OGGI GIORNATA MONDIALE PER LA PROTEZIONE DELL’OZONO

OGGI GIORNATA MONDIALE PER LA PROTEZIONE DELL’OZONO

Sapete bene quanto cerchi di essere attenta agli sprechi e all’ambiente. L’ultima “mania”, infatti, come scoprirete presto, sono i detergenti biologici, meglio se fatti in casa. 

Forse “l’emergenza ozono” è stato uno dei primi temi che mi ha fatto appassionare all’ecologia. Per questo vi racconto questa giornata!

OGGI GIORNATA MONDIALE PER LA PROTEZIONE DELL’OZONO. Un po’ di storia

Il 16 settembre è la data dedicata alla salvaguardia dell’ozonosfera. 

Si tratta di un sottile strato gassoso che fa parte dell’atmosfera e protegge la Terra dagli effetti nocivi delle radiazioni solari. In particolare, l’ozonosfera ci protegge dai raggi ultravioletti.

La data dell’evento non è casuale. Infatti la ricorrenza fu istituita 32 anni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite con la risoluzione 49/114,per ricordare la firma del protocollo di Montreal sulle sostanze che impoveriscono lo strato di ozono.

Proprio il 16 settembre del 1987, fu approvato il Protocollo di Montreal

Entrato in vigore nel gennaio 1989, ad oggi, è stato ratificato da 197  Paesi tra i quali  l’Italia (dicembre 1988).

L’accordo ha ancora oggi l’obiettivo di indicare nuove politiche in grado di facilitare il riassorbimento di quello che viene comunemente chiamato “buco dell’ozono”.

La fascia, infatti, risulta gravemente compromessa, con conseguenze che possono essere gravi per la vita sulla Terra.

Ma sembra che il “buco” vada lentamente riducendosi

Secondo le ultime valutazioni scientifiche, grazie alle misure adottate in seguito alla firma del Protocollo di Montreal (16 settembre 1987), il buco dell’ozono si starebbe infatti restringendo.

A darci la bella notizia è lo scienziato Paul A. Newman che, alla guida di un team di 300 scienziati, ha pubblicato nel 2018 il rapporto condotto dal Programma delle Nazioni Unite per l’ambiente (Unep) e l’Organizzazione meteorologica mondiale (Omm), con la partecipazione della Nasa, della Commissione europea e del National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa).

Secondo i dati raccolti, dal 2000 al 2013 i livelli di ozono sono aumentati del 4% in latitudini chiave medio-settentrionali a circa 30 miglia di altezza.

“La ricostruzione dello strato di ozono che protegge la Terra dalle radiazioni ultraviolette del sole è a buon punto, grazie all’azione internazionale concertata contro i gas distruggi-ozono, come i Cfc”.

Tuttavia, ha precisato Steiner, esistono enormi sfide ancora in atto e il successo del Protocollo di Montreal dovrebbe incoraggiare ulteriori azioni non solo sulla protezione dell’ozono ma anche sul clima.

OGGI GIORNATA MONDIALE PER LA PROTEZIONE DELL’OZONO. Che cos’è l’ozono

Facciamo un passo indietro, prima di parlare del tema di quest’anno. Per capire il senso di questa giornata, dobbiamo innanzi tutto comprendere di che cosa stiamo parlando.

Il termine “buco dell’ozono” è stato coniato dal Premio Nobel Sherwood Rowland nel 1985 e indica l’impoverimento dello strato di ozono presente nell’atmosfera terrestre.

Come dicevamo, l’ozono è un gas (detto gas serra), che protegge la terra dalle radiazioni ultraviolette del sole: rappresenta una sorta di schermo protettivo, la cui riduzione avrebbe effetti negativi diretti sulla nostra salute.

L’ozonosfera, che si trova tra i 15 e i 35 chilometri di altitudine, è lo strato dell’atmosfera in cui è presente la maggior parte dell’ozono e che corrisponde alla parte bassa della stratosfera.

Compito dell’ozono è quello di assorbire e trattenere parte dell’energia proveniente dal sole, in particolare le radiazioni a bassa lunghezza d’onda.

Questo strato gassoso funge quindi da filtro ed è in grado di trattenere quasi tutti i raggi ultravioletti. Per questa ragione, più lo strato si riduce e più aumenta la quantità di radiazioni che raggiunge la superficie terrestre. A dosi eccessive, questi raggi ultravioletti hanno effetti dannosi su tutta la vita di microrganismi, animali, piante. 

Per quanto riguarda gli uomini, le esposizioni prolungate a radiazioni ultraviolette causano danni agli occhi (quali cecità da neve, cancro e cataratta), alterazioni del sistema immunitario ma soprattutto tumori alla pelle, melanomi e carcinomi.

OGGI GIORNATA MONDIALE PER LA PROTEZIONE DELL’OZONO. Il buco nell’ozono

L’assottigliamento dell’ozono fino al punto di crearvi un vero e proprio buco è dovuto ad alcune sostanze inquinanti prodotte in gran parte dell’uomo, sia nelle sue attività produttive sia in quelle di consumo.

Infatti lo strato si dirada a causa del rilascio nell’atmosfera dei cosiddetti clorofluorocarburi (CFC): sono quelli emessi dalle attività umane nei Paesi più industrializzati e contenuti in particolare nei circuiti frigoriferi e nelle bombolette spray.

Questi, reagendo chimicamente con l’ozono, provocano l’assottigliamento dello strato e l’allargamento del “buco” sopra le regioni polari, ovvero quelle meno esposte all’irraggiamento solare

Per saperne di più sulle sostanze dannose per l’ozono, cliccate QUI

OGGI GIORNATA MONDIALE PER LA PROTEZIONE DELL’OZONO. I danni alla salute

L’impoverimento dello strato di ozono nella troposfera può causare:

  • il possibile aumento dei tumori alla pelle o delle malattie agli occhi, a causa di un’esposizione più diretta ai raggi del sole;
  • un abbassamento delle difese immunitarie, nell’uomo e negli animali;
  • danni all’ambiente, con riduzione della fotosintesi e probabili effetti devastanti sull’agricoltura;
  • alterazione degli ecosistemi acquatici, a causa della minore presenza di fitoplacton nei mari.

OGGI GIORNATA MONDIALE PER LA PROTEZIONE DELL’OZONO. Il tema di quest’anno : 32 Years and Healing

Ovvero: 32 anni e la guarigione

Il tema scelto per la giornata di oggi celebra gli oltre trent’anni di collaborazione internazionale per proteggere l’ozonosfera e il clima con il protocollo di Montreal. Celebra inoltre i successi ottenuti in questi anni

Inoltre ci ricorda che il recente Scientific Assessment of Ozone Depletion del 2018, mostra che il trattato sta funzionando.

Infatti sembra che lo strato di ozono stia guarendo. Parti dell’ozonosfera stanno ricucendosi ad una velocità dell’ 1-3% per decennio. Per il 2030 la guarigione dovrebbe essere completa per l’ozono dell’emisfero settentrionale e alle medie latitudini.

L’emisfero meridionale, invece, dovrebbe guarire per il 2050 e le regioni polari per il 2060.

Nonostante i successi ottenuti, dobbiamo continuare a tenere alta la guardia.

SCOPI DEL PROTOCOLLO DI MONTREAL

VI ricordo che il trattato firmato a Montreal 32 anni fa prende in considerazione le sette categorie di alogenuri alchilici considerati responsabili dei danni allo strato di ozono.

  • CFC , ovvero i clorofluorocarburi completamente alogenati con fino a 3 atomi di carbonio
  • HCFC, cioè tutti i clorofluorocarburi parzialmente alogenati (HCFC) con fino a 3 atomi di carbonio
  • HALON, ovvero i clorofluorocarburi bromurati completamente alogenati con fino a 3 atomi di carbonio
  • HBFC, cioè i clorofluorocarburi parzialmente alogenati (HBFC) con fino a 3 atomi di carbonio.

Per ognuna di queste categorie è previsto un piano di smaltimento o di eliminazione con precise scadenze temporali.

La riduzione della distruzione dell’ozono dimostra che il protocollo di Montréal sta funzionando.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!