CUCINO ERGO SUM che ne sai tu…

CUCINO ERGO SUM che ne sai tu di un campo di fave? è un divertente libro ricco di aneddoti che illustrano il legame tra filosofia e cucina! Ve lo racconto

CUCINO ERGO SUM che ne sai tu di un campo di fave?

Carlo Vanni, Eliselle

Editore: Damster

Collana: Quaderni del loggione

Prima pubblicazione : 2015

Pagine: 150 p.

Genere : manuali, libri di cucina

CUCINO ERGO SUM : descrizione (da ibs.it)

Siete inseguiti da una folla di nemici che vogliono la vostra pelle e vi trovate di fronte a un campo di fave: che fate, attraversate o vi fate fare a tocchetti? La risposta non è così scontata; Pitagora, ad esempio, al vostro posto avrebbe compiuto una scelta suicida.

Il perché, nessuno lo ha ancora capito; forse, invece di appellarsi ad astruse credenze mistiche, era semplicemente scemo.

Seneca era saggio come sembrano dire gli scritti che ci ha lasciato? Epicuro era davvero il libertino godereccio dal quale ci hanno messo in guardia?

Come faceva Montaigne a dissetarsi col salame? Schopenhauer era o no vegetariano? Perché Rousseau rubava i grissini, e come faceva Kant a diventare all’improvviso gioviale?

La storia dei filosofi e delle loro filosofie contiene molti gustosi aneddoti che ci avvicinano a queste personalità dalle quali scaturivano tanti incredibili pensieri, facendoli compatire, comprendere e amare nella loro dimensione umana.

Perché la filosofia si può imparare lungo infinite ore sui banchi di scuola, oppure con un bel piatto di pastasciutta e un bicchiere di vino davanti: noi preferiamo la seconda opzione. E voi?

CUCINO ERGO SUM. Breve riassunto e commento personale

Adoro la collana de “I quaderni del Loggione“, che regala davvero tante piccole perle. Tra le tante che sto leggendo in questo periodo, questa dedicata al legame tra cibo e filosofia è forse una delle più interessanti e divertenti.

Ci permette infatti di conoscere la filosofia divertendoci in cucina! Diviso in vari capitoli, ognuno dedicato ad un filosofo, regala tante piccole perle.

Infatti, secondo gli autori

alla fin fine, i filosofi erano gente come noi. Ciascuno con le sue stupidaggini e le sue idiosincrasie, brillante in un paio di campi, potenzialmente imbecille in una moltitudine di altri.

Nell’introduzione gli autori ci spiegano che cosa sarebbero i filosofi se rispettassero l’asserto di Feuerbach “l’uomo è ciò che mangia”:

Pitagora sarebbe stato di sicuro qualcosa di diverso dai legumi, che detestava; Schopenhauer probabilmente pollo con patate, e anche abbondante, Platone fichi secchi, Diogene pane e lenticchie, Nietzsche salsicce, Rousseau grissini, Kant baccalà e Wittgenstein sarebbe stato troppo occupato a masticare per dircelo.

Insomma, i due autori hanno trovato un modo allegro e intelligente per riportare per terra i filosofi:

anche loro dovevano riempire la pancia in qualche modo, per poter continuare a filosofare. Persino Platone, che pure aveva provato a cibarsi di idee iperuraniche, di tanto in tanto doveva mettersi a tavola

Proprio dal grande filosofo greco prende le mosse il libro. Infatti si comincia con “La cucina di Platone”, dove troverete tante ricette che hanno come protagonisti i fichi, di cui, a quanto pare, Platone era particolarmente goloso.

Si prosegue con “RICETTE PER PITAGORICI INDECISI”, dove ci viene illustrata la “religione pitagorica” e poi troviamo tante ricette con le fave!

Divertente la sezione “CUCINA DA CANI”, in cui il riferimento è ai filosofi cinici, con ricette legate alla tradizione greca. Infatti nelle note introduttive al capitolo ci vengono presentati diversi filosofi greci. E ci viene ricordato che

parlare di vegetarianesimo degli Antichi è sbagliato. Campavano di quello che c’era, e non c’era molto

E ancora:

si faceva presto a fare i filosofi virtuosi; e da Pitagora in avanti, fu tutta una gara a chi era più sprezzante nei confronti degli agi.

Vinse su tutti , senza ombra di dubbio, Diogene di Sinope: allievo di Antistene, a sua volta allievo di Socrate, assieme al suo maestro propugnò una tale necessità di un ritorno allo stato naturale da mettersi a mangiare le cose così come gli venivano; senza cuocere , senza nemmeno lavarle se del caso

A fargli da contraltare era Epicuro, che fu poi dipinto come un dissoluto. In realtà

 non faceva altro che dire timidamente che già che siamo vivi, è meglio sforzarsi di vivere bene

Dopo la Grecia, passiamo a Roma e alle RICETTE S.P.Q.R. Scopriamo così perché si affermò lo Stoicismo in cui a farla da padrone è la ricetta dell’abbacchio a scottadito?

Rifacendosi a Galeno e alle sue teorie, che in realtà provengono da Oriente, gli autori ci fanno compiere un salto in India, con le RICETTE AYURVEDICHE, in cui ho trovato una ricetta per un delizioso croccante con sciroppo d’acero!

Faremo poi un bel salto temporale, perché

per tutto il Medioevo e oltre è molto difficile mettere insieme un’aneddotica degna di questo nome a proposito dei gusti alimentari dei filosofi che … partivano tutti dagli stessi presupposti: 1) mangiare è una attività corporea, il corpo non conta, ergo mangiare non conta; 2) soffrire fa bene allo spirito, quindi il digiuno eleva tantissimo, quasi quanto il cilicio; 3) quello che dicevano e facevano gli Antichi è giusto, gli Antichi non mangiavano, non mangiare è giusto

Facciamo un bel viaggio attraverso la cucina dei conventi, fino ad arrivare al Rinascimento. E poi ci ritroviamo al Seicento, con IL SALAME DISSETANTE DI MONTAIGNE, titolo legato ad uno strano sillogismo…

In LA CRITICA DELLA RAGIONE ETILICA, gli autori ci illustrano ricette perfette per Kant ed i suoi amici, ovvero i filosofi suoi contemporanei, come Hegel, Schopenauer e Marx! A quanto pare, il buon vecchio Kant

di giorno rigido e inappuntabile precettore, al calare delle tenebre si dava al biliardo e alle carte fino a notte fonda, accompagnando i piaceri del gioco con quelli della bottiglia

Da non perdere “VEDI TORINO POI MUORI. LE RICETTE PER NIETZSCHE”, che ci ricorda come fu che Nietzsche morì a Torino. Imperdibile la ricetta della bagna cauda!

Insomma, lo avrete capito, un libro serissimo “stemperato” da ottime ricette!

Ve lo consiglio

VOTO: 10 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!