HOTEL DEL GRAN CERVO di Franz Bartelt

HOTEL DEL GRAN CERVO è un giallo davvero divertente, opera dell’autore francese Franz Bartelt, che a me ha ricordato molto atmosfere alla Maigret… vi racconto perché mi è piaciuto

HOTEL DEL GRAN CERVO

Franz Bartelt

Titolo originaleHôtel du Grand Cerf

Prima pubblicazione : 2017

Traduttore: Elena Cappellini

Prima edizione italiana : 2018

Editore: Feltrinelli

Pagine: 284 p

Genere : giallo

 

HOTEL DEL GRAN CERVO. Descrizione (dal sito dell’editore)

Un divertentissimo giallo alla Simenon, ambientato in un paesino delle Ardenne, con un protagonista davvero memorabile: Vertigo Kulbertus, un commissario a pochi giorni dalla pensione, caustico e intelligente come pochi.

Giunto in un piccolo comune delle Ardenne per girare un documentario su una celebre star del cinema trovata morta quarant’anni prima nella vasca da bagno di una stanza d’albergo, il giovane Nicolas Tèque assiste a un susseguirsi di barbari omicidi.

Spetterà all’eccentrico, irriverente e bulimico ispettore Vertigo Kulbertus, a pochi giorni dalla pensione, scoprire cosa si nasconda nel passato denso di segreti e rancori degli abitanti di Reugny.

Omertà e ipocrisia, invidia e avidità serpeggiano in questo borgo sonnolento che sopravvive grazie agli introiti di un improbabile centro motivazionale per dipendenti aziendali…

HOTEL DEL GRAN CERVO. L’autore

 Franz Bartelt è nato il 7 ottobre 1949 nel piccolo paese di Les Andelys,  nel dipartimento di Eure. Scrittore eclettico, vive da quando aveva quattro anni nelle Ardenne ed è autore di una quarantina di libri, alcuni dei quali gli sono valsi premi importanti. Tra i tanti,  il Grand Prix de l’humour noir per Les bottes rouges e il Prix Goncourt de la nouvelle per Le bar des habitudes.

Nel 2018 Feltrinelli ha pubblicato Hotel del Gran Cervo, che credo sia l’unica sua opera tradotta in italiano.

HOTEL DEL GRAN CERVO. Breve riassunto e commento personale

Un libro di quelli scoperti quasi per caso, attirata dalle critiche che lo paragonavano a Maigret e che mi ha davvero stupito! 

Irriverente come Lansdale, mi ha fatto a tratti pensare anche alla vena ironica di Pennac e senza dubbio per molti versi richiama atmosfere alla Maigret! 

E in effetti, leggendo il romanzo, si ha proprio l’impressione di guardare uno dei film con protagonista il commissario creato da Simenon… Ma Vertigo Kulbertus è un ispettore davvero “sui generis”, che forse non piacerebbe affatto al buon Maigret… 

Tutto ha inizio una domenica pomeriggio a Parigi, dove Armand Raviotini confida al suo amico, Nicolas Tegue, di voler realizzare un documentario si Rosa Goulingen e Arman Grétry che, quarant’anni prima

“formavano una delle coppie che la gente trasforma in mito o leggenda”.

Ma, proprio mentre era all’apice del successo, l’attrice

trovò la morte in un villaggio delle Ardenne, Reugny, lungo il confine franco – belga, dove stava preparando le riprese di un film, “Il borgo dimenticato”. L’avevano trovata annegata nella vasca da bagno

Inizialmente il suo compagno era stato sospettato ma alla fine si era stabilito che si era trattato di un incidente e tutto era stato poco alla volta dimenticato.

Anche se Nicolas non è d’accordo, Charles lo invia a Reugny per indagare sulla vicenda. Del resto, l’Hotel del Gran Cervo esiste ancora ed è ancora gestito dalla stessa famiglia, anche se ad occuparsene è ora Thérèse Londroit, figlia di Léontine.

Al suo arrivo a Reugny, Nicolas scopre che di fronte all’albergo un certo Richard Lepine ha aperto un centro motivazionale famoso in tutta Europa

L’hotel era un buco perso in mezzo alle Ardenne, dove l’inverno non finiva mai e l’estate si perdeva tra i brevi sprazzi di luce interminabili distese di nuvole e ambra.

Gli abitanti di Reugny non si erano evoluti più delle pietre, del grezzo lastricato o dei tetti d’ardesia.

Certo Nicolas non sospetta dell’anima oscura degli abitanti del villaggio, che tanti segreti nascondono… ma qualcuno li conosce tutti ed è pronto a vendicarsi di quanti lo hanno sempre trattato con disprezzo. E’ il doganiere Jeff Rousselet, che odia i suoi compaesani e, in particolare, le due Londroit…

Quando la giovane figlia di Thérése, Anne – Sophie, scompare mentre il capanno di Rousselet brucia, nessuno si preoccupa del doganiere… Nel corso delle ricerche, però, nel bosco viene rinvenuto un cadavere

“sontuosamente decapitato con l’aiuto di un’arma da fuoco di grosso calibro”. 

Ad indagare viene inviato l’ispettore Vertigo Kulbertus: 

“una vera sfortuna, a 14 giorni dalla pensione”

Famoso più per la sua mole che per le sue capacità, Kulbertus è sempre stato sfortunato… e ha cercato consolazione nel cibo…E anche questa volta non si smentisce. Mentre infatti Kulbertus indaga con l’aiuto di Nicolas, altre morti si aggiungono alla lista. Certo l’ispettore è destabilizzante, con il suo “non metodo di lavoro”: 

Nessuno deve capirci più niente. Nessuno deve più sapere, chi cerca chi, chi ha ucciso, chi non ha ucciso. Li voglio tutti nella stessa barca. Voglio seminare il panico.

E ci riesce davvero!!! 

Un romanzo che a tratti vi farà arrabbiare ma per la maggior parte del tempo vi ritroverete a ridere come matti! 

Ve lo consiglio 

VOTO : 8 / 10

y

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!