UN FAVORE PERSONALE
John Banville
Titolo originale : The Silver Swan
Prima ed.originale :2007
Traduttore: M. Dallatorre
Editore: Guanda
Prima edizione Italia : 2008
Pagine: 326 p.
Genere: noir, giallo
UN FAVORE PERSONALE. Descrizione:
Dublino, metà anni Cinquanta. Non è un bel periodo per l’anatomopatologo Quirke: una sua ex fiamma è morta, un uomo che in passato stimava è in fin di vita e la figlia, con la quale sta cercando di ricostruire un rapporto, fa ancora fatica ad accettarlo.
E quando Billy Hunt, una vecchia conoscenza del college, lo cerca e gli chiede un favore personale legato alla morte della moglie, Quirke non sa tirarsi indietro, nonostante senta che la faccenda gli porterà solo guai.
Guai che non tardano ad arrivare: Quirke si trova lentamente risucchiato in un mondo tenebroso dove droga, perversioni sessuali, ricatti e omicidi sono la normalità. Un mondo nel quale nemmeno il formidabile ispettore Hackett sa come muoversi.
UN FAVORE PERSONALE. Breve riassunto e commento personale
Dopo il bel romanzo di apertura, mi aspettavo un libro più appassionante. Invece ci troviamo invischiati in una storia senza né capo né coda, in cui non si riesce a capire bene quale sia la posizione di Quirke.
Una sua vecchia conoscenza del college, Billy Hunt, contatta infatti il nostro anatomopatologo e gli chiede di non effettuare l’autopsia sul corpo di sua moglie. Deindre Hunt, che ha assunto il nome di “Laura Swan” quando ha aperto un centro estetico, è stata ritrovata cadavere sulle scogliere di Dalkey Island. Probabilmente si è suicidata.
Quirke accetta ma, quando si trova davanti il corpo della donna e nota un segno di siringa sul braccio, decide di procedere con l’esame autoptico. E capisce che non è stato un suicidio.
Spinto dal suo desiderio di conoscere la verità, forse per un senso di “responsabilità verso i morti”, decide di coinvolgere nelle sue indagini l’ispettore Hackett, sua vecchia conoscenza.
E anche il poliziotto comincia una sua indagine personale, anche se l’inchiesta viene chiusa con una sentenza di “morte accidentale”, nonostante i dubbi espressi dal giudice stesso…
Intanto si scopre che anche Phoebe, la figlia di Quirke, conosceva Deindre…e francamente la giovane donna è un personaggio assurdo, che non si capisce bene perché si comporti in certi modi…
Non si può dire che si tratti di un giallo noioso ma sicuramente non è all’altezza del precedente.
Da leggere? Sinceramente non saprei se consigliarvelo o meno. Ho fatto fatica a finirlo, ma quando poi mi sono decisa a completarlo sono stata conquistata dall’ultima parte. Come se ci fossero due libri in uno!
VOTO : 6 / 10