CRESCENTINE O TIGELLE

CRESCENTINE O TIGELLE

Oggi prepariamo insieme una ricetta che volevo proporvi da tantissimo tempo, quella delle  crescentine! Si tratta di un pane povero dell’Appennino emiliano, che potrete poi preparare in infinite varianti!

Facilissimo da realizzare, è compreso tra i prodotti agroalimentari tradizionali, con i nomi di crescentina modenese, cherscènta modenese, tigella modenese, tigèla modenese.

A fine ricetta vi racconto un po’ di storia. Ora mettiamoci al lavoro!

CRESCENTINE O TIGELLE. La ricetta per 4 -6 persone

  • DIFFICOLTÀ : bassa
  • PREPARAZIONE : 10 minuti + il tempo di riposo
  • COTTURA : 10 – 15 minuti
  • COSTO : basso

INGREDIENTI

  • FARINA 0 400 g
  • FARINA DI SEMOLA 200 g
  • LIEVITO DI BIRRA FRESCO 12 g
  • ACQUA 200 ml
  • LATTE 50 g
  • STRUTTO 35 g
  • SALE q.b.

PREPARAZIONE

Lavorate in una ciotola metà della farina 0 con il lievito sbriciolato e i 200 ml di acqua tiepida.

Coprite con un canovaccio e fate riposare l’impasto per 60 minuti in luogo tiepido.

In un’altra ciotola, setacciate il resto della farina insieme alla semola. Aggiungete lo strutto, un pizzico di sale, l’impasto lievitato e il latte.

Amalgamate bene gli ingredienti in modo da ottenere un impasto compatto e liscio.

Rimettete l’impasto nella ciotola, coprite e fate lievitare di nuovo per 40 minuti, in luogo tiepido.

Dividete ora il composto in pezzi e formate tante palline di circa 50 g.

Man mano che le preparate, disponetele su una teglia ricoperta di carta da forno, coprite con un canovaccio umido e fatele lievitare per 60 minuti.

Invece che formare delle palline, potete anche stendere tutta la pasta lievitata in una sfoglia alta circa mezzo cm e ritagliare poi dischi circolari con l’aiuto di un bicchiere o di una qualsiasi altra forma rotonda.

Schiacciate le palline di pasta poi disponetele su una padella in ghisa oppure sulla speciale piastra per tigelle ben calda.

Cuocetele a fuoco medio per 4-5 minuti,  quindi giratele e fatele dorare un paio di minuti anche sull’altro lato.

Ora non vi resta che gustarle come meglio preferite.

CURIOSITÀ

In passato venivano servite con un battuto di lardo, aglio e rosmarino, la tradizionale cunza,  e formaggio grattugiato

CRESCENTINE O TIGELLE. Un po’ di storia

Chiamate anche tigelle, il nome corretto è in realtà “crescentina”. Infatti “tigella” era il particolare disco di argilla e pietra refrattaria, con cui si cuocevano le crescentine.

Questi dischi, del diametro di circa 15 cm, erano impilate una sull’altra, alternando uno strato di pasta e uno di foglie di castagno o noce, che serviva per non far attaccare il tutto alla pietra, e messe a cuocere nel camino.

La pallina d’impasto, schiacciata tra un disco e l’altro, assumeva così una forma rotonda, alta circa 2 cm.

Le tigelle, usate per la cottura, erano decorate con il fiore della vita, una stella a sei raggi, simbolo di rinascita e prosperità, intarsiata sul disco, che di conseguenza nel cuocerle veniva riprodotta “a stampo” sulla crescentina.

Oggi questi dischi sono spesso sostituiti da una tigelliera, una speciale padella di ferro, incernierata su un lato e dotata di due manici, con le sagome delle tigelle. In questo modo è più agevole capovolgere le focaccine durante la cottura e dorarle su entrambi i lati.

CRESCENTINE O TIGELLE. Curiosità

Tigella deriva da tegella, diminutivo di tegula che in latino volgare significava coperchio, dal verbo tegere (coprire).

In futuro vi proporrò diverse ricette per condire le crescentine e anche qualche variante alla ricetta tradizionale!

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!