CARBONARA la storia e la ricetta

CARBONARA la storia e la ricetta

Il sei Aprile di ogni anno si celebra il “CARBONARA DAY” e, per l’occasione, io ho cucinato una “carbonara primaverile”, con zucchine e asparagi. Purtroppo non sono riuscita a postarvi il tutto per tempo, ma rimedio oggi!

E vi racconto meglio questo piatto, che sembra semplice ma in realtà racchiude parecchie insidie!

CARBONARA. Un po’ di storia

La pasta alla carbonara è un piatto tipico del Lazio, in particolare di Roma,  dalle origini piuttosto incerte.

Sulla sua nascita esistono diverse ipotesi. L’unico dato certo è che non viene citato nel più classico dei manuali della cucina romana, scritto da Ada Boni, nel 1930.

Le sue prime citazioni risalgono al periodo immediatamente successivo alla liberazione di Roma nel 1944, quando nei mercati romani comparve per la prima volta il bacon.

Questo spiegherebbe perché nella carbonara, pancetta e guanciale vengono indicati spesso come ingredienti equivalenti.

Secondo una tesi, furono i soldati americani a creare questo piatto, usando gli ingredienti a loro più familiari e di più facile reperibilità, cioè uova, pancetta e spaghetti.

Secondo un’altra ipotesi, invece, il piatto sarebbe l’evoluzione del cacio e ova di origine abruzzese. E quest’ipotesi sarebbe confermata anche dal nome del piatto: infatti in alcune zone d’Abruzzo, il termine “Carbonada” si riferisce alla pancetta.

Qualunque sia la vera origine di questa gustosa pietanza, così amata dal Maritozzo, resta comunque il piatto più copiato al mondo!

Secondo un rapporto dell’Accademia italiana della cucina, la ricetta della Carbonara risulta la più “falsificata” tra tutte le ricette italiane all’estero.

CARBONARA : La ricetta per due

  • PASTA 150 – 200 g
  • TUORLI 2 (uno a persona)
  • GUANCIALE 80 g
  • PECORINO ROMANO q.b.
  • PEPE NERO MACINATO FRESCO

PREPARAZIONE

Tagliate il guanciale a cubetti e fatelo dorare in una padella antiaderente, senza aggiungere olio. Otterrete così un guanciale croccante e dorato.

Togliete quindi dal fuoco e tenete la padella da parte. Intanto portate a ebollizione l’acqua per la cottura della pasta.

Appena arriva a bollore, tuffatevi la pasta del formato che avete scelto e fate cuocere al dente. Intanto preparate la salsa.

Sgusciate le uova e separate i tuorli dagli albumi. Sbattete i tuorli in una terrina in modo che diventino spumosi. Unite quindi il pecorino poco per volta, continuando a battere con la frusta. Lavorate fino ad ottenere una crema omogenea.

Unite quindi il guanciale con tutto l’olio che ha tirato fuori (io in realtà ne elimino gran parte, ma non ditelo al Maritozzo!), una macinata abbondante di pepe e mescolate delicatamente.

Versate quindi due mestoli di questa salsa in una padella larga e aggiungete un mestolino di acqua di cottura della pasta, mescolando per non far cuocere l’uovo.

Appena la pasta sarà cotta, scolatela molto al dente direttamente nella padella, accendendo il fuoco bassissimo.

Versate quindi il resto della salsa e mescolate velocemente con un forchettone di legno.

Per evitare l’ “effetto frittata”  dobbiamo evitare che l’uovo superi una temperatura superiore ai 75 ° C. In questo caso si addenserebbe troppo in fretta!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!