Conosciamo l’acacia (Robinia pseudoacacia)

Conosciamo l’acacia (Robinia pseudoacacia)

Devo riconoscere di essere una “ragazza fortunata”: vivo in un luogo meraviglioso, in cui mi basta davvero poco per ritrovarmi immersa nella natura e scovare tanti tesori!

In questi giorni di fine primavera, per esempio, sto raccogliendo davvero tanti preziosi frutti, dai meravigliosi fiori di acacia ai papaveri, passando per cicorie ed ortiche!

Così ne approfitto per farli conoscere anche a voi! Oggi vi racconto di uno dei regali più belli della Primavera: i fiori di acacia, che nei prossimi giorni saranno protagonisti di diverse ricette.

Per molti secoli le erbe spontanee sono state una risorsa alimentare importante per le popolazioni rurali, che tramandavano le loro conoscenze di generazione in generazione…

Cicorie e papaveri, ortiche, malva, tarassaco… si rivelano anche oggi ottimi ingredienti per tante deliziose ricette, oltre che preziose alleate per una sana e gustosa alimentazione.

E vi confesso che la ricerca e la raccolta di erbe mi ha permesso di guardare con occhio diverso il mondo intorno a me e di riscoprire le mie “radici”!

Ma ora bando alle ciance!

Conosciamo l’acacia(Robinia pseudoacacia): Descrizione

La Robinia pseudoacacia L. è un albero appartenente alla famiglia delle Fabaceae o Leguminosae.

Meglio nota come ROBINIA, ACACIA, CASCIA o anche gaggia, questo albero può essere alto da 2 a 25 m e si diffonde per via vegetativa con getti radicali, colonizzando tutto il terreno intorno.

I fusti sono eretti, biforcati con rami lasci.

Ha chioma variabile, aperta e globosa negli esemplari isolati, larga fino a 5 – 7 m , con tronco  irregolare, diritto, spesso biforcato. La corteccia è spessa, nodosa nei vecchi esemplari , con profonde e larghe fessure longitudinali che mostrano lo strato sottostante di colore ocra – aranciato; nei rami giovani è compatta, grigiastra, con spine acute, appiattite lateralmente.

Le foglie sono alterne, impari-pennate, con coppie di segmenti ellittici e picciolati, glabri; le stipole si sono trasformate in robuste spine; i fiori, presenti tra maggio e giugno, sono molto profumati e riuniti in grappoli penduli, con corolla bianca, inserita in un calice vellutato; i frutti (ottobre – novembre), che permangono sull’albero in inverno, sono legumi penduli di 1 x 5 – 10 cm, appiattiti, glabri, marroni, contenenti 4 – 7 semi reniformi di colore bruno nerastro.

Il nome Robinia è stato dedicato da Carlo Linneo a Jean Robin (1550 – 1629) , giardiniere del re di Francia e fondatore nel 1590 dell’Orto botanico di Parigi, dove, all’inizio del ‘ 600,  la pianta fu coltivata per la prima volta in Europa.

Invece il termine pseudoacacia ( dal greco pseudés : che inganna) significa “falsa acacia” e si riferisce alle foglie di questa pianta,  simili ad alcune specie di tale genere.

E’ un albero estremamente frugale e indifferente al tipo di terreno; predilige le stazioni più esposte, dal piano fino a 1000 ( 1400 ) m.

Esistono della robinia numerose varietà ornamentali, caratterizzate dalla particolare forma del fusto e della chioma o dall’assenza di spine, o dall’abbondante e profumata fioritura primaverile e dall’eccezionale resistenza alle condizioni più avverse.

Distribuzione e habitat :

Come accennato parlando del nome, la robinia è originaria delle regioni atlantiche degli Stati Uniti dalla Pennsylvania alla Georgia, e fu introdotta in Europa agli inizi del Seicento. Ormai distribuita in tutto il Nordamerica così come in gran parte d’Europa, cominciò ad essere coltivata nell’Orto Botanico di Padova dal 1662. Oggi è naturalizzata e infestante in tutta Italia.

Habitat: scarpate, incolti e siepi, fino a 1300 m

Essa è presente inoltre in Africa settentrionale, Asia sud – occidentale e orientale e in Nuova Zelanda , a conferma della sua invadenza e potenzialità invasiva delle vegetazioni naturali, grazie alla sua eccezionale capacità riproduttiva.

Parti utili : le infiorescenze all’inizio della fioritura

E ’ un albero resistente agli scarichi industriali e quindi cresce bene anche in città, infatti fu piantata lungo le ferrovie fin dall’epoca dei treni a vapore ed è apprezzata anche come pianta mellifera.

Come tutte le leguminose, la robinia migliora il terreno. Infatti è una pianta che si avvale dei benefici dell’azotofissazione simbiontica.

Le sue foglie sono raccolte per l’alimentazione dei conigli e sono molto apprezzate anche dai ruminanti.

Periodo di raccolta : aprile e maggio

Conosciamo l’acacia : usi non solo in cucina

La robinia è molto resistente e rustica ed è capace di migliorare il suolo di terreni poveri, rendendoli anche più stabili e meno franosi.

Il suo legno brucia anche da verde ed è molto usato dalla falegnameria perché durevole e resistente.

L’acacia è una pianta altamente nettarifera ed ha una grande importanza in apicoltura. Il miele di acacia è tra i più conosciuti ed apprezzati ed è il miele monoflora più diffuso nei punti vendita.

Il miele di acacia ha un bel colore chiaro, rimane liquido indipendentemente dalla temperatura, ha un odore leggero ed il suo sapore è molto delicato.

Inoltre esso ha un alto contenuto in fruttosio (è per questo che non cristallizza). Ha però un basso contenuto di sali minerali e di enzimi. Il miele di acacia contiene grandi quantità di crisina, potente flavonoide.

Il miele di acacia contiene fino al 3% di minerali come il ferro, fosforo, potassio, calcio, magnesio e zinco. Numerose anche le vitamine presenti, tra cui B1, B2, B6, la vitamina C, acido folico e carotene.

Molto apprezzati dalle api, quindi, i fiori della robinia sono calmanti e antispasmodici, e perciò adatti a fine pasto: in molte tradizioni gastronomiche si usano, quando non sono ancora sbocciati, per fare appetitose e fragranti frittelle, friggendo l’intero grappolo che verrà poi spolverato di zucchero a velo.

I fiori già sbocciati servono invece come decorazione per le misticanze oppure, essiccati, si tengono da parte per tisane dalle proprietà carminative.

Infine si può usare anche la corteccia delle giovani piante: un tempo, i ragazzi di campagna usavano masticarla perché dolce e simile alla liquirizia.

I fusti e le foglie contengono una sostanza tossica per l’uomo, anche se alcuni animali se ne cibano: le capre ne sono golose e mangiano volentieri le foglie senza alcuna conseguenza.

Conosciamo l’acacia: proprietà dei fiori

In erboristeria, i fiori di acacia sono indicati per curare faringiti e stomatiti. Essi contengono numerose vitamine (come A, B1, B2)  e sali minerali (ferro, magnesio, calcio, fosforo, sodio, potassio e zinco).

I fiori hanno proprietà diuretiche, aromatiche, lassative, emollienti, energizzanti e ricostituenti. Essi inoltre aiutano la digestione.

Provate l’infuso con 30 g di fiori essiccati in un litro di acqua; bevetene un bicchiere a fine pasto.

Oltre che utile per problemi digestivi, questo infuso è anche un ottimo emolliente per la gola

Conosciamo l’acacia: fiori di Acacia in cucina

Come ho imparato in questi ultimi anni, i fiori di acacia sono fantastici in moltissime ricette! Con il loro sapore dolce e delicato, regalano un tocco in più ai nostri dolci ma anche a frittate e risotti.

Potete essiccarli e poi riporli in contenitori di vetro a chiusura ermetica per usarli al bisogno.

Ma potete usarli freschi per gustose frittelle, dolci  o salate, ma anche per tanti preparati utili.

In linea generale, l’acacia è un ottimo alleato in caso diacne, ansia, bronchite, congiuntivite, dermatite, mal di gola , raffreddore e smagliature.

Vi propongo due “rimedi”

Vino medicinale per combattere cattiva digestione

scegliere un litro di buon vino bianco secco, mettere a macerare dentro 40 g di fiori essiccati per 12 giorni. Filtrare e conservare in luogo fresco, se ne può consumare un bicchierino prima o dopo i pasti principali.

Sciroppo di fiori di acacia

portare a bollore un litro di acqua, unire una manciata di fiori staccati dai tralci verdi, 1 limone con buccia edibile tagliato a piccoli pezzi, un chilo di zucchero integrale di canna, un pezzo di zenzero grattugiato. Lasciare riposare 12 ore.

Filtrare con un colino schiacciando bene fiori e limoni

Far bollire 15/20 minuti il liquido in modo che diventi sciropposo. Invasare bollente perché rimanga sottovuoto.

Nei prossimi giorni vi proporrò diverse ricette per utilizzarli in cucina!

Conosciamo l’acacia. Curiosità:

L’acacia è stato scelto come simbolo floreale dalla Massoneria in quanto ritenuta vigorosa e gentile simbolo di immortalità e purezza, che non appassisce mai durante il corso delle stagioni eppure si rinnova sempre.

Per questo simboleggia la purezza e l’immortalità: la varietà bianca, poi si riferisce in particolare all’amore platonico.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!