Uscito nel 2017, ho riletto questo libro con piacere, perché da sempre sono affascinata dal mito delle Amazzoni. Anche perché, ahinoi, con il tempo gli uomini sono riusciti a riprendersi il loro potere….ma noi siamo ancora indomite e fiere come le Amazzoni!

 PRESENTAZIONE (dal sito dell’editore)

Millecinquecento anni prima di Cristo, ci furono donne che decisero di governarsi da sole. Dopo sanguinose guerre contro l’impero egiziano che decimarono gli uomini sciti, le loro donne furono costrette a farsi guerriere.
La fama di arciere abilissime, di combattenti indomite e coraggiose le precedeva ovunque e i popoli vicini si sottomisero o furono conquistati. Depositarie di poteri sciamanici e del grandioso segreto della fecondazione, gli uomini che sceglievano, stipulando lunghe tregue dedicate ai riti erotici della riproduzione, erano scacciati dopo la breve stagione dell’amore. Istituirono un regno tutto al femminile, dove trionfavano giustizia e solidarietà: il primo matriarcato che la storia ricordi. Le chiamavano Amazzoni.

Per i contemporanei, incarnavano la donna assoluta, un pericoloso miscuglio di sensualità femminile e violenza maschile, un essere indipendente e non bisognoso di protezione. Una minaccia carica di seduzione alla nascente società patriarcale. Da estirpare o sottomettere.

Ma, come un fiume carsico, l’essenza ribelle e combattiva delle Amazzoni non si è mai estinta perché nessuno è mai riuscito a soffocarla.

  • BOUDICCA. L’ULTIMA AMAZZONE di Bruno Sebastiani

A un’altra donna forte, protagonista della Storia Inglese, è dedicato questo libro bellissimo, che mi ha fatto apprezzare ancora di più questa donna, che a tutti gli effetti può essere definita una vera regina amazzone.

Se volete conoscere meglio questo affascinante personaggio, cliccate QUI

  • Stai zitta e va’ in cucina. Breve storia del maschilismo in politica da Togliatti a Grillo di Filippo Maria Battaglia

Edito da Bollati Boringhieri nel 2015, ci racconta gli insulti, le discriminazioni e i pregiudizi politici nei confronti delle donne. Perché, GUAI A VOLER METTERE IL NASO FUORI DALLA PORTA! In 116 pagine, l’autore raccoglie le dichiarazioni di politici e parlamentari italiani indirizzate alle loro colleghe donne. Un bestiario della peggior specie! Leggetelo perché è veramente istruttivo. Alla fine ero incavolata persa, ma avevo pure riso tanto!

PRESENTAZIONE del libro (da il libraio.it)

A casa sono le regine indiscusse, fuori le suddite sottomesse. Viste dalla politica, le donne italiane devono essere così.
“La moglie fa la moglie e basta”, deve essere “remissiva”, ha molti doveri, pochi diritti e “specifiche attitudini”.
Se la donna è emancipata diventa subito di “facili costumi”, se è bella “è per questo che fa carriera”, se è brillante non può che essere “abilmente manovrata”.
“Stai zitta e va’ in cucina” è la storia degli insulti, delle discriminazioni e dei pregiudizi politici nei confronti delle donne.
Ed è una storia a cui prendono parte quasi tutti: i padri costituenti e Beppe Grillo, il Pci e Silvio Berlusconi, la Dc e i partiti laici, i piccoli movimenti e le grandi coalizioni. Da questo punto di vista, la politica italiana si mostra singolarmente unanime.
Nell’Italia repubblicana la crociata sessista arruola tutti: premier, segretari di partito, ministri, capi di Stato, giù giù fino all’ultimo portaborse sconosciuto. Dopo il suffragio universale, “concesso” nel ’45, il maschilismo italico si fa sentire già con la stesura della Costituzione, per proseguire fino ai giorni nostri, tra appelli, citazioni sofisticate e insulti da bettola.
Dalla battaglia sul divorzio alle norme contro la violenza sessuale, dall’accesso alla magistratura al dibattito sulle quote rosa, questo libro è un succinto racconto storico – incredibilmente attuale -, per capire come si è diffusa e perpetrata la misoginia politica in uno dei Paesi più maschilisti d’Europa.
  • L’AMORE CRIMINALE di MATILDE D’ERRICO

Il saggio del 2014 ci racconta dei troppi “femminicidi” che funestano le nostre cronache. «La famiglia ammazza più della mafia». Inizia così questo saggio, che raccoglie le storie vere di vittime vere. Un libro choc

Presentazione del libro (dal sito dell’editore)

Ogni tre giorni, in Italia, un uomo uccide una donna. La uccide nonostante sia sua moglie, sua figlia o la sua ex.

La uccide perché è sua moglie, sua figlia o la sua ex. Le vittime del femminicidio muoiono per la rabbia, la gelosia, l’orgoglio degli uomini. Ma soprattutto muoiono perché sono donne, ancora troppo spesso silenziose, educate a una folle rassegnazione che non le spinge a denunciare chi abusa di loro.

Nel 2007 Matilde D’Errico ha cominciato a far emergere il dramma della violenza sulle donne nella trasmissione televisiva Amore criminale, di cui è autrice e regista.

In sette anni ha portato sullo schermo centinaia di storie vere – storie di vittime soprattutto, ma anche di chi, nonostante gli abusi, ce l’ha fatta – sempre senza morbosità, senza retorica. Ed è così, con la stessa misura, che ce ne racconta alcune in questo libro, dove a parlare, nella loro drammaticità, sono semplicemente i fatti.

 Per la cronaca: la trasmissione è ancora in onda, tutte le domeniche sera!