Mi hanno sempre affascinato le geometrie delle forme naturali e, da piccola, ho passato ore ad osservare la forma del cavolo romanesco, che mi faceva pensare alle barriere coralline! Sarà per questo che ho passato anni a studiare i frattali…
Non restate anche voi incantati da queste fantastiche spirali??? Comunque, prima di abbandonare del tutto questa verdura, ormai alla fine della sua stagione, voglio raccontarvela in breve!
CAVOLO ROMANESCO OPERA DELLA NATURA
Detto anche BROCCOLO ROMANESCO (O ROMANO), è coltivato da tempo immemore soprattutto nel Lazio.
E’ una varietà di cavolo cappuccio (Brassica oleracea var. italica). Come tale, quindi, rientra in quel gruppo di piante di cui non si mangiano le foglie ma le infiorescenze non ancora mature!
Simile nell’aspetto ad un cavolfiore, se ne differenzia per il colore verde chiaro e la forma più piramidale.
Ad incantarmi sono le tante piccole rosette disposte a spirale, che riproducono la forma principale e si ripetono con regolarità.
Ogni rosetta è composta da numerose rosette più piccole. Il broccolo romanesco si semina con temperature già miti, quasi calde, ed ha tempi medi di raccolta, tra i 70-80 e 90 giorni.
BROCCOLO ROMANESCO: PROPRIETÀ
Ricco di antiossidanti e vitamina C
Composto per il 92% da acqua, contiene una piccola quota di fibre e proteine. Buona a concentrazione di sali minerali, in particolare potassio, calcio, magnesio e fosforo.
Tra le vitamine è presente soprattutto la vitamina C, insieme alla A e a quelle del gruppo B.
Grazie all’elevata concentrazione di vitamina C, come altri cavoli o broccoli, è in grado di contrastare l’azione dei radicali liberi. Contiene anche altre sostanze antiossidanti, in particolare isotiocianati. Tra essi il sulforafano, sostanza attualmente molto studiata.
Per la sua potente azione antiossidante è definito antitumorale, anche se l’utilizzo di tali definizioni va sempre preso con le molle
Per le sue caratteristiche nutrizionali, si presta praticamente a tutti i regimi alimentari.
Privo di colesterolo, non contiene neppure sostanze che possano provocare intolleranze alimentari, come lattosio, glutine o istamina!
CURIOSITÀ
Il tipico odore di zolfo scatenato dalla cottura dei cavoli dipende proprio dalla degradazione di glucosinolati e isotiocianati, ricchi di ZOLFO!
Per rimediare, basta aggiungere all’acqua di cottura un goccio di aceto o di limone!
CAVOLO ROMANESCO. L’acquisto e la conservazione
Quando lo acquistiamo, dobbiamo verificare che le foglie esterne siano croccanti ed aderenti alla base. Le cimette non devono presentare macchie scure.
Una volta acquistato, se non lo consumiamo subito, mettiamolo in frigo per due giorni al massimo.
Di solito, quando non devo usare immediatamente le verdure che acquisto, preferisco congelarle, per evitare la perdita di troppe sostanze nutritive!
CAVOLO ROMANESCO OPERA DELLA NATURA. Gli usi in cucina
Il broccolo romano si mangia prevalentemente cotto e solo raramente crudo.
Lessato in acqua bollente o cotto al vapore, viene mangiato soprattutto come contorno tiepido o freddo, condito con un filo di olio, sale e aceto o succo di limone.
Rientra in molti primi piatti, come zuppe, minestre, vellutate e passati di verdura; è ottimo anche per condire delle gustose pastasciutte! Il Maritozzo lo adora con la salsiccia nei suoi “panini gourmet!.
Si può cucinare anche al forno, gratinato con formaggio e pangrattato ( e magari un po’ di besciamella). E’ molto amato anche pastellato e fritto!
Consumato crudo, il cavolo romanesco ha due aspetti negativi:
- una piccola quantità di fattori antinutrizionali, sostanze cioè che interferiscono con l’assorbimento di nutrienti
- una contenuta capacità gozzigena o antitiroidea
Entrambi questi fattori vengono annullati completamente con la cottura
Avete mai provato ad usare il broccolo romanesco per preparare gli gnocchi? Da solo o con la zucca è uno sballo!
Vi posterò presto la ricetta!!!