ERBE COMMESTIBILI ESTIVE

ERBE COMMESTIBILI ESTIVE

Passeggiare tra boschi e prati fa bene alla nostra salute e ci permette di riscoprire cibi dimenticati, che spesso preferiamo coltivare piuttosto che reperire in natura!

Ricordate di attrezzarvi con un paio di guanti e forbici da giardinaggio, un sacchetto di tela o cotone o un cesto in vimini dove riporre le erbe raccolte.

Non portare a casa piante sconosciute o dal riconoscimento botanico incerto e, nel caso vogliate essere certi della vostra scelta, munitevi di guide per controllare l’esattezza del vostro giudizio.

Il rischio che si corre nel mangiare erbe selvatiche non commestibili è davvero troppo alto

Scopriamo insieme alcune delle piante che possiamo trovare più facilmente in estate.

ERBE COMMESTIBILI ESTIVE: le più comuni

Il Maritozzo si diverte con me nella raccolta delle erbe spontanee e così uniamo l’utile al dilettevole, concedendoci lunghe passeggiate per le nostre splendide montagne, alla ricerca di borragine, camomilla, malva… e molto altro!

BORRAGINE (BORAGO OFFICINALIS)

La borragine è un’erba spontanea che oggi possiamo anche coltivare sul nostro balcone!

Cresce dalla primavera inoltrata e si può raccogliere da maggio a settembre.

Trova il suo habitat ideale in terreni ricchi d’acqua e sostanze nutrienti, per crescere bella e rigogliosa ha bisogno di sole.

Della borragine si utilizzano i fiori e le sommità. Sulle foglie ci sono pareri discordanti in quanto posseggono alcaloidi pirrolizidinici tossici.

Pianta sacra a Giove, è depurativa del sangue e del fegato. Ha proprietà diuretiche, sudorifere, antinfiammatorie, calma la tosse.

Sulla pelle arrossata e stanca provate a fare un infuso di borragine e frizionarlo sulla cute come impacco.

La borragine è ottima anche in cucina. I suoi fiori e le sommità fiorite ve le consigliamo come ingrediente di risotti, sughi, ripieni e pesti.

DRAGONCELLO (ARTEMISIA DRACUNCULUS)

Il dragoncello è una pianta perenne cespugliosa che può raggiungere anche l’altezza di 1 metro. Ha fusto eretto e foglie molto lunghe e lanceolate: in cucina, del dragoncello si utilizzano le foglie, da raccogliere da marzo a settembre.

Ci sono vari tipi di dragoncello, quello volgare dal fusto eretto, col brutto vizio di invadere l’orto e dall’aroma non proprio piacevole; e quello francese dal raffinato aroma (quello che ci interessa in cucina!), col fusto strisciante e quell’inconfondibile aroma agrodolce sfumato di anice…

Il dragoncello si riproduce per talea in agosto, tagliando un rametto dalla pianta madre, lo si mette a radicare in un misto di sabbia e terriccio.

Molto usato in cucina, è ottimo per aromatizzare verdure crude in insalata, uova, frittate o sottoli fatti in casa, perfetto per aceti aromatizzati.

Si può essiccare, ridurlo in polvere e conservarlo in vasetti.

ERBA DI SAN PIETRO O ERBA AMARA (Balsamita major o tanacetum balsamica)

L’erba amara è una pianta perenne di circa 1 metro di altezza, fusto eretto e foglie alterne di forma ovale allungata, seghettate ai margini.

A luglio-agosto fiorisce in piccoli fiorellini giallo oro. Nel Medioevo era una delle protagoniste dell’orto.

Fa parte della famiglia delle Composite, con radici striscianti e fusto eretto. Le foglie sono ovali e possono essere lunghe anche 20 centimetri . La loro colorazione è caratteristica perché tende all’argenteo. Il profumo molto intenso della pianta, che ricorda la menta, è dovuto a delle ghiandole che si trovano all’interno delle foglie.

La fioritura avviene nel mese di Luglio e i fiori si presentano molto piccoli

Si chiama anche erba di San Pietro poiché, una volta, si utilizzava anche come segnalibro all’interno della Bibbia

E’ molto usata in cucina: potete usare le sue foglie fresche come condimento di pietanze, per aromatizzare frittate, come ripieno e torte di verdure.

FINOCCHIO SELVATICO (Foeniculum sylvestre)

Il nonno del finocchio coltivato, è una pianta perenne con fusto ramificato che può raggiungere anche i due metri di altezza, con foglie filiformi. A giugno fiorisce, accogliendo piccolissimi fiorellini gialli raccolti in ombrelli alle sommità: i fiori sono seguiti dai frutti scuri e affusolati, vale a dire i semi.

Da aprile a ottobre si raccolgono le foglie, a luglio-agosto i semi e a settembre-novembre le radici.

I semi si utilizzano come aroma in marinature, pani e focacce; le foglie insaporiscono minestre, zuppe, insalate o formaggi freschi.

CICORIA (CICHORIUM INTYBUS)

Si tratta di una pianta erbacea perenne dalla molte varietà, molto diffusa nei campi incolti, sia in pianura che in montagna fino a 1.600 metri d’altitudine.

In estate, questa pianta regala delle vivaci fioriture azzurre e celesti e si caratterizzata per un fogliame verde scuro. Della cicoria si raccolgono le foglie appena prima della fioritura, i fiori durante i mesi estivi e le radici in autunno.

Le parti edibili più prelibate sono proprio le foglie e i fiori che possono essere consumati sia cotti che crudi e incorporati in svariate insalate e ricette più elaborate come le famose ‘puntarelle alla romana‘ e ‘pane e cicoria ripassata‘.

(. Si tratta di una delle piante erbacee mediterranee più diffuse e conosciute dello Stivale. Il suo utilizzo in cucina è estremamente vario e si presta al consumo a crudo, cotto, per accompagnare alcune pietanze o semplicemente per ‘profumare’ i cibi. Del finocchio selvatico – che in estate fiorisce assumendo la caratteristica forma ombrellifera – si raccolgono le cime e i germogli più teneri a partire da metà agosto fino a settembre inoltrato quando le infiorescenze si colorano di giallo.

Proprio i fiori del finocchietto si usano sia freschi che essiccati per insaporire minestre, stufati, insalate, pietanze a base di pesce e primi piatti. Le foglie e le barbe si usano crude per profumare le insalate o per arricchire il pinzimonio.

BARDANA (ARCTIUM LAPPA)

E’ una pianta biennale molto diffusa che nasce spontaneamente nei terreni incolti, nei pressi dei boschi e vicino alle strade.

Può essere presente sia nelle zone di mare che in quelle di montagna, fino ai 1.700 metri di altitudine. Il suo aspetto colpisce per le grandi e larghe foglie e per i piccoli fiori racchiusi in boccioli ricoperti da sottili e piccole lamelle appuntite.

Il nome scientifico, Arctium, deriva dal greco árcteion che significa “orso”; questo è un chiaro richiamo all’aspetto della pianta, ispido e peloso.

Il termine lappa deriva anch’esso dal greco, e precisamente da labein che significa “attaccarsi”, poiché i frutti della bardana tendono a rimanere attaccati ai vestiti ed alla pelliccia degli animali selva

Della bardana si raccolgono praticamente tutte le parti, ma giugno e luglio sono quelli più propizi per asportare le foglie i fiori e lo stelo floreale (appena prima della fioritura). Se asportati dalle piante più giovani, gli steli possono essere consumati anche crudi, in insalata, oppure privati della peluria e delle parti esterne più coriacee e poi lessati.

Il sapore è molto gradevole e ricorda vagamente quello del carciofo.

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PIANTAGGINE (PLANTAGO LANCEOLATA)

La piantaggine (Plantago Laceolata) è una pianta officinale spontanea molto diffusa in Italia. Cresce sopratutto lungo i sentieri, nei terreni incolti, o nei prati di montagna.

Essendo una pianta perenne, può essere raccolta e consumata tutto l’anno.

Le foglie raggiungono il massimo sviluppo da giugno ad agosto mentre le spighe (dalle quali si ricavano i semi) si recidono in agosto-settembre.

Proprio le foglie sono ottime per arricchire insalate e minestroni, profumare altri piatti in associazione con aromatiche spontanee simili o per preparare gustose frittate. 

ERBE COMMESTIBILI ESTIVE. MALVA E CAMOMILLA

Per le nostre campagne e i nostri prati troviamo poi tantissime altre “erbacce”, che in realtà sono molto utili: MALVA, TARASSACO O DENTE DI LEONE, CAMOMILLA, ORTICA, CERFOGLIO…

E pure PAPAVERI E FIORDALISI! Non dimentichiamo CALENDULE E LAVANDA…

Di esse parleremo approfonditamente nei prossimi giorni!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!