BLUES DI MEZZ’AUTUNNO (#4 La Marca)

BLUES DI MEZZ’AUTUNNO è un romanzo breve che SANTO PIAZZESE dedica alle indagini di Lorenzo La Marca. Scopriamo che cosa ci riserva questa volta

BLUES DI MEZZ’AUTUNNO

SANTO PIAZZESE

Editore: Sellerio Editore Palermo

Collana: La memoria

Anno edizione: 2013

Pagine: 161 p., Brossura

Genere : giallo

PRECEDUTO DA : IL SOFFIO DELLA VALANGA

BLUES DI MEZZ’AUTUNNO : il libro

Lorenzo La Marca, lo svagato detective dei gialli palermitani di Santo Piazzese, si trova ad Erice, ad un workshop del Centro Ettore Majorana. Mentre gironzola qui e là in cerca di riparo dalla inesorabilità del sole e dei colleghi, fa un incontro inatteso: l’amico dei primi anni di Biologia. Rizzitano, si chiamava, ed era sempre stato tanto capace di navigare tra uomini e donne quanto La Marca era impacciato.

La rievocazione inevitabile s’impunta su una zona della memoria evidentemente sensibile: l’isola della Spada dei Turchi. E qui cambia la scena. L’ironia e il parlare per allusione e contrasti, tipici della spavalderia autocritica del personaggio, si modula, a poco a poco, al tono del ricordo.

La mente torna agli inizi di La Marca, il ritratto del personaggio da giovane. Un pugno di anni di tanto tempo prima, studente alle prime armi, il suo professore, per studiare certi pesci, lo imbarcava su un peschereccio, il “Santa Ninfa”.

Navigando con gente di mare, gli era piaciuto scoprire cose immaginate sui libri di scienze e di avventura ma, una volta, s’era invaghito di un’isola della costa siciliana, la Spada. Ci vivevano “gli stravaganti” – così gli altri isolani chiamavano la colonia di individui finiti là, ognuno venuto da lontano, ognuno per ragioni diverse, qualcuno a viverci stabilmente, altri a ricercare periodicamente se stessi.

Gravitavano intorno a un bar dal nome incongruo, fondato nel dopoguerra da un friulano precipitato in quello scoglio insieme alla moglie bellissima. Ma non si può dire che fossero un gruppo, sembrando tutti lasciati lì dalla risacca della vita.

O così piace immaginare a La Marca che comincia a carezzare discretamente le storie e i segreti di quel pezzo di mondo, così angusto per i corpi e sconfinato per le menti, che lo illude che il suo centro autentico sia lì. Fino a quando un fatto vero vi precipita e un segreto vero si squarcia. Come se La Marca l’avesse desiderato e temuto insieme, per molto tempo.

In questo lungo racconto di mare e di costa, calibratissimo tra l’ironia la nostalgia e la tensione, si narra insieme la formazione di un uomo e la nascita di un personaggio, l’una attraverso l’altra reciprocamente, esercizio di letteratura e di letteratura sulla letteratura. Il cui cuore pulsante potrebbe essere la forza ambigua del mistero, di cui si spera e si teme la soluzione.

BLUES DI MEZZ’AUTUNNO :  L’AUTORE

Santo Piazzese (Palermo, 1948) è uno scrittore italiano, autore di romanzi pubblicati da Sellerio Editore.

Dopo la laurea in biologia, ha lavorato come ricercatore presso l’Università di Palermo fino alla pensione, e per questo si definisce un biologo prestato alla scrittura.

Si dedica alla narrativa e nel 1996 pubblica il suo primo romanzo, I delitti di via Medina-Sidonia. Collabora anche con il quotidiano La Repubblica e con numerose riviste italiane e straniere. Esordisce nel 2000 come autore radiofonico, con un radio-documentario in cinque puntate trasmesso dalla RAI e dedicato ad alcuni siti della Sicilia antica.

BLUES DI MEZZ’AUTUNNO : breve riassunto e commento personale

Ferragosto. Mentre è per un congresso ad Erice con le sue ex dottorande, Francesca e Alessandra, e la bella Michelle, in un bar Lorenzo Lamarca si sente chiamare con un nome che non sente da tanto

“Marlowe”!

A dargli il soprannome è stato un suo vecchio collega di corso, Rizzitano:

A Rizzitano è sempre piaciuto chiamarmi Marlowe. Fu proprio lui a battezzarmi così, nel mio periodo chandleriano, quando eravamo studenti e io non facevo che andare in giro con una Camel tra le labbra, come il vecchio Bogey, buonanima, ne Il grande sonno. Ci avevano persino inventato un verbo, gli americani, per esprimere l’azione di chi tiene una sigaretta accesa e pendula tra le labbra: to bogart, appunto. Chi l’avrebbe mai detto, per uno che all’anagrafe usciva con il nome di Onofrio? Ma non aveva certo una faccia da Onofrio, il vecchio Bogey.

Insieme i due ricordano l’arcipelago della Spada dei Turchi e come fu che non andarono più in quell’arcipelago…

Scopriamo così tanti interessanti personaggi e conosciamo un La Marca molto più giovane ma sempre al vetriolo! Spassosissimi come sempre i figli di Maruzza e Armando, oltre che gli sketch tra i due coniugi!

Imperdibile se amate Piazzese e i suoi spiazzanti gialli..

VOTO : 8/10

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!