L’oro dell’Inca di Clive Cussler (# 12 Dirk Pitt)

L’oro dell’Inca è il DODICESIMO ROMANZO che ci racconta le avventure di Dirk Pitt e degli uomini della NUMA. Scopriamo che cosa è riuscito ad inventarsi questa volta Clive Cussler (che per la prima volta compare tra i personaggi dei suoi libri!)

L’ORO DELL’INCA

Clive Cussler

Titolo originale : (Inca Gold

Prima ed. originale : 1994

Traduttore: R. Rambelli

Editore: TEA

Prima ed. italiana: 1994 (Longanesi)

Pagine : 535 p.

Genere: romanzo d’avventura

 

L’ORO DELL’INCA. Descrizione

1532: l’ultimo grande re degli Inca, Huascar, nasconde il suo favoloso tesoro nelle viscere della terra per sottrarlo alla furia dei conquistadores spagnoli.

1578: Sir Francis Drake scopre un misterioso oggetto fatto di cordicelle intrecciate, un quipu, che racchiude il segreto per raggiungere il tesoro di Huascar. Un terribile maremoto inghiotte la nave che trasporta il prezioso reperto.

1998: durante un’operazione di salvataggio nella foresta amazzonica, Dirk Pitt ritrova per caso il quipu. Ma sulla sua strada verso il tesoro incontra una spietata organizzazione criminale e un inquietante demone di pietra.

L’ORO DELL’INCA.Breve riassunto e commento personale . ATTENTI AGLI SPOILER!

Dimentico sempre di allertarvi su eventuali “rivelazioni” che potrebbero rovinarvi il piacere di leggere un romanzo.

Come sempre, Cussler ci fa compiere diversi salti temporali e solo verso metà romanzo capiremo il collegamento tra i vari eventi.

Stavolta partiamo dal 1533 d.C., quando una flotta di navi approda in gran segreto su un’isola. Una volta giunti a destinazione, i marinai nascondono un magnifico tesoro e scompaiono, lasciando solo un grande demone di pietra a guardia delle ricchezze.

Passiamo poi al marzo 1578, a bordo di un enorme galeone spagnolo, il Nuestra Senora de la Concepciòn. Il comandante Juan de Anton vede con apprensione avvicinarsi una nave. Fa bene a tremare: si tratta infatti dell’imbarcazione del leggendario Sir Francis Drake, il Golden Hind (“La cerva d’oro”), che da due settimane segue il galeone (p. 15), “il più grande e maestoso dei galeoni dell’Armada del Pacifico”.

Dopo una furiosa battaglia, Drake cattura il galeone e scopre che è colmo di oro e argento Inca. A bordo, anche la chiave per ritrovare il tesoro nascosto dall’ultimo vero sovrano Inca Huascar.

Deciso a fare dono dell’immenso tesoro alla sua regina, Drake affida il galeone al suo secondo e le due navi si dirigono verso l’Inghilterra. Ma un rnare in Inghilterra, ma un violento maremoto separa le due navi e del Nuestra Senora si perderanno per sempre le tracce…

Ed eccoci finalmente al “presente”. Siamo nel 1998, sulle Ande peruviane. Una spedizione archeologica ha intenzione di esplorare un CENOTE, un profondo pozzo calcareo formatosi milioni di anni prima.

Secondo Shannon Kelsey, “un’archeologoa molto stimata nell’ambito delle culture andine“, il pozzo era un luogo sacro dei Chachapuyas (“Guerrieri delle Nubi”), un’antica popolazione conquistata dagli Incas nel 1480 d.C. Impaziente di sapere quali misteri si nascondono nel cenote, la donna si immerge con il suo fotografo, Miles Rodgers, nonostante il veterano della spedizione, l’antropologo Steve Miller preghi i due di attendere.

E l’anziano studioso ha ragione: infatti Shannon e Miles rischiano di rimetterci le penne e vengono salvati dal tempestivo arrivo di Dirk Pitt e Al Giordino, che si trovano nella zona per una spedizione.

Ma Dirk Pitt non ha nemmeno il tempo di uscire dal pozzo : dei guerriglieri rapiscono infatti Giordino e tutta la spedizione. Nonostante un brutto quarto d’ora, Dirk Pitt riesce a ritrovare il suo fedele amico, tenuto prigioniero con gli altri nella “Città perduta dei Morti”. A quanto spiega la Kelsey (p. 62)

«Le sue mitiche ricchezze superano di molto quelle della Valle dei Re dell’Antico Egitto»

I rapitori sono infatti dei “tombaroli”, degli spregiudicati contrabbandieri che non si fermano davanti a nulla per il loro profitto…

Venuto a sapere dell’esistenza di un misterioso tesoro, il tesoro di re Huascar, Pitt decide di recuperarlo. Infatti il padre del re, Huayna Capac,  avrebbe fatto costruire alla sua nascita una pesantissima catena. Per sollevarla servivano infatti non meno di 150 persone!

E così, grazie alla collaborazione di tutti gli uomini della NUMA, si mette alla ricerca del Nuestra Senora de la Concepcion, per trovare il fantomatico “QUIPU DI DRAKE” …

Ma anche i cattivi hanno una mappa del tesoro…si scatenerà una guerra senza esclusione di colpi, che vedrà i nostri eroi vagare per tutte le Americhe, nel disperato tentativo di impedire che l’immenso patrimonio archeologico degli Incas venga disperso.

Tra leggende indiane e corsare, il romanzo ci tiene con il fiato sospeso fino alla fine, tra mille colpi di scena. Certo, alcuni passaggi sono veramente improbabili, ma comunque ci si diverte tantissimo!

E poi c’è tanta storia, con numerosi riferimenti e spiegazioni che non annoiano. Anzi: ci spingono a volerne sapere di più su!

CURIOSITÀ

Non esiste naturalmente nessun Quipu di Drake. Ma un QUIPU è un insieme di cordicelle annodate, distanziate in modo sistematico tra loro e legate a una corda più grossa e corta che le sorregge. Il termine significa “nodo” e, oltre che per complessi calcoli matematici, erano utilizzati anche per calcoli astronomici, per formule magiche ma anche per descrivere sommariamente avvenimenti storici ed economici.

Ancora oggi i quipo, con un’elaborazione più semplice, sono usati dai pastori peruviani e boliviani. I quipu possono avere solo poche corde, ma alcuni arrivano ad averne circa 2000.

Ad oggi sono rimasti solamente 600 quipu.

Per saperne di più sui QUIPU, cliccate QUI

Se siete interessati ai misteriosi “guerrieri delle Nubi”, invece, cliccate QUI   oppure QUI

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!