KARKADÈ…NON SO CHE È!
Di un bel rosso brillante, il karkadè è una delle bevande più amate in Africa. Scopriamola insieme
KARKADÈ…NON SO CHE È! Descrizione
Conosciuto anche come tè dell’Abissinia o tè d’ibisco è un infuso che si ricava, appunto, dai petali dei fiori dell’Ibisco.
La pianta, Hibiscus sabdariffa, appartenente alla famiglia delle Malvacee, cresce soprattutto in Africa e nelle zone caraibiche.
E’ un arbusto perenne, con fusto alto fino a 3 metri e foglie verdi con margine dentato. I fiori hanno cinque petali riuniti in un calice rosso e carnoso mentre i frutti sono delle capsule.
Originaria dell’Africa tropicale, è poi stata introdotta in diverse regioni tropicali, tra cui India, Ceylon, Giava, Antille.
Oggi viene coltivata soprattutto in Sudan, Senegal e Thailandia, in America tropicale e in India. Necessita di poca acqua e non molte cure, predilige le zone dal clima caldo, con estati piovose e inverni non troppo rigidi e asciutti.
I fiori vengono raccolti in autunno ed essiccati per qualche giorno, prima di separare i petali dal resto del fiore e confezionarli. La bevanda, ormai diffusa anche in Europa, è molto apprezzata in Africa, dove oltre al karkadè rosso si consuma anche quello verde.
La parola karkadè deriva da karkadeb, il nome con cui la pianta è chiamata nel dialetto Tacruri, in Etiopia.
In Italia la bevanda è arrivata nel XVIII secolo grazie ai vari imperi coloniali occidentali dell’epoca.
Oltre che come bevanda, il karkadè si usa anche nella cura dei capelli, per renderli lucidi e morbidi, e della pelle, con delle garze imbevute per realizzare impacchi contro scottature e irritazioni.
KARKADÈ. Composizione
Il karkadè non contiene caffeina: In compenso, però è ricco di :
- antociani
- flavonoidi
- tannini
- vitamina A
- vitamina C
- vitamina D
- calcio
- potassio
- magnesio
KARKADÈ …NON SO CHE È ! Composizione e proprietà
Il karkadè contiene acidi organici (acido malico, fitosteroli, antocianosidi, ibiscico, citrico e tartarico, acido ossalico, acido ascorbico), che gli conferiscono proprietà diuretiche e antisettiche delle vie urinarie, utili nelle infezioni come la cistite.
La vitamina C fluidifica il sangue, mentre la presenza di flavonoidi e antociani, oltre a regalarle il bel rosso intenso dei suoi pigmenti, rendono la pianta vasoprotettiva, utile in caso di fragilità capillare.
Il karkadè è un rimedio per l’ipertensione. Studi recenti hanno dimostrato le sue capacità regolatrici della pressione sanguigna.
Essendo una malvacea, contiene mucillagini, che esercitano un’azione lenitiva e protettiva sui tessuti interni dell’organismo. Per questo il karkadè è indicato per tutti i tipi di infiammazioni delle mucose, come gengiviti, mal di gola, raffreddore e tosse.
Nonostante i tannini rendano il karkadè una pianta astringente, le mucillagini, a contatto con l’acqua, formano un massa gelatinosa che aiuta meccanicamente l’evacuazione svolgendo un’azione dolcemente lassativa.
CONTROINDICAZIONI
Non si conoscono particolari controindicazioni del karkadè. Tuttavia, avendo un’azione leggermente lassativa e anti-ipertensiva, la bevanda non è consigliata a chi soffre di pressione bassa, colite con diarrea, in gravidanza o allattamento.
In generale, comunque, è sempre bene non superare le 3 tazze al giorno e rivolgersi al proprio medico per ogni informazione che riguarda gli effetti sulla salute.
KARKADÈ…NON SO CHE È: LA TISANA
- INFUSO: 1 cucchiaio raso di karkadè, 1 tazza d’acqua
Versare i fiori nell’acqua bollente, e spegnere il fuoco. - Coprire e lasciare in infusione per 10 minuti.
- Filtrare l’infuso e berlo caldo o freddo