CICERCHIE. Le sorellastre cattive dei ceci

Dopo aver parlato dei ceci, ricordiamo brevemente un legume tipico d’Abruzzo, la cicerchia, recentemente riscoperta.

CICERCHIE. UN LEGUME DIMENTICATO

La cicerchia (Lathyrus sativus L., 1753) è un legume appartenente alla famiglia delle Fabaceae, diffusamente coltivato per il consumo umano in Asia, Africa orientale e limitatamente anche in Europa ed in altre zone. È anche nota con i nomi di pisello d’erba, veccia indiana, pisello indiano, veccia bianca, almorta, guija, pito, tito o alverjón (Spagna), chícharos (Portogallo), guaya (Etiopia), e khesari (India).

È uno dei legumi più antichi di cui l’uomo abbia memoria, per secoli è stato l’alimento che ha permesso ai contadini di sfamarsi in tempi di carestia. La  cicerchia (lathiros in greco, cicerula in latino), è un legume simile al cece, sia nella forma che nel gusto.

Per lungo tempo è caduta in disgrazia a causa della malattia che provocava se assunta in grandi quantità, il “latirismo”. Ora invece, il mercato le sta lentamente riscoprendo.

Cicerchie e ODAP

Come altre Leguminacee, infatti, la cicerchia produce semi ad alto contenuto di proteine. I suoi semi tuttavia contengono anche, in quantità variabile, una neurotossina, detta ODAP, considerato la causa del neurolatirismo, una patologia neurodegenerativa che causa, oltre ad effetti immediati nervosi, la paralisi degli arti inferiori.

Numerose ricerche hanno mostrato che la concentrazione di ODAP nelle piante aumenta in condizioni estreme (ad esempio: siccità).  Il consumo di semi selezionati, coltivati e preparati in modo opportuno, di “L. sativus” in modo da eliminare la tossicità, fanno parte della cultura italiana.

CICERCHIE. UN PO’ DI STORIA

Le prime tracce della presenza della cicerchia risalgono all’8000 a.C. in Mesopotamia e al 6000 a.C nella penisola balcanica, ma è soprattutto nell’Antico Egitto che divenne un alimento principe della tavola, utilizzato nella preparazione di focacce, pani e zuppe.

Verso la  fine dell’ Ottocento si scoprì che la cicerchia era responsabile di alcune malattie neurologiche. In seguito si scoprì che  un ammollo di 12 ore e una bollitura rendono innocuo l’ODAC.  La cicerchia nasce da una pianta erbacea molto robusta, in grado  di crescere  in condizioni difficili e di adattarsi a siccità o freddo.

Dopo anni di abbandono, oggi alla cicerchia è stato riconosciuto il titolo di prodotto agroalimentare tradizionale italiano.

CICERCHIA PROPRIETÀ

Ricca di calcio e fosforo, la cicerchia contiene anche fibre solubili, polifenoli, proteine e vitamine del gruppo B.

In 100 g di cicerchie troviamo circa 315 kcal

Cicerchie. Come cucinarle

Per disattivare la neurotossina bisogna sottoporre le Cicerchie ad un lungo ammollo in acqua tiepida e salata per almeno 24 ore. Dopo averle risciacquate, le cicerchie vanno poi bollite in pentola avendo cura di cambiare l’acqua per la bollitura, senza salarla. I tempi per la bollitura sono piuttosto lunghi, superiori a quelli dei ceci e dei fagioli (con la pentola a pressione, si riducono notevolmente).

Cicerchie decorticate

Le Cicerchie decorticate sono le più comode da usare quando si cucina. Rispetto alle cicerchie intere, il tempo di cottura si dimezza. Con la pentola a pressione, basta un’ora per poterle gustare.

ZUPPA DI CICERCHIE

Per 4 persone servono 500 g di cicerchie decorticate, una cipolla , uno spicchio di aglio e 4 pomodori, un cucchiaio di concentrato di pomodoro, rosmarino e salvia,  brodo vegetale.

Mettiamo le cicerchie in ammollo per 24 ore in acqua tiepida e salata. RIsciacquiamole in abbondante acqua fredda. Facciamo cuocere  in pentola a pressione per un’ora, coperte di acqua, con salvia e rosmarino, cipolla tritata.

Prima di aprire la pentola a pressione, facciamo uscire tutto il vapore.  Tagliamo a pezzi i pomodori ed uniamoli alla zuppa insieme al concentrato di pomodoro. Facciamo cuocere ancora 5 minuti. Frulliamo metà della zuppa di cicerchie con un frullatore. Aggiungiamo infine alla parte frullata le cicerchie  tenute da parte e facciamo cuocere per altri 10 minuti. Possiamo servire con crostini di pane aromatizzati con aglio

CICERCHIE AL NATURALE. CON OLIO ED ERBE AROMATICHE

Per apprezzare al meglio il delicato gusto delle cicerchie, l’ideale è gustarle in insalata.

Conditele a crudo con un filo di olio extravergine ed erbe aromatiche fresche (timo, santoreggia, rosmarino ecc.). Sono veramente deliziose.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!