INTOLLERANZA AL LATTOSIO

INTOLLERANZA AL LATTOSIO

Dopo aver chiarito quali differenze esistono tra intolleranze e allergie, possiamo finalmente occuparci dell’intolleranza al lattosio, un disturbo che può colpire adulti e piccoli.

INTOLLERANZA AL LATTOSIO. Di che cosa si tratta

Si tratta di una “intolleranza enzimatica”, dovuta cioè alla carenza di un enzima, la lattasi, in grado di digerire il lattosio, il principale zucchero presente nel latte (di mucca, di capra, di asina, oltre che nel latte materno).

Il livello massimo di produzione di quest’enzima è alla nascita, quando ci nutriamo principalmente di latte. Durante lo svezzamento, poi, la produzione di lattasi inizia a diminuire poco alla volta. Per questo i sintomi dell’intolleranza al lattosio compaiono soprattutto negli adulti, ma a volte anche i bambini ne soffrono.

CURIOSITÀ

In origine tutti gli uomini adulti erano intolleranti al latte vaccino. Secondo storici, genetisti e antropologi, infatti, in origine, tutti gli esseri umani adulti erano intolleranti al lattosio.

Poi, in alcune popolazioni, una mutazione genetica cambiò le carte in tavola. Insomma, oggi un’intolleranza al lattosio o una difficoltà a digerirlo potrebbe dire molto sull’antica origine etnica della vostra famiglia!

INTOLLERANZA AL LATTOSIO. I sintomi

Quando manca la lattasi, il lattosio non viene separato nei suoi costituenti (glucosio e galattosio) ed arriva intatto fino all’intestino.

Arrivando al colon, il lattosio non digerito viene fatto fermentare dalla flora batterica, con produzione di idrogeno e acidi organici. Inoltre il lattosio richiama acqua nell’intestino a formare diarrea.

I sintomi compaiono di solito da 30 minuti a 2 ore dopo l’ingestione di lattosio e possono includere:

  • diarrea
  • gonfiore addominale
  • senso di pienezza
  • flatulenza e meteorismo
  • nausea

L’entità dei sintomi dipende dalla quantità di lattosio assunta e dalla propria soglia di tollerabilità.

LA DIAGNOSI

Per essere certi di essere intolleranti al lattosio dobbiamo effettuare il BREATH TEST ALL’IDROGENO. In pratica vi somministrano lattosio e vi fanno respirare attraverso una macchinetta.

Il test consiste infatti in una raccolta di campioni di aria espirata, prima e dopo l’ingestione di lattosio.

In questo modo sarà possibile rilevare quanto idrogeno è presente nel respiro esalato. Se è superiore a quella riscontrata prima dell’ingestione di lattosio, allora siete intolleranti!

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COME COMPORTARSI IN CASO DI INTOLLERANZA

Ahimè l’unica strada è quella di eliminare o ridurre il lattosio dalla nostra dieta! In realtà la maggior parte delle persone affette dal disturbo riesce a digerire una piccola quantità di lattosio, per cui non sempre è necessario eliminare completamente latte e derivati.

Ricordate che il lattosio è rinvenibile in tracce anche nelle cipolle, nelle uova, nei broccoli e nelle pere! Spesso lo troviamo aggiunto anche nei cibi pronti e persino nei farmaci!

Possono contenere piccole quantità di lattosio:

  • pane e altri prodotti da forno
  • cereali per la prima colazione
  • purea di patate istantenea
  • carni
  • insalata
  • caramelle
  • miscele per torte
  • surgelati
  • insaccati

Nell’etichetta dovete cercare latte, lattosio, siero di latte, derivati del latte…

Per evitare una demineralizzazione delle vostre ossa, dovrete assumere integratori a base di calcio oppure includere nella vostra dieta formaggi a ridotto contenuto di lattosio. Per fortuna i formaggi molto stagionati non contengono quasi per niente lattosio, come pure lo yogurt o il kefir.

In commercio ormai troviamo tanti prodotti senza lattosio, come il latte delattosato, che sentite più dolce del latte vaccino perché il lattosio è già separato in glucosio e galattosio!

INTOLLERANZA AL LATTOSIO : LE CIFRE

Questo tipo di intolleranza è molto diffusa in tutto il mondo.

In Cina, in Giappone e nell’Africa nera, la percentuale è altissima: tra l’80 e il 100% della popolazione (secondo i dati pubblicati anche dal settimanale tedesco Die Zeit).

Il che spiega, tra l’altro, la scarsa presenza di dolci a base di latte vaccino nelle cucina orientale.

In Nord Africa, Medio Oriente, India e Sud America la percentuale oscilla tra il 60 e l’80%.

In Italia meridionale, Spagna e Grecia, ma anche Messico, siamo tra il 40 e il 60%, mentre in Francia e Balcani siamo attorno al 20-40%.

La percentuale si riduce a mendo del 20% nel resto d’Europa e negli Stati Uniti. Il minimo viene toccato invece dalla Svezia con il 2% di intolleranti.

INTOLLERANZA AL LATTOSIO. QUESTIONE DI GENI

Secondo uno studio pubblicato dalla rivista Nature, se siamo intolleranti al lattosio significa che, nel nostro patrimonio genetico, c’è probabilmente il sangue di qualche popolazione pre-indoeuropea.

Nature ha pubblicato quello che finora è il più vasto studio sulla genetica delle popolazioni preistoriche europee, e in particolare sugli sconvolgimenti che caratterizzarono l’Età del Bronzo in Europa. Tra il 5000 e il 1200 a.C. , dalla Russia meridionale e dal Caucaso, arrivarono in Europa i bellicosi popoli Indoeuropei.

I ricercatori hanno rilevato che la tolleranza al lattosio era piuttosto bassa all’inizio dell’Età del Bronzo, per aumentare rapidamente verso la fine: secondo gli autori, essa arrivò in Europa al seguito dei pastori Yamnaya, che arrivarono dal Caucaso. Questo vuol dire che, da qualche parte in Russia, in epoche remote, in un soggetto sconosciuto potrebbe essere avvenuta quella mutazione genetica della persistenza della lattasi in età adulta.

Che avrebbe consentito alla sua stirpe di digerire il latte vaccino e quindi di introdurre questo ingrediente nell’alimentazione umana.

È probabile che la disponibilità di una fonte alimentare in più abbia costituito un notevole vantaggio competitivo rispetto alle altre popolazioni, che portò prima alla supremazia in Europa e poi alla nascita della civiltà greca e dell’Impero Romano.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!