IL CASO ZAMBONI di Andrea Prandstaller

IL CASO ZAMBONI è il primo romanzo dello scrittore padovano Andrea Prandstaller. Ispirato a un vero fatto storico, ci racconta la prima indagine del Commissario Solerti. Scopriamo insieme di che cosa parla

IL CASO ZAMBONI. La prima indagine del Commissario Solerti

Andrea Prandstraller

Editore: Libromania

Prima pubblicazione: 2019

Pagine : 152 p.

Genere : giallo storico, poliziesco

IL CASO ZAMBONI. Descrizione

31 ottobre 1926. Benito Mussolini è in visita a Bologna per i festeggiamenti del quarto anniversario della marcia su Roma quando il suono di uno sparo rimbomba in via dell’Indipendenza.

Il proiettile sfiora la giacca del capo del governo e per pochissimo non lo colpisce. Sembrano non esserci dubbi, il ragazzo che si trova a distanza ravvicinata dall’automobile con in mano una pistola ha sferrato il colpo: il quindicenne Anteo Zamboni, figlio del sedicente anarchico Mammolo Zamboni, viene ferocemente linciato dalle guardie e dalla folla e il suo corpo rimane morente ai bordi della piazza.

Nei giorni successivi all’attentato vengono varate le Leggi Speciali a difesa dello Stato che mettono fuori legge partiti e sindacati contrari al Fascismo e istituiscono il Tribunale Speciale.

L’opinione pubblica è allarmata da questo nuovo scenario, qualcuno insinua che il giovane Zamboni sia solo un capro espiatorio e il questore di Bologna Pietro De Benedectis decide di aprire un’inchiesta parallela dopo aver riscontrato diversi elementi contraddittori e troppa fretta nel chiudere il caso.

Le indagini vengono affidate al giovane commissario Emiliano Solerti e al suo assistente Nicola Clemente. I due iniziano subito a interrogare i presenti alla manifestazione e molti indizi, oltre che alcune testimonianze regolarmente registrate, riportano a un’altra figura  presente quel giorno alla manifestazione, in particolare a un dettaglio inequivocabile: un gabardine marrone, che Anteo Zamboni certamente non indossava.

Tra colpi di scena, segreti indicibili e personaggi insospettabili, l’attentato a Benito Mussolini e il linciaggio di Anteo Zamboni sembrano poter cambiare il destino dell’Italia. Di cosa si tratta? Riusciranno Emiliano Solerti e il suo assistente a scoprire la verità?

IL CASO ZAMBONI. L’autore

Andrea Prandstraller è nato a Padova il 20 maggio 1959.  Regista, documentarista e sceneggiatore ha scritto e diretto numerosi documentari di attualità, storia ed arte per emittenti italiane ed europee.

La sua sceneggiatura Nudi alla meta scritta con Marco Pettenello ha vinto ex-equo il “Premio Franco Solinas” edizione 2007. Il caso Zamboni è il suo primo romanzo.

IL CASO ZAMBONI. Breve riassunto e commento personale

Qualche tempo fa mi era capitato di leggere un libro sullo stesso argomento e devo dire che ho trovato davvero appassionante questo giallo.

Anzi, vi dirò di più: riesce a darci moltissimi spunti di riflessione e a farci comprendere il clima dell’epoca davvero in maniera perfetta.

Il saggio di cui vi parlo è “Attentato al Duce. Le molte storie del caso Zamboni” ed è opera di Brunella Della Casa. Se vi capita di trovarlo, leggetelo. Non vi stupirete più del mistero di Ustica o di altri “misteri” italiani!

Torniamo però al romanzo di Prandstaller, un libro davvero bello, che si legge in poche ore e ci offre davvero un sano relax.

La trama è appassionante e non si riesce a smettere di leggere fino alla fine!

Cominciamo con il Commissario Emiliano Solerti richiamato in servizio durante una licenza. Sul treno per Bologna scopre che il giorno prima

Domenica 31 ottobre 1926, l’onorevole Benito Mussolini, Primo Ministro del Governo italiano, mentre era a Bologna per la grande manifestazione fascista in occasione del IV anniversario della Marcia su Roma, era sfuggito miracolosamente a un attentato. L’attentatore era stato linciato dalla folla inferocita.

Il questore Pietro De Benedictis, “un piemontese alto e magro dal portamento elegante“, non è però convinto. Come ha fatto un ragazzino di 15 anni a superare tutte le misure di sicurezza preparate “per garantire la sicurezza di Mussolini?”. Del resto, in pochi credono alla versione dell’attentatore solitario…

Per questo ha deciso di affidare a Solerti un’indagine parallela:

Sappiamo delle simpatie sue e della sua famiglia per il socialismo…Voglio un’indagine senza pregiudizi. che scandagli tutti gli ambienti, dagli anarchici ai fascisti dissidenti

Scopriamo così che i Solerti sono socialisti da due generazioni, da quando il nonno di Emiliano, Alfonso, aveva lasciato Cesenatico per “spostarsi con tutta la famiglia nell’entroterra“, nelle campagne del ferrarese.

Alfonso “era un uomo dall’intelligenza non comune” ed aveva capito una cosa

a fare la differenza tra i ricchi e i poveri era la capacità di scrivere, di far bene di conto e di parlare in un corretto italiano. Aveva capito che l’unica via per uscire dalla miseria era l’istruzione.

Per questo aveva imparato a leggere e un giorno gli era capitato in mano uno dei tanti giornali di propaganda socialista, che aveva letto per esercitarsi.

Suo figlio Libero, il padre del commissario, era diventato il fattore del Conte Pasini, il quale, per ricompensarlo del suo lavoro e della sua fedeltà, aveva deciso di far studiare a sue spese uno dei quattro figli del fattore. La scelta era caduta su Emiliano, che così aveva frequentato il liceo classico di Ferrara. Ed aveva scoperto che cosa significasse “essere diversi”…

Bellissima e commovente la parte in cui viene raccontata la fatica fatta dal giovane Emanuele per frequentare la scuola, che distava 20 km dalla fattoria… Vi confesso che ho pianto tantissimo! Ma durante gli anni del liceo

aveva scoperto le due grandi passioni, che lo avrebbero accompagnato per il resto della vita: la bicicletta e Sarah Formiggini

Con la sua compagna di classe vivrà una bellissima relazione. Il futuro commissario decide però di lasciarla durante la Prima Guerra Mondiale, per non costringerla ad aspettarlo…E poi si ritroveranno qualche anno dopo, riprendendo da dove erano rimasti. Anche se nel frattempo Sarah si è sposata!

Ad affiancare il commissario è un pugliese DOC, l’unico di cui Emiliano si fidi. Nicola Clemente è un orso buono,  con una “stazza decisamente fuori del comune, quasi un metro e novanta” ma un sorriso “così largo e benevolo che nessuno poteva dubitare di trovarsi di fronte a un uomo buono”.

Inoltre Nicola

era un uomo dalla simpatia travolgente, in grado di fare amicizia con chiunque in pochi minuti e di guadagnarsi la fiducia di uomini, donne e bambini di ogni età e condizione sociale

Clemente vorrebbe tenersi alla larga da quell’inchiesta:

Troppa politica in mezzo

Ma Emiliano vince i suoi dubbi… e le indagini porteranno i due a convincersi di quanto poco credibile sia la ricostruzione fatta dagli investigatori, desiderosi di chiudere il caso il più in fretta possibile.

Per esempio, nessuno ha cercato di scoprire chi fosse il misterioso forestiero “con il gabardine”… Intanto il Commissario riflette sulla svolta seguita al tentato omicidio del Duce, che ha trasformato l’Italia in una dittatura. Ma sembra che nessuno se ne preoccupi, anzi, in molti sono ben felici:

Vivere liberi comportava la possibilità, ma anche la fatica, di fare delle scelte

E in tanti sono lieti di delegare la scelta ad altri!

Per descrivere lo stato dell’Italia, Solerti richiama alla memoria i versi del VI canto del Purgatorio:

Ahi serva Italia di dolore ostello
nave senza nocchiere in gran tempesta
non donna di provincia ma bordello

Non mancano i riferimenti calcistici, con i tifosi del Bologna impegnati a ricordare le prodezze calcistiche di Cesare Alberti e di Angelo Schiavio. E nemmeno i richiami ai grandi campioni del ciclismo, Alfredo Binda e Costante Girardengo

Intanto il Commissario si rende conto di essere seguito e, quando l’inchiesta li porta in Friuli, chiede a Nicola Clemente di rinunciare, per non correre rischi. Ma Nicola non ci sta:

Lo sapete che quest’inchiesta non mi è mai piaciuta… Ma se quelli hanno massacrato a coltellate un ragazzino che non c’entrava niente, io voglio scoprire chi sono e perché l’Hanno fatto…Lo devo anche ai miei, di ragazzini

E l’inchiesta dimostrerà che aveva ragione Clemente, quando diceva di preferire gli assassini ai politici!

Non vi racconto altro e vi consiglio il libro. Merita davvero! Speriamo che ci siano presto nuove avventure di Solerti e Clemente!

VOTO : 9/ 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!