CONSPIRATA di Robert Harris (# 2 Cicerone)

CONSPIRATA è il secondo volume della Trilogia di Cicerone. Scritto da Robert Harris, continua esattamente da dove ci aveva lasciato IMPERIUM. Approfondiamo insieme

CONSPIRATA

Robert Harris

Titolo originale : Lustrum

Prima ed. originale : 2009

Traduzione : Stefano Viviani

Editore : Arnoldo Mondadori

Prima ed. italiana : 2010

Pagine : 442 p.

Genere  :  Romanzo storico, biografia

 

CONSPIRATA. DESCRIZIONE

Roma, 63 a.C. Mancano appena due giorni all’investitura di Marco Tullio Cicerone a console di Roma quando nelle acque del Tevere viene ritrovato il corpo di un ragazzo orrendamente mutilato: un cattivo presagio alla vigilia del consolato che sembra gettare una maledizione sulla Repubblica.

Poche ore dopo Cicerone è chiamato a difendere un vecchio senatore accusato di alto tradimento, commesso più di trent’anni prima: una prova di lealtà verso la vecchia aristocrazia che potrebbe attirargli molti nemici.

L’accusa è pretestuosa, e nasconde le reali intenzioni di Giulio Cesare, l’eterno rivale di Cicerone. Ma in una città che sta per conquistare un immenso impero sono in molti a contendersi il potere: Pompeo, Crasso, Catone, Catilina, pronti a tutto per difendere i rispettivi interessi

CONSPIRATA. RIASSUNTO E COMMENTO PERSONALE 

Più appassionante del precedente, il romanzo di Harris ci regala uno spaccato della Roma tardo-repubblicana, con i suoi intrighi, gli inganni, le congiure… In questo secondo volume della trilogia, l’autore ci racconta la parte centrale della vita di CIcerone: il consolato, la congiura di Catilina, il processo a Clodio, l’ascesa del triumvirato Cesare – Pompeo –  Crasso.

In realtà, il romanzo sembra più un vademecum per conoscere la politica che non sembra molto cambiata in duemila anni. Ieri come oggi, chi vuole il potere fa di tutto per ottenerlo: tradisce gli amici, si allea con uomini che detesta, non dice mai quello che pensa, manipola chiunque, si prende il merito che spetterebbe ad altri… Insomma, chi vuole fare carriera in politica, come ci mostra Cicerone, per arrivare al potere è disposto a calpestare tutto e tutti, compreso il proprio onore, se di onore si può parlare. Uno sporco mestiere, non c’è che dire….

Ma torniamo al romanzo, che riparte “due giorni prima dell’investitura a console di Roma” di Cicerone. Ancora una volta, a raccontarci gli eventi è Tirone, il fedele segratario, che, alla fine della sua vita, ha deciso di dire la verità sull’uomo che ha tenuto a lungo nelle sue mani il destino di Roma. Il console designato viene informato del Il ritrovamento del corpo di un ragazzino nel Tevere, “vicino al punto in cui era ormeggiata la flotta romana”.

Sembra proprio un messaggio di sventura per Cicerone che, però, non dà molta importanza al fatto. In effetti eventi più importanti della morte di un povero schiavo attirano la sua attenzione. Deve infatti preoccuparsi della proposta di legge presentata da Cesare e Crasso, che intendono assicurarsi il favore del popolo, e delle accuse mosse ad un anziano membro del Senato, Rabirio, colpevole di aver ucciso un tribuno…CINQUANTA ANNI PRIMA!

Secondo Cicerone, Cesare non vuole distribuire le terre perché si preoccupa per il popolo:

«Cesare non si preoccupa per nessuno, tranne che per se stesso! […] Vogliono distribuire la terra pubblica…per creare un esercito di sostenitori tanto grande da tenerli al potere per sempre»

Per cercare di contrastare Cesare, rinuncia alla Macedonia in favore del suo collega Ibrida, che gli rivela anche che il giovane trovato morto era un suo schiavo, “sacrificato” da Catilina per suggellare uno scellerato giuramento : cinque senatori hanno giurato di uccidere Cicerone!

Ben presto scopriamo perché Cesare ha bisogno dell’appoggio popolare: vuole diventare Pontefice Massimo. E ci riesce, distribuendo milioni di sesterzi. Da dove vengono quei soldi? E perché la carica è così importante? Intanto è una delle poche cariche A VITA della Repubblica Romana. Inoltre garantisce allo spregiudicato politico

“una grande residenza pubblica sulla Via Sacra ed una voce in capitolo nelle faccende più delicate dello Stato”

Mentre Cicerone è sempre più preoccupato per l’ambizione d Cesare, arriva la notizia che Pompeo è finalmente riuscito a sconfiggere Mitridate Eupatore. Unico a sembrare preoccupato per la vittoria di Pompeo è Catone, che si reca da Cicerone. Secondo Tirone, “la sua religione (di Catone) era lo spirito di contraddizione”. Ma Catone esprime quella che è anche la preoccupazione di Cicerone:

«La Repubblica sta andando alla deriva…verso il disastro, trasportata dai venti e dalle correnti del facile compromesso […]

Chiunque comandi le legioni…alla fine controllerà Roma e chiunque sollevi una voce contro questa situazione verrà condannato come nemico della Patria».

Le paure di Cicerone e Catone vengono confermate quando si scopre che l’inviato di Pompeo si è incontrato con Cesare e Crasso:

«Quando il primo generale dello Stato, il principale prestasoldi e il sommo sacerdote cominciano a incontrarsi, è arrivato il momento per gli uomini onesti di stare in guardia»

Ma Cicerone deve difendersi dalle minacce di Catilina, intenzionato ad eliminare il console

«Per poi prendere il controllo di Roma, cancellare tutti i debiti, confiscare le proprietà dei ricchi e dividere le magistrature tra i suoi seguaci»

Per opporsi alle mire di Catilina, deciso a farsi eleggere console, Cicerone è costretto ad abbandonare un caro amico, Servio Sulpicio. Ma i nemici del console aumentano a vista d’occhio: infatti, dopo Sulpicio, anche Publio Clodio giura vendetta contro Cicerone.

Mentre Catilina stringe i tempi per conquistare il potere, Cicerone convoca il senato nel tempio di Giove protettore e rivolge al capo rivolta una delle sue più celebri frasi:

«Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza? Non c’è dunque fine alla tua arroganza?»

Come sappiamo dalla Storia, Catilina verrà sconfitto e i ribelli saranno giustiziati. Cicerone viene proclamato “pater patriae” e, naturalmente, non fa altro che raccontare a tutti come è stato bravo a salvare la patria…

A farlo tornare con i piedi per terra ci pensa il processo per empietà contro “Clodio il bello”. Il suo ex allievo, infatti, lo batte in tribunale e viene assolto, corrompendo la giuria.

E le brutte notizie non vengono mai da sole…Cesare viene eletto console e, in meno di due mesi, riesce a trasformare la Repubblica in una Dittatura. E si apre la caccia a chi ha osato opporsi alla sua ambizione… Cicerone ha commesso un grave errore:

«Ha permesso ai suoi nemici di prendere il controllo di Roma»

Che ne sarà ora dell’ex console? Riuscirà a sfuggire alla vendetta di Cesare?

UN ROMANZO DA LEGGERE, NON SOLO PER CHI AMA LA STORIA! INFATTI E’ APPASSIONANTE COME E PIÙ DI UN THRILLER!

VOTO: 9 / 10

4,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!