicilia.

Roberto finisce schiavo su una nave genovese ma la lotta contro Enrico è solo agli inizi!

E nemmeno la morte del tiranno svevo porrà fine alle ingiustizie…

Secolo dopo secolo, tiranno dopo tiranno, la missione dei Vendicosi prosegue….

Insomma, se amate i romanzi “di cappa e spada” o alla “Robin Hood”, questo libro fa per voi!

VOTO : 8 /10

 

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!