NON ESISTONO BUONE INTENZIONI

NON ESISTONO BUONE INTENZIONI è il romanzo di esordio della scrittrice polacca Katarzyna Bonda. Scopriamo insieme di che cosa si tratta

NON ESISTONO BUONE INTENZIONI. Le indagini della detective Sasza Zaluska

Katarzyna Bonda

Titolo originalePochłaniacz

Prima edizione originale : 2014

Traduttore: Walter Da Soller, Laura Rescio

Editore: Piemme

Prima edizione italiana :  2018

Pagine : 624 p.

Genere: thriller, poliziesco, giallo

NON ESISTONO BUONE INTENZIONI. Descrizione

La nuova JO NESBØ viene dall’Est. Un’autrice da 1 milione di copie vendute

Non esiste gente cattiva. Solo gente che ha scelto male.

La ex poliziotta e profiler Sasza Zaluska, trentasei anni e i capelli rosso fuoco, ne sa qualcosa di pessime scelte. Ma adesso è tornata a casa, a Danzica, sulla costa ventosa del mar Baltico, ed è decisa a ricominciare, insieme alla piccola Karolina. Senza un uomo, e senza l’alcol: non ha più bisogno di nessuno dei due.

Ma sfuggire al passato non è facile. E per Sasza Zaluska c’è un richiamo più forte di tutto: quello della vecchia vita. Così, quando un ex sbirro della polizia di Danzica la rintraccia per un lavoretto di profiling, Sasza suo malgrado accetta.

Ben presto, maledicendosi per il tempo sottratto alla figlia, e per la voglia di bere che torna prepotente, si troverà a indagare sull’omicidio di un cantante famoso e a fare coppia di nuovo con il commissario Duchnowski detto Duch, un uomo che ne ha viste abbastanza per decidere che nella vita non ci sono amici, c’è solo l’alcol.

Finiranno così a navigare insieme il sottobosco criminale di una Danzica cupa e ottenebrata, tra donne che hanno perso tutto, compresi gli scrupoli, preti che non credono in Dio, e gente piena di buone intenzioni finite molto male.

Fino a imbattersi in una vecchia storia d’amore diventata storia di vendetta, come cantava il cantante ammazzato nella sua unica hit, “Ragazza del Nord”…

NON ESISTONO BUONE INTENZIONI. L’autrice

Definita la «risposta polacca a Jo Nesbø» e «la nuova regina del crime» dalla stampa europea, Katarzyna Bonda è nata nel 1977 ed è in assoluto l’autrice più venduta in Polonia, con più di un milione di copie all’attivo.

Ha firmato due serie crime, di cui la più recente ha per protagonista la detective profiler Sasza Załuska, con cui ha vinto tutti i principali premi nazionali.

Considerata una delle più promettenti voci del genere a livello europeo, sta per essere pubblicata in lingua inglese, ed è in corso di traduzione in altri sei Paesi.

Piemme ha pubblicato a Novembre anche il secondo volume della serie, Nessuna morte è perfetta. Nel 2015 un suo saggio sulle donne criminali è diventato un documentario nominato all’Oscar.

NON ESISTONO BUONE INTENZIONI. Breve riassunto e commento personale

Sempre entusiasta di scoprire una nuova serie, ho acquistato questo libro convinta che mi sarei trovata davanti a un bel thriller in stile “Nesbo”. E invece…

Ma questo non significa che il romanzo non mi sia piaciuto. Anzi! Dopo una prima parte ambientata nel 1993, ci spostiamo al 2013, dove troviamo la protagonista di ritorno in Polonia, dopo aver trascorso sei anni a studiare in Inghilterra, a Sheffield. Aleksandra “Sasza” Załuska, trentasei anni, ex agente della polizia di Danzica, è madre single di un’adorabile bambina, Karolina. A Sasza va tutta la nostra simpatia, dopo aver fatto la conoscenza di sua madre Laura, ossessionata dal “sangue blu” e iper critica con quella figlia bellissima e sciatta, che non si cura minimamente del suo aspetto…

Nemmeno il tempo di sistemarsi nel nuovo appartamento che riceve una telefonata. Si tratta del suo primo cliente. Dice di essere un ex poliziotto e di aver ricevuto minacce… Comproprietario di un club, Pawel “Buli” Blawicki sospetta del socio, Janek “AGO” Wisniewski, meteora nel mondo della musica leggera, con un solo grande successo.

Sasza deve preparare un profilo di chi lo minaccia. Attirata dai soldi, Sasza si infila in una situazione molto pericolosa, che vede coinvolto anche il pericoloso Elefante, il “mafioso con la pensione d’invalidità”, che ha una società quotata in borsa, controlla diversi locali e ha fatto i soldi col contrabbando di alcolici.

Proprio il giorno di Pasqua, dopo aver consumato la colazione tradizionale in famiglia, Sasza apprende che al club musicale Ago c’è stata una sparatoria :

“due vittime”

Ma una, Iza Kozak,  è miracolosamente sopravvissuta e punta il dito contro la barista, Lucia Lange. Mentre Sasza si trova assunta come consulente dalla polizia, grazie al vicequestore aggiunto Jacek “Jekill” Buchwic e al commissario Robert “Duch” Duchnowski, la donna scopre che il suo cliente non è affatto Blawicki.

Chi l’ha coinvolta nell’inchiesta? Perché qualcuno vuole che indaghi?

Più scava e più Sasza si convince che il colpevole della morte di Ago va cercato nella canzone che ha dato la fama al giovane… E si troerà ad indagare su un “cold case”, la strana morte di due fratelli venti anni prima…

Tra poliziotti corrotti e crisi economica, scopriamo una Polonia che fa ancora i conti con il passato regime comunista, in cui a farla da padrone sono i ricchi mafiosi, convinti che tutto sia loro permesso, ma che si sono trasformati in abili consulenti finanziari. E i loro soldi fanno comodo a molti, anche a chi dovrebbe vigilare sulle loro attività …

Sinceramente ho trovato lunga e noiosa la prima parte e solo alla fine del libro ho capito che senso avesse nell’economia del libro.

Per il momento il mio giudizio è “in attesa di conferma”. Ma non so ancora se leggerò gli altri romanzi della serie. Al momento in Italia è già stato pubblicato il secondo volume, mentre in Polonia la tetralogia è già stata completata.

Dimenticavo: ho trovato molto interessanti i numerosi riferimenti alla Pasqua polacca e alle sue usanze.

Ed ho scovato anche un paio di ricette da provare: lo ziurek e i pieroghi!

NON ESISTONO BUONE INTENZIONI. Le ricette

Lo zurek è tratta di una zuppa che sono impaziente di sperimentare,  che prevede l’uso di un composto di farina di segale fermentato, funghi, cipolle, pancetta e salsicce, patate e uova sode. Lo zurek contiene quindi tutti gli elementi fondamentali della cucina polacca: patate, rape e  carne.

In Polonia si trovano ovunque preparati per la base fermentata – il zakwas – ma la ricetta casalinga utilizza il metodo tradizionale per ottenere l’ingrediente acido caratteristico della zuppa

Come accade per ogni piatto della tradizione, in ogni regione esistono varianti della ricetta che si tramandano da generazioni. La ricetta non è difficoltosa, ma richiede tempo nella preparazione. È tradizione servire lo zurek all’interno di una pagnotta privata della mollica.

I pieroghi sono invece dei deliziosi tortini di pasta simili ai ravioli, che si preparano con diversi ripieni, sia salati sia dolci.

Le varietà salate sono tradizionalmente servite con pancetta affumicata, lardo e/o cipolla saltata in padella; in Russia sono spesso serviti con condimento di panna acida. La versione dolce, dal ripieno di frutta, è spesso accompagnata da salse pasticcere o pangrattato mescolato nel burro. Li prepareremo insieme nei prossimi giorni

VOTO : 7 / 10

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!