INTOSSICAZIONI ALIMENTARI. CHE COSA SONO

INTOSSICAZIONI ALIMENTARI : I PERICOLI AUMENTANO IN ESTATE

La voglia di mangiare cibi freschi o crudi e la conservazione dei cibi che, con il caldo, diventa più problematica possono agevolare le infezioni alimentari causate da germi. Quali sono gli alimenti a rischio e i consigli per evitare problemi (che a volte diventano molto seri)

INTOSSICAZIONI ALIMENTARI. Che cosa sono

Solitamente le malattie alimentari si verificano in seguito all’ingestione di alimenti contenenti microrganismi patogeni o tossine di origine batterica.

Esse vengono distinte in

  • infezioni (si hanno quando si consumano alimenti contenenti microrganismi vivi che si moltiplicano nell’intestino o colpiscono altri organi attraverso le tossine);
  • Intossicazioni (provocate dalla tossina presente nell’alimento nel momento in cui viene consumato)
  • tossinfezioni (forme miste causate dal microrganismo e dalla sua tossina).

Se è presente soltanto un microrganismo patogeno senza produzione di tossine, si parla di infezione alimentare.

Le tossinfezioni alimentari sono invece determinate dal consumo di alimenti contenenti sia tossine che germi patogeni.

INTOSSICAZIONI ALIMENTARI. I SINTOMI

Riguardano soprattutto l’apparato gastrointestinale. In genere si accusano nausea, vomito, dolori addominali, diarrea.

Vi sono casi in cui i sintomi interessano anche altri apparati. Per esempio la tossinfezione da botulino, causa sintomi neurologici come febbre, tremori, blocco neuromuscolare.

INTOSSICAZIONI ALIMENTARI: I cibi più pericolosi

I cibi più a rischio infezioni sono:

  • creme e salse contenenti uova crude
  • Carne e derivati
  • Frutti di mare crudi
  • Formaggi
  •  Verdure non lavate bene e consumate crude
  • Uova

INTOSSICAZIONI ALIMENTARI. I germi responsabili

Oggi risultano classificate più di 250 tossinfezioni alimentari,causate da diversi patogeni: principalmente batteri, parassiti e virus. La contaminazione dei cibi può avvenire in diversi momenti.

Un alimento – di origine animale o vegetale – può ospitare un microrganismo o la sua tossina dall’origine o essere contaminato per errate procedure di conservazione o  manipolazione.

Anche la cottura, normalmente consigliata per evitare qualsiasi problema, potrebbe rivelarsi inutile se l’alimento cotto venisse a contatto (dopo la cottura) con uno crudo contaminato.

  • Salmonella

Uno dei più comuni, è la salmonella, che causa diversi tipi di infezione. Si trova soprattutto nella carne non cotta, pollame, uova e prodotti caseari. Muore negli alimenti pastorizzati.

  • Campylobacter jejuni

È una delle cause principali di diarrea. Si trova nella carne cruda di pollo e nel latte non pastorizzato

  • Escherichia coli

Si nasconde soprattutto nella carne poco cotta e nei vegetali innaffiati con liquami infetti. Ne esistono 171 tipi diversi, alcuni dei quali, benefici, vivono tranquillamente nel nostro intestino, dove permettono di digerire bene il cibo.

L’Escherichia Coli è un tipo di batterio che crea molti e fastidiosi disturbi. In particolare:

  • Vomito e nausea
  • Sensazione di affaticamento
  • Dolori all’addome
  • Diarrea (la quale può presentare molto sangue)
  • Febbre

Nella maggior parte dei casi occorrono 48 ore per la comparsa della sintomatologia. In alcuni soggetti è richiesto un lasso di tempo ben superiore ai due giorni previsti. Tali problemi possono aggredire il soggetto anche per una settimana di tempo. Generalmente la guarigione si realizza nel giro di poco tempo.

  • Listeria monocytogenes

Poco comune ma pericoloso. In genere si nasconde nel latte e nei formaggi non pastorizzati, nella carne e nei vegetali.

  • Clostridium botulinum

È un batterio anaerobico (vive e si riproduce in assenza di ossigeno). Produce una tossina molto pericolosa. Il botulino è raro ma ha un’alta incidenza di mortalità. Si trova in cibi in scatola che non sono stati confezionati in maniera appropriata.

Torneremo a parlarne anche in seguito

  • Epatite A

Il virus dell’epatite A si può trasmettere per via fecale-orale attraverso l’ingestione di acqua e alimenti contaminati, specie verdure e molluschi poco cotti o consumati crudi. Il virus attacca il fegato ed è diffusa dove c’è scarsa igiene.

Oltre alla debolezza, altri sintomi comuni in caso di questa malattia sono: febbre, perdita di appetito, nausea, fatica, mal di testa, dolore muscolare, dolore addominale e ittero (cioè la comparsa di un colorito giallastro della cute e delle sclere oculari).

I sintomi di solito spariscono spontaneamente in 2 mesi. In genere la comparsa della malattia avviene in un periodo di tempo compreso tra le 2 e le 7 settimane dopo il contagio e la sintomatologia di solito è lieve.

Per questo solitamente non si utilizzano medicinali per trattare l’epatite A. Infatti il sistema immunitario sconfigge il virus senza che vi sia bisogno di ricorrere a farmaci.

INTOSSICAZIONI ALIMENTARI. PREVENIRE FUORI CASA

  • Al ristorante o nelle mense, EVITATE di prendere cibo «strano», per colore e odore, perché è indice di scarsa freschezza e cattiva conservazione.
  • I piatti freddi devono essere in banco refrigerato e protetto, non esposto all’aria né alla temperatura dell’ambiente.
  • I piatti caldi devono essere «fumanti».
  • Guardate naturalmente anche l’igiene circostante, prestando attenzione alla pulizia del locale e all’abbigliamento dei lavoranti, che devono avere il copricapo e non devono usare le mani per manipolare gli alimenti.

INTOSSICAZIONI ALIMENTARI. PREVENIRE IN CASA

  •  Lavate le mani con acqua e sapone per almeno un minuto prima e dopo aver maneggiato alimenti.
  • Conservate gli alimenti, crudi e cotti, in frigorifero.
  • Cuocete bene i cibi.
  • Fate attenzione alla pulizia dei piani di lavoro, del frigorifero e delle spugnette usate per lavarli.
  • Non consumate carne, uova e molluschi crudi o poco cotti.
  • Se preparate quantità eccessive di un certo alimento, riponetele il prima possibile nel frigorifero.
  • L’utilizzo di elementi protettivi come coperchi o pellicola trasparente riduce il rischio di contaminazione.

QUALCHE NUMERO:

  • 30% i soggetti che vanno incontro ogni anno a un episodio di tossoinfezione nei Paesi industrializzati.
  • 45% i casi di tossinfezioni alimentari causate da Salmonella.
  • 35% i casi in cui le malattie causate da cibi contaminati hanno origine in cucina.

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!