L’URANIO DI MUSSOLINI di Forte e Vizzini

L’URANIO DI MUSSOLINI è un bellissimo thriller di ambientazione storica, che ci trasporta nella Sicilia del Ventennio fascista. Vi racconto perché mi è piaciuto davvero tantissimo

L’URANIO DI MUSSOLINI

Franco Forte e Vincenzo Vizzini

Editore: Mondadori

Collana: Omnibus

Prima pubblicazione : 2021

Pagine: 516 p.

Genere : thriller, giallo storico

L’URANIO DI MUSSOLINI : il libro (dal sito dell’editore)

Ispirandosi a eventi attestati ma poco conosciuti, Franco Forte e Vincenzo Vizzini tessono un thriller mozzafiato nell’Italia del Ventennio, sullo sfondo dell’incontro-scontro tra il regime fascista, le più grandi potenze mondiali e il progetto di quella bomba atomica destinata a segnare le sorti del Secondo conflitto mondiale, le pagine di Storia e l’anima di tutti noi.

Ragusa, 1934. Il commissario Vincenzo Ibla, investigatore all’apparenza indolente ma acuto osservatore, viene spedito sotto il sole di luglio alle cave di Spaccaforno: tra le rocce è stato rinvenuto un cadavere, ma è al confine di due giurisdizioni, e le rispettive questure sono già pronte a rimbalzarsi a vicenda la responsabilità delle indagini.

Appena vede la salma, però, Ibla capisce che il caso è suo, perché la vittima è Vittorio Borgia, un suo vecchio compagno d’armi, ora miliziano fascista. Sembra un semplice omicidio passionale, ed è quindi con una certa sorpresa che il commissario apprende dell’imminente arrivo da Milano di un certo Franco Durante, un funzionario fascista che, pare, Mussolini in persona ha inviato a Ragusa per coadiuvarlo nella ricerca dell’assassino di Vittorio.

Uomo del Nord tutto d’un pezzo, Durante segue con impazienza il lavoro di Ibla, che da parte sua ricambia con tutto il sospetto per un uomo di una cultura così lontana dalla Sicilia. Presto, però, i possibili moventi dietro l’omicidio di Vittorio raddoppiano e si ramificano verso mondi e intrighi sempre più oscuri e complessi, costringendo i due a proteggersi e sostenersi a vicenda, solo per scoprire che la combinazione delle loro peculiarità a prima vista incompatibili può rivelarsi la chiave per sciogliere l’enigma.

Vittorio non è l’unico a nascondere una doppia vita, perché anche Durante ha i suoi segreti, e sono legati a filo doppio con il suo arrivo sull’isola: lo scienziato Enrico Fermi ha promesso a Mussolini un’arma straordinaria e terribile, ma per svilupparla ha bisogno di uranio, quello che il Duce ha in mente di estrarre in Ciad dopo averlo conquistato con la campagna d’Africa, per poi trasbordarlo in Italia.

L’URANIO DI MUSSOLINI : gli autori

Franco Forte è nato a Milano nel 1962. Direttore delle collane Giallo Mondadori, Segretissimo e Urania, per Mondadori ha pubblicato, tra gli altri, CarthagoRoma in fiammeCesare l’ImmortaleLa bambina e il nazista e la serie dei 7 re di Roma, avviata con il fortunato Romolo – Il primo re.

Vincenzo Vizzini, nato a Noto nel 1958, vive da sempre a Marina di Ragusa. È autore di racconti gialli per Mondadori, vicedirettore della Writers Magazine Italia, e ha scritto il manuale bestseller Come si scrive un racconto.

L’URANIO DI MUSSOLINI : breve riassunto e commento personale

Un romanzo davvero interessante, che ci porta in un periodo molto particolare della nostra storia, quando “per legge” non c’erano crimini… Invece i due autori riescono a creare un giallo che ci tiene con il fiato sospeso dall’inizio alla fine, intrecciando la Storia con la storia. E poi l’ambientazione è impareggiabile.

Non dimentichiamo poi i numerosi riferimenti alla cucina siciliana e ragusana! Un vero gioiellino, insomma, che ho scoperto quasi per caso in questa rovente estate in cui sto divorando un libro dietro l’altro!

Provo a raccontarvi il libro, che ha un antefatto nell’agosto del 1933. Vittorio Borgia è in sella alla sua Sertum 250 e sta percorrendo uno sterrato sulla collina che domina le cave di bitume alle spalle di Ragusa.

Un verso strozzato richiama la sua attenzione. Seguendo quel suono, trova un sacco da cui sbucano due gambe. Si sbriga a liberare l’uomo e scopre che si tratta di ‘Mpa Tano Puglisi. L’uomo gli racconta di essere stato rapito alle cinque del mattino:

“Dieci ore sotto il sole della Sicilia sono dure da passare senz’acqua, per di più rinchiusi in un sacco”

‘Mpa Tano è stato picchiato selvaggiamente e Vittorio lo porta in ospedale, nonostante le rimostranze dell’uomo. Chi e perché l’ha ridotto in quello stato?

Saltiamo poi all’anno dopo, precisamente al 14 luglio 1934. Il commissario Vincenzo Ibla viene convocato dal questore, Ettore Rubino, che lo spedisce a Rosolini, alla cava di San Leonardo : c’è stato un morto e vuole che Ibla scarichi il lavoro a Siracusa e al suo odiato pari grado, il questore La Fauci. Quando però Ibla scopre che il cadavere appartiene a Vittorio Borgia, decide che non può cedere l’indagine e che sarà lui ad indagare.

Si chiama Vittorio Borgia e faceva parte della Milizia Volontaria per la sicurezza nazionale

Poche ore dopo, a Milano, Franco Durante, funzionario del SIM, viene convocato nella sede del “Popolo d’Italia”. Si trova a colloquio con Benito Mussolini e Italo Balbo, il mitico Maresciallo dell’Aria. E c’è pure Enrico Fermi…

Franco sbatté le palpebre, ma non stava sognando. L’uomo seduto dietro la scrivania, che indossava una camicia bianca con le maniche arrotolate e il colletto slacciato, era Benito Mussolini. Stava consultando delle carte e sembrava non essersi nemmeno accorto del suo arrivo

Come dicevamo, c’è pure Enrico Fermi

Lo scienziato più in vista d’Italia, e forse del mondo intero. Si diceva che stesse lavorando ad alcune scoperte rivoluzionarie, di cui lo stesso Duce si interessava personalmente. … E in qualche modo lui stava per essere coinvolto in qualcosa su cui il grande scienziato era al lavoro.

Durante deve recarsi in Sicilia, a Ragusa, con la massima urgenza, così urgente che lo accompagnerà Balbo con un volo segreto.

La specialità del giovane sono le missioni in incognito e sotto copertura. Nessuno deve sapere della sua missione, neppure i suoi superiori!

Perché possa comprendere l’importanza della missione, Fermi gli fornisce qualche ragguaglio

«Credo di poter costruire un’arma rivoluzionaria, la più potente che sia mai stata creata. Sfrutterò la forza dell’atomo e le sue energie incommensurabili. Per farlo avrò bisogno di un materiale tanto prezioso quanto difficile da reperire: l’uranio»

Ma il compito di Durante non è trovare l’uranio. Quello l’ha reperito Balbo in Ciad, un protettorato della Francia. A lui spetta scoprire chi ha ucciso Borgia, che era in Sicilia per cercare un luogo idoneo alla costruzione di una base aerea “da cui partiranno gli aerei con cui perfezioneremo il raid nella striscia di Aozou in Ciad, per occupare le miniere di uranio all’insaputa del nemico”. 

All’arrivo in Sicilia, Franco trova ad accoglierlo Ibla e il suo “braccio armato”, l’agente Caruso e subito è sconcertato dal commissario

Uno zoppo e un pugile suonato. Erano questi i poliziotti che avrebbe dovuto affiancare?

Come spiega al commissario, Durante si diletta nella classificazione dei “tipi criminali” e trova difficile far rientrare Ibla in una qualsiasi delle categorie proposte da Lombroso.

Certo che neppure Ibla si aspettava che da Roma gli mandassero un soggetto come Durante! Al quale spiega il soprannome di Caruso:

«Lo chiamavano Carnazza per come riduceva gli avversari. In un incontro c’è scappato il morto e gli hanno ritirato il tesserino. Ora sta con me.»

Durante si rende subito conto che non gli sarà facile infiltrarsi in quel territorio. Infatti c’è una grande diffidenza verso chiunque sia estraneo e in particolare verso chi viene dal Nord:

«Sa cosa si dice da queste parti?… Che i nordici ci hanno mentito, quando hanno fatto arrivare Garibaldi. Dicevate che ci volevate liberare, invece ci avete resi schiavi.»

Con Ibla alle calcagna, Durante non potrà condurre la sua indagine parallela, anche perché ci mette poco che il commissario non sarebbe stato disposto a farsi manovrare a piacimento.

Proprio per questo

non gli dispiaceva, se non altro perché era schietto e diretto come lui, e non si nascondeva dietro inutili pantomime per cercare di dare un’impressione diversa di sé.

Per fortuna scopre presto di avere un’altra conoscenza a Ragusa: Madame Florence, la tenutaria della casa di appuntamento. Potrebbe essere una preziosa fonte di informazioni! L’autopsia rivela importanti informazioni sulla morte di Vittorio:

«Lo hanno trafitto con una lama lunga e sottile… Questo non ha determinato una morte istantanea, perché un colpo del genere paralizza il corpo mentre pian piano l’emorragia nella scatola cranica conduce alla morte. Di solito occorre qualche minuto»

Nuove ipotesi si aprono alla mente dei due investigatori. Che iniziano a pensare che Vittorio sia morto perché aveva scoperto qualche strano traffico…

«Ma perché torturarlo? Cosa volevano sapere?»

Intanto Franco si fa ricevere da Madame Florence. La donna è felice di rivedere Franco, che è cresciuto nei bordelli di tutta Italia. E ne approfitta per comunicargli un suo cruccio: tre delle sue ragazze sono scomparse. A quanto pare, Vittorio, di solito assiduo frequentatore della sua casa, negli ultimi mesi non frequentava più il suo bordello.

Ma poteri e interessi forti sono in agguato e temono l’intervento di questo funzionario venuto dal Nord; infatti Durante viene aggredito da quello che  l’accento identifica come uno straniero. A salvarlo è l’intervento dell’ispettore Zuppardo, che Ibla aveva messo alle sue calcagna.

Zuppardo si becca pure una pallottola e solo la sua forte tempra lo salva. E quest’aggressione apre ancora altre piste:

Se non erano stati i Servizi inglesi a uccidere Borgia, chi era stato? Forse agenti di altri Paesi? La Francia? A meno che, naturalmente, il suo aggressore non fosse affatto dei Servizi…

Franco è convinto che a Roma nessuno si renda conto di quanto sia complessa la situazione e di quanti interessi siano in gioco. Intanto Durante conosce anche la splendida sorella di Ibla, Rosetta, che “emanava un fascino discreto ma irresistibile”.

E ancora non sa che cuoca sopraffina sia! Anche Franco era legato a Vittorio da una sincera amicizia. Come spiega al commissario:

«Io e Vittorio ci conoscevamo da molto tempo, fin dal 1924… Ci legava un’amicizia profonda, che ci ha accompagnato fino a un paio d’anni fa nei nostri giri per mezza Italia»

Nonostante gli avvertimenti del commissario, Franco e Rosetta sono subito attratti l’uno dall’altra e la ragazza si dimostra pure dotata di grande cervello, dando una grossa mano ai due uomini nella loro inchiesta.

Poco alla volta, complici anche i manicaretti che Rosetta sforna per loro, i due uomini imparano a rispettarsi e comprendono che l’unico modo per rendere giustizia al loro comune amico è quella di collaborare!

Oltre a scoprire una cucina molto diversa da quella a cui è abituato, in due settimane Durante imparerà a comprendere la lingua e le abitudini del luogo e si fiderà talmente tanto dei due fratelli Ibla da rivelare loro i suoi più oscuri segreti.

Insieme all’indagine sulla morte di vittorio, i due e Rosetta investigheranno anche sulla sparizione delle ragazze di Florence. Perché tutti meritano giustizia, anche i poveri e gli ultimi, come dimostravano anche le azioni di Vittorio, che non aveva esitato a difendere ‘mpa Tano Puglisi contro i “signorotti” locali. 

Ibla e Durante si metteranno a ripercorrere i passi di Vittorio e ricostruiranno quelli che erano stati gli ultimi giorni dell’uomo… E scopriranno che nessuno dei due conosceva davvero Borgia!

«Credi ancora che la pista dei Servizi possa avere un senso?» «No» rispose Durante. «Non dopo tutto quello che abbiamo scoperto.»

Un romanzo che vi regalerà ore di emozioni, facendoci conoscere personaggi interessanti e complessi, oltre a tanta parte della Sicilia!

Comprenderemo meglio Vincenzo Ibla, deluso dall’ottusità di chi stava al comando.

Uomini di cartone che giocavano con la vita di ragazzi mandati al macello in assalti impossibili…Ha scelto di fare il poliziotto perché vuole proteggere gli inermi, chi non ha modo di difendersi dai potenti che pretendono di decidere per loro.

E “respireremo” il clima politico dell’epoca, fatto di equilibri facili a spezzarsi e di tante lotte sotterranee tra le spie delle varie potenze.  Ve lo consiglio, anche perché le sorprese non finiranno fino all’ultima pagina!

Ora spero proprio che presto gli autori ci regalino una nuova inchiesta del duo Ibla – Durante!

VOTO : 10 / 10

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!