BLINIS. LA RICETTA TRADIZIONALE

BLINIS. LA RICETTA TRADIZIONALE

Lo abbiamo spiegato nella ricetta veloce (vedi). Si tratta di soffici focaccine di forma circolare e del diametro di 10-15 centimetri, tipiche della cucina russa. Sono simili alle crêpes, ma a differenza di queste ultime, necessitano di lievitazione.

La ricetta classica ha un’infinità di varianti. Questa è quella che io preferisco, senza troppi fronzoli e, soprattutto, con il minimo di grassi.

  • Preparazione: 10 minuti + il tempo di lievitazione Minuti
  • Cottura: 15 Minuti
  • Difficoltà: Bassa
  • Porzioni: 6 Persone
  • Costo: Economico

Ingredienti

  • 350 g Farina
  • 10 g Sale
  • 300 ml Latte (tiepido)
  • 100 ml Acqua
  • 10 g Zucchero
  • 2 Uova
  • 50 g Burro (fuso)
  • 25 g Lievito di birra fresco (oppure una bustina di quello secco)
  • q.b. Olio (per la cottura)

Preparazione

  1. FASE 1: PREPARARE L’IMPASTO dei BLINIS

    • Setacciate in una ciotola la farina con il sale e lo zucchero.
    • Formate la classica fontana
    • Separate i tuorli dagli albumi e, per il momento, mettete da parte le chiare.
    • Ponete i tuorli al centro della fontana, insieme al latte tiepido e al burro fuso
    • Mescolate fino ad ottenere un impasto soffice
    • Sciogliete il lievito nell’acqua tiepida e unitelo alla pastella
    • Mescolate il tutto e poi coprite la ciotola con un panno umido
    • Fate lievitare per un’ora circa
  2. FASE 2: COMPLETARE L’IMPASTO

    • Trascorso questo tempo, montate gli albumi a neve ben ferma ed uniteli al composto, senza smontarli: mescolate dal basso verso l’alto, incorporandoli un po’ alla volta
  3. FASE 3: Cuocere i blinis

    • Spennellate con poco olio una padella dal fondo pesante. L’ideale sarebbe una bella padella di ghisa. Io ho usato le mie in pietra.
    • Scaldate la padella e poi versatevi un po’ di composto, in modo da ottenere una crespella della grandezza desiderata.
    • Cuocete per due minuti, quindi giratela con l’aiuto di una spatola e fate cuocere per altri due minuti
    • Togliete dal fuoco e tenete in caldo
    • Procedete allo stesso modo fino alla fine dell’impasto

Note

BLINIS. UN PO’ DI STORIA

Molto diffusi come aperitivo nel periodo natalizio, morbidi e fragranti, i blini (o bliny) hanno una storia che affonda le radici nell’antichità. Pare che in origine fossero cucinati solo in occasione della Masleniza, festività pagana di epoca pre-cristiana che celebrava l’arrivo della primavera.

I festeggiamenti duravano una settimana, durante la quale si cucinavano e consumavano solo blini, la cui forma rotonda e il colore dorato volevano rappresentare simbolicamente il sole che rinasce alla fine dell’inverno.

BLINIS. UN SUCCESSO PLANETARIO

In tutta l’Europa dell’Est, i blini vengono ancora preparati in occasione della Pasqua ortodossa, ma l’universale gradimento e la particolare versatilità ne ha fatto da tempo un cibo delle feste in genere, e in particolare una ghiottoneria tipica di tutto il periodo natalizio (il Natale ortodosso si festeggia il 7 gennaio).

E così in Russia, a Natale, le famiglie aspettano che si accenda la prima stella in cielo per poi sedersi a una tavola illuminata da candele e ravvivata da allegre mele rosse. E mentre si aspetta ‘Nonno Gelo’ tutti insieme, ci si appresta a gustare i blini.

BLINIS. I CONDIMENTI

Appena cotti – possibilmente in una padella di ghisa ben calda, che una volta si usava ungere con lardo, per rendere queste frittelle ancora più saporite – i blini ancora caldi e ricchi di bollicine d’aria intrappolate in cottura, si spalmano con smetane (panna acida, diffusa in tutta l’Europa del nordest) o anche burro fuso, perché diventino ancor più morbidi e golosi.

Cuocere i blini è quasi un’arte: come per le ciambelle, il primo blin viene sempre scartato prima di trovare il ‘ritmo’ giusto. Per bilanciare la loro ricchezza di sapore, sono tradizionalmente serviti con cibi dal gusto forte e salato, in particolare caviale (ikra in russo) – nero (cioè uova di storione, più pregiato) oppure rosso (uova di salmone).

Più recentemente, si è diffusa una variante dolce del piatto: i blinchiki, letteralmente piccoli blini, che non sono lievitati e che ricordano le crêpes nello spessore meno pronunciato (ma non chiamateli mai così davanti a un russo). Vengono serviti o farciti con composti non salati: confetture, marmellate, miele o anche latte condensato

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!

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