CARTAPESTA PER RICICLARE primi passi

CARTAPESTA PER RICICLARE primi passi

Da qualche tempo la mia cucina sembra un laboratorio di arte! Infatti mi sto divertendo tantissimo a sperimentare con la cartapesta… Se l’avessi scoperta prima! Infatti mi sta consentendo di riportare a nuova vita tanti oggetti che ero sul punto di buttare!

Ovviamente ho ancora tanto da imparare sull’argomento e vi terrò costantemente aggiornati man mano che imparerò qualche “nuovo trucchetto”…

Per il momento sto ancora cercando di capire come rendere l’impasto migliore, dal momento che libri e web non danno “ricette” precise, di quelle che piacciono a me…

Intanto vi racconto che cosa ho imparato.

CARTAPESTA PER RICICLARE i primi passi. Che cos’è la cartapesta

Acqua, farina e carta straccia: questi gli ingredienti base per preparare la cartapesta! Pensate: già nel IV secolo a.C. gli antichi Greci utilizzavano una tecnica simile (con fibre di lino) per creare le maschere per le loro rappresentazioni teatrali!

E addirittura c’è chi sostiene che gli Antichi Egizi ne facessero uso per creare le maschere funebri e le decorazioni dei sarcofagi.

In Italia la cartapesta iniziò ad essere utilizzata per creare i bozzetti delle opere scultore a partire dal Quattrocento.

In epoca Barocca nasce la figura del cartapestaio,  un vero e proprio professionista della materia.

Però fu l’Inghilterra il Paese dove questo materiale riscosse maggiore successo, a partire dalla seconda metà del Settecento, grazie anche all’innovativo metodo di decorazione delle superfici inventato da Thomas Allgood, denominato japanning, che influenzò la produzione decorativa inglese nella cartapesta.

Infatti, da quel momento, la cartapesta venne impiegata al posto dello stucco nelle decorazioni di soffitti e muri.

Pensate: verso la fine del XVIII secolo, con la cartapesta si realizzavano persino mobili, resi più resistenti e durevoli con una rivestitura impermeabile.

CARTAPESTA PER RICICLARE primi passi. Lavorare.

La cartapesta può essere lavorata e rifinita con carta vetrata, coltelli affilati o seghe. Non può essere invece rifinita a colpi di martello e scalpello, come si fa con marmo o legno!

Una volta essiccata, la cartapesta diventa molto leggera e in fase di modellatura dobbiamo tener conto della riduzione di volume che subirà dopo l’asciugatura.

Infatti l’acqua presente evaporerà e il volume del nostro oggetto tenderà a ridursi.

CARTAPESTA PER RICICLARE primi passi. Come fare la cartapesta

Come accennavamo, per fare la cartapesta in casa la spesa è davvero minima e potremo riciclare tutti quei volantini pubblicitari che invadono le nostre cassette delle lettere!

Vi basteranno:

  • Acqua
  • Carta di giornale
  • Farina o colla vinilica
  • Pennello
  • Ciotola

In realtà esistono due metodi per la preparazione della carta pesta:

  • con macerazione della carta
  • senza macerazione della carta, incollando i vari fogli tra di loro.

Cartapesta con macerazione della carta

Questo metodo è l’ideale per realizzare forme originali di piccole dimensioni.

Strappate la carta in strisce larghe circa un cm e poi ristrappate ancora le strisce per ottenere dei quadratini. Nella mia esperienza, più piccoli sono i quadratini, migliore sarà l’impasto finale che otterremo.

Mettete quindi i pezzetti di carta in una ciotola e aggiungete l’acqua (meglio se tiepida) e la colla vinilica oppure la farina.

La proporzione è di 100 g di colla ogni 50 g di acqua (un bicchiere di colla e mezzo di acqua).

Se invece usate la farina, le proporzioni sono di

100 g di farina ogni 100 g di acqua (1 bicchiere di farina e 1 di acqua)

Aiutandovi con un pennello oppure con le mani, amalgamate gli ingredienti tra loro e poi lasciateli macerare fino ad ottenere un composto molliccio, dalla consistenza liscia. Libri e web consigliano di lasciare macerare tutto per almeno 24 ore. Se usaste del cartoncino più pesante, la macerazione potrebbe richiedere anche 2-3 giorni.

Vi sconsiglio di preparare la cartapesta ed usarla immediatamente. Io ci ho provato e ho combinato un disastro!

Se l’impasto risultasse troppo liquido, aggiungete altra colla o farina. Nel caso fosse troppo denso, aggiungete un altro po’ di acqua.

Quando la cartapesta sarà pronta, vedrete una specie di poltiglia. Raccogliete una manciata di carta inzuppata, strizzatela e schiacciatela con le mani per eliminare l’acqua in eccesso.

Una volta creato l’impasto di colla e acqua (o farina e acqua) possiamo procedere a rivestire i nostri oggetti.

Alcuni siti e libri consigliano di “frullare” l’impasto ottenuto. Devo ammettere che il risultato è stato una specie di creta molto facile da modellare, per cui d’ora in poi frullerò sempre l’impasto dopo la macerazione!

RICORDATE: Se non usate subito la cartapesta, dopo averla strizzata, avvolgetela in una pellicola trasparente e potrete conservarla per circa un mese.

Se non volete rovinare la base che usate come stampo, rivestitela con pellicola trasparente!

Mettete quindi l’oggetto che avete rivestito in un posto caldo e asciutto ed aspettate che si asciughi prima di rimuovere il modello.

Ovviamente dovrete metterlo capovolto, in modo che la cartapesta non si attacchi al supporto scelto per l’essiccazione!

Di solito servono più di 24 ore per un’asciugatura completa…

Ovviamente il tempo dipende da numerosi fattori: spessore rivestimento, temperatura dell’ambiente, umidità, dimensioni dell’oggetto! Un vasetto a 20°C si è asciugato in 24 h, il cestino di vimini invece ha impiegato tre giorni! 

A mie spese, ho scoperto che più è sottile lo strato di cartapesta, minore è il tempo di asciugatura richiesto! 

Non sono riuscita a trovare da nessuna parte lo spessore minimo richiesto, se non nel caso della cartapesta senza macerazione. In questo caso, invece, credo che molto dipenda dalla “resistenza” che si vuole ottenere.

Sto sperimentando diversi spessori, da due mm a mezzo cm… Vi farò sapere

Una volta che la carta pesta si sarà asciugata, potete decorarlo come preferite, ad esempio utilizzando colori vinilici.

Cartapesta senza macerazione della carta

Se volete cimentarvi con la riproduzione della forma di un oggetto, una ciotola o un piatto ad esempio, la cartapesta senza macerazione è la tecnica che fa al caso vostro.

Per prima cosa bisogna rivestire con della pellicola trasparente l’oggetto da cui riprendiamo la forma: questa procedura serve a rendere più semplice il distacco della cartapesta dall’oggetto, una volta asciugata.

Ricavate delle strisce di circa un cm di larghezza dai vostri giornali e poi in una ciotola diluite la colla e l’ acqua in parti uguali.

Passate questa miscela sulla pellicola che riveste l’oggetto. Intingete quindi le strisce di carta nel composto vinilico UNA STRISCIA ALLA VOLTA.

Eliminate l’eccesso di collante facendo sgocciolare la striscia per qualche momento.

Disponete quindi la striscia sulla superficie da rivestire, spianandola per bene con le dita o con un pennello, per evitare che si formino pieghe, grinze e rigonfiamenti.

Dovrete rivestire tutta la superficie con le strisce e poi ripetere la stratificazione per altre 4-5 volte, in modo da ottenere una base solida.

ALTERNATE GLI STRATI, DISPONENDO PRIMA LE STRISCE IN ORIZZONTALE E POI IN VERTICALE, per creare un reticolo più resistente.

Vedremo meglio questo metodo prossimamente…

Fate quindi asciugare la vostra creazione per almeno 24 ore, quindi rimuovete lo stampo e procede con la colorazione!

CARTAPESTA PER RICICLARE primi passi : Colorare la cartapesta

La cartapesta può essere colorata con le tempere o con i colori acrilici.

Cercate di non usare il colore troppo diluito, per evitare di sgretolare la carta. Potete anche rivestire la sagoma con della carta colorata, incollandola con colla polivinilica.

Potete anche usare dei cartoncini colorati, in modo da ottenere in partenza un oggetto colorato!

CARTAPESTA PER RICICLARE primi passi. Rendere la cartapesta più resistente

Spesso per aumentare la resistenza della cartapesta si aggiunge all’impasto quella che si chiama “carica”. Solitamente si tratta di gesso ma si può usare anche della segatura o altre fibre. La carica si aggiunge dopo la fase di macerazione. Io ho provato con un cucchiaio di gesso per mezzo litro di cartapesta.

Sappiamo che il nemico peggiore della cartapesta è l’acqua. Per rendere la superficie impermeabile possiamo scegliere una colorazione a smalto oppure con sigillanti a base acrilica.

Va benissimo anche l’olio di lino. Bisogna stenderne uno strato uniforme sulla superficie e poi farlo asciugare. Per velocizzare l’operazione, possiamo anche mettere il nostro oggetto in forno a 120°C

CARTAPESTA PER RICICLARE METODO ALTERNATIVO

La prossima settimana voglio provare questo metodo, che prevede la “bollitura” dell’impasto le l’uso di colla vinilica

In questo caso, dobbiamo strappare la carta in pezzetti e poi metterli in una pentola con acqua sufficiente ad ottenere una poltiglia.

Dobbiamo poi lasciare macerare il tutto per due giorni. Trascorso questo tempo, dobbiamo aggiungere circa un litro di acqua all’impasto e poi fare bollire per 20 minuti.

A questo punto dobbiamo frullare tutto con un frullatore, in modo da ottenere una poltiglia morbida. Facciamo quindi raffreddare e poi strizziamo senza premere troppo. Dobbiamo togliere solo l’eventuale eccesso di acqua. Mettiamo quindi l’impasto ottenuto in una terrina con due cucchiai di colla vinilica e mescoliamo

Per dare consistenza all’impasto, aggiungiamo due cucchiai di gesso in polvere e, se vogliamo renderlo più malleabile, uniamo anche un cucchiaio di olio di lino.

Mescoliamo ancora, quindi procediamo con la stesura dell’impasto sullo stampo scelto. Ora non ci resta che fare asciugare in luogo asciutto e ventilato, lontano da fonti di calore (se l’acqua evapora troppo in fretta l’oggetto può deformarsi).

Una volta asciutto, per aumentare la resistenza e rendere più facile la rifinitura, possiamo stendere uno strato di gesso bianco. Questo eviterà anche che il grigio della carta “spenga” i colori.

A questo punto, finalmente, possiamo dipingete con colori acrilici o colori spray sintetici, se vogliamo che il nostro oggetto sia resistente all’acqua!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!