IL PADIGLIONE SCARLATTO di Robert Van Gulik. Sesta indagine del giudice Dee

Il Padiglione scarlatto è in ordine cronologico la settima indagine del giudice Dee, al suo terzo incarico come magistrato distrettuale a Poo Yang.

Il personaggio letterario si basa su quello di uno statista vissuto in Cina tra il 630 e il 700 d.C., durante la dinastia Tang.

Vediamo di che cosa si occupa questa volta il nostro giudice

Il padiglione scarlatto

Robert Van Gulik

Traduttore: D. Cerutti Pini

Editore: O Barra O Edizioni

Anno edizione: 2009

Pagine: 199 p.

 

Il padiglione scarlatto. Descrizione

Il più famoso magistrato della Cina antica si cimenta qui con un classico della letteratura gialla: il delitto della stanza chiusa.

Dopo una lunga giornata di viaggio, il giudice Dee giunge all’Isola del Paradiso, celebre località di piaceri e lussuria. In cerca di una camera per la notte, entra nella Locanda della Beatitudine Eterna.

Qui viene alloggiato nel Padiglione Scarlatto, un lussuoso appartamento in cui, nel corso degli ultimi trent’anni, si sono verificate due morti misteriose. L’ultima è il recente suicidio di un giovane e brillante accademico.

Nelle sue indagini il giudice non può contare su analisi di laboratorio o perizie mediche, ma può giovarsi di un’intuizione e una fantasia quasi da artista che gli permettono di ricomporre mentalmente anche le tessere del mosaico criminale più intricato.

IL PADIGLIONE SCARLATTO: BREVE RIASSUNTO E COMMENTO PERSONALE

Il giudice Dee è stato convocato dalla Corte Metropolitana “per fornire ulteriori dettagli su un caso da lui risolto” (vedi I delitti della campana cinese). Sulla via del ritorno per il suo distretto, si trova costretto a passare nell’Isola del Paradiso, un luogo di piacere nel distretto di Chin – hwa. Con lui è il solo Ma Joong, mentre il Sergente Hoong e gli altri suoi aiutanti sono rimasti a Po Yang.

Come nella maggior parte dei romanzi di Van Gulik, il giudice si troverà a risolvere tre casi:

  1. LA CORTIGIANA SPIETATA
  2. GLI AMANTI SFORTUNATI
  3. L’ACCADEMICO EMOTIVO

In occasione della Festa dei Defunti, sull’isola si registra il tutto esaurito e il giudice Dee deve alloggiare nell’unico alloggio che riesce a trovare. Nel Padiglione scarlatto, solo due giorni prima si è verificata la morte di un giovane studente Lee Lien.

Il ragazzo si sarebbe suicidato dopo essere stato rifiutato da una famosa cortigiana, Luna d’Autunno.

Il giudice ci informa che l’isola  “prospera sul gioco d’azzardo e sulla prostituzione” (pag 13) e raccomanda a Ma Joong di non dissipare l’eredità appena intascata da un suo zio.

IL LEBBROSO E LA CORTIGIANA

Luna d’Autunno si rivela subito una persona crudele e senza cuore, che deride il giovane che si è ucciso per lei (p. 18). Il Giudice cerca di togliersela dai piedi cercando di spaventarla:

«Non dovreste parlare in modo sconsiderato di morte e lutto. La Festa dei Defunti non è ancora finita. I cancelli dell’Altro Mondo sono ancora spalancati e le anime dei morti sono tra noi»

Alla discussione assiste un mendicante lebbroso, la cui visione ricorda a Dee quanto sia strana la sorte.

LA FUGA DI LO

La fortuna mette sulla strada di Dee il magistrato di Chin hwa, Lo, che gli chiede di indagare sul suicidio di Lee, che non può essere archiviato troppo in fretta (p. 22) perché “il suicida si era appena aggiudicato il primo posto negli esami a Palazzo reale ed era stato nominato membro dell’Accademia Imperiale”.

Inoltre è il figlio del Censore Imperiale, un personaggio di spicco della Corte dell’Imperatore. Ad affiancarlo ci sarà il funzionario responsabile dell’Isola, Peng Dai (pag 23), “perfettamente al corrente di ogni cosa che avviene in questo luogo”, comunica Lo al collega anziano.

Lo sembra avere il diavolo alle calcagna e presto il Giudice scoprirà il perché di tanta fretta, strappando parecchie risate!

IL BANCHETTO UFFICIALE

Al troppo ligio Dee tocca anche partecipare ai un banchetto che era stato organizzato in onore di Lo (p. 26). Ha così modo di parlare con tutti quelli che hanno conosciuto lo studente e i discorsi dei suoi ospiti insinuano i primi dubbi nel sospettoso Dee.

Infatti Feng Dai cerca di liquidare la faccenda, spiegando (p.27) che

«Simili eventi non sono rari in questo luogo. Alcuni visitatori che subiscono gravi perdite ai tavoli da gioco scelgono questa via per porre fine alle loro preoccupazioni».

Mentre un altro notabile del luogo cerca di attribuire il suicidio (p. 28) “all’atmosfera dell’Isola” :

«Gli stranieri spesso si lasciano inavvertitamente coinvolgere troppo a fondo»

dalle loro esperte cortigiane e non riescono a stare al gioco!

Ma i conti non tornano. E, di ritorno al Padiglione scarlatto, il Giudice trova la Regina dei Fiori uccisa nella sua camera…

E le morti si susseguono…

Il Giudice Dee si ritrova catturato in una fitta rete di bugie e storie tragiche, che ci permette di conoscere più da vicino il mondo delle Prostitute della Cina Imperiale.

Ancora una volta, Dee mostrerà tutta la sua levatura morale, senza essere assolutamente bigotto o pedante.

Un “delitto in una stanza chiusa” degno di Agatha Christie e Conan Doyle.

VOTO : 8/10

 

 

 

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!