Vi racconto perché è così emozionante anche dopo 10 letture!
DIECI PICCOLI INDIANI (…e poi non rimase nessuno)
Agatha Christie
Titolo originale : Ten Little Niggers
Prima ed. originale: 1939
Prima ed. italiana : 1946 (Mondadori)
Anno edizione : 2016
Traduzione : Beata della Frattina
Editore: Mondadori
GENERE: Romanzo Giallo
DIECI PICCOLI INDIANI: Descrizione
Dieci persone estranee l’una all’altra sono state invitate a soggiornare in una splendida villa a Nigger Island, senza sapere il nome del generoso ospite.
Eppure, chi per curiosità, chi per bisogno, chi per opportunità, hanno accettato l’invito. E ora sono lì, su quell’isola che sorge dal mare, simile a una gigantesca testa, che fa rabbrividire soltanto a vederla.
Non hanno trovato il padrone di casa ad aspettarli. Ma hanno trovato una poesia incorniciata e appesa sopra il caminetto di ciascuna camera. E una voce inumana e penetrante che li accusa di essere tutti assassini.
Per gli ospiti intrappolati è l’inizio di un interminabile incubo.
Con “Dieci piccoli indiani”, scritto nel 1939, Agatha Christie ha sfidato se stessa: dieci assassini, isolati, vittime a loro volta di un assassino invisibile. Prefazione e postfazione di Alex R. Falzon.
DIECI PICCOLI INDIANI: QUALCHE CURIOSITÀ
Fu pubblicato in Gran Bretagna nel 1939 con il titolo Ten Little Niggers mentre negli Stati Uniti uscì come And Then There Were None. Considerato uno dei capolavori di Agatha Christie, in Italia uscì per la prima volta nell’agosto 1946 col titolo …e poi non rimase nessuno.
Con il suo sensazionale record di 110 milioni di copie, è il libro giallo più venduto in assoluto.
DIECI PICCOLI INDIANI. Breve riassunto e commento personale
Non vi sto a raccontare la trama del romanzo (potete trovare un riassunto dettagliato QUI), ma vi dico solo che, tra i numerosissimi gialli letti, non solo questo è stato il mio primo in assoluto, ma è anche tra quelli che rileggo più di frequente.
Ancora oggi, trentacinque anni dopo il primo incontro con la regina del giallo, ho i brividi nel leggerlo. Non so perché, ma è quello che mi terrorizza di più! Come si legge anche nella prefazione, la Christie è bravissima a trasformare un’atmosfera “placida e idilliaca” in un clima “soffocante e micidiale”.
E credo che la paura che riesce a trasmettermi sia proprio legata a questo aspetto…Quante volte mi è capitato di trovarmi in mezzo a estranei e a pensare alla situazione creata dalla Christie!
Per il resto, la trama è semplice: dieci estranei sono stati invitati da un misterioso ospite sull’isola di Nigger Island. Ognuno arriva al punto di incontro con mezzi diversi, ma tutti sono costretti a salire sullo stesso battello per poter mettere piede sull’isola.
Man mano che la lettura procede, conosciamo i vari personaggi. Troviamo così un giudice “da poco in pensione”, Wargrave, invitato sull’isola da una sua conoscente e la giovane Vera Claythorne, selezionata per un posto da segretaria proprio quando aveva perso ogni speranza di trovare lavoro.
Ci sono poi il capitano Lombard, un avventuriero abile a sfruttare la legge a proprio vantaggio, la signorina Emily Brent, sessantacinquenne timorata di Dio “che disapprovava ogni rilassatezza” e il vecchio generale MacArthur, “eroe di guerra”. Completano il quadro degli ospiti il dottor Armstrong, medico convinto di recarsi a conoscere nuovi danarosi clienti, un “tipo chiassoso e piuttosto grossolano”, Tony Marston, amante della velocità e delle belle donne, e il signor Blore, un detective privato incaricato di sorvegliare tutti gli altri.
Le sorprese cominciano già all’arrivo sull’isola. Infatti ad accogliere gli ospiti sono i coniugi Rogers, domestici della casa, che avvertono gli invitati che il signor Owen arriverà il giorno dopo…
Mentre tutti sono tranquilli e di buonumore “grazie al cibo e al vino”, comincia il panico. Infatti “una voce, improvvisa, inumana e penetrante” inchioda ognuno dei presenti alla propria colpa… ed hanno inizio le misteriose morti!
Lettura irrinunciabile per chi ama i gialli o desidera scoprire questo tipo di romanzo, ve lo consiglio vivamente!
VOTO : 10 / 10
DIECI PICCOLI INDIANI. La filastrocca
Non si tratta di una creazione della Christie, ma di una canzone molto nota nel Regno Unito. Fu infatti scritta nel lontano 1868 dal compositore americano Septimus Winner e pubblicata inizialmente come Ten Little Niggers. Successivamente il titolo divenne Ten Little Indians, per evitare di offendere la sensibilità dei cittadini di colore
Dieci poveri negretti
se ne andarono a mangiar:
uno fece indigestione,
solo nove ne restar.
Nove poveri negretti
fino a notte alta vegliar:
uno cadde addormentato,
otto soli ne restar.
Otto poveri negretti
se ne vanno a passeggiar:
uno, ahimè, è rimasto indietro,
solo sette ne restar.
Sette poveri negretti
legna andarono a spaccar:
un di lor s’infranse a mezzo,
e sei soli ne restar.
I sei poveri negretti
giocan con un alvear:
da una vespa uno fu punto,
solo cinque ne restar.
Cinque poveri negretti
un giudizio han da sbrigar:
un lo ferma il tribunale,
quattro soli ne restar.
Quattro poveri negretti
salpan verso l’alto mar:
uno un granchio se lo prende,
e tre soli ne restar.
I tre poveri negretti
allo zoo vollero andar:
uno l’orso ne abbrancò,
e due soli ne restar.
I due poveri negretti
stanno al sole per un po’:
un si fuse come cera
e uno solo ne restò.
Solo, il povero negretto
in un bosco se ne andò:
ad un pino si impiccò,
e nessuno ne restò.