ARRIVANO I GIORNI DELLA MERLA

ARRIVANO I GIORNI DELLA MERLA…

…E IO INVECCHIO!

Eh, già, come ogni anno, puntuali, arrivano i giorni che, secondo i nostri avi, sono i più freddi dell’anno! Ahimè.

Già, perché subito dopo c’è il mio compleanno! Ma procediamo con ordine e vediamo che cosa si intende quando si parla di “giorni della Merla”.

ARRIVANO I GIORNI DELLA MERLA: di che periodo parliamo?

Secondo i più, con questa espressione si indicano gli ultimi tre giorni di gennaio (29, 30 e 31),  considerati il periodo più freddo dell’anno. Per altri invece si considerano i tre giorni precedenti la Candelora (2 febbraio), ovvero 30 – 31 gennaio e primo febbraio. Certo è che nelle varie zone d’Italia i “picchi di freddo” si riscontrano in periodi diversi!

Guardando alle medie invernali, infatti, pare che per il Nord il periodo più freddo coincida con gli inizi di Gennaio, mentre per il Centro Italia sarebbe attorno alla seconda metà e per il Sud infine il freddo sarebbe più intenso dopo i primi giorni di Febbraio.

Ma negli ultimi anni, spesso, questo periodo è stato caratterizzato da temperature persino miti! Quest’anno invece è previsto freddo intenso…

Secondo la saggezza popolare, se i tre giorni della merla saranno freddi, la primavera sarà calda e soleggiata. In caso contrario, invece, la primavera tarderà a manifestarsi!

Ma da dove nasce l’espressione che caratterizza questo particolare periodo dell’anno?

Quando eravamo piccoli ci raccontavano che tale locuzione deriverebbe dal fatto che, per ripararsi dal gran freddo, una merla e i suoi pulcini, in origine bianchi, si rifugiarono dentro un comignolo, dal quale uscirono il Primo febbraio, tutti grigi a causa della fuliggine. Da quel giorno tutti i merli femmina e i piccoli furono grigi.

In realtà sono diverse le spiegazioni esistenti!

Bella ad esempio una specie di fiaba, che ha come protagonisti Gennaio e una merla bianca. Secondo la storiella, Gennaio era un mese dispettoso, che si divertiva a ricoprire il terreno di neve e gelo, appena vedeva la merla sbucare dalla sua tana alla ricerca di cibo.

Stanca di questi continui scherzi, un anno la merla decise di raccogliere molto cibo, per poter resistere un mese intero chiusa nella sua tana.

L’ultimo giorno del mese, la merla, pensando di aver ingannato il cattivo Gennaio, che durava 28 giorni, uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo.

Gennaio si offese a morte e chiese in prestito tre giorni a Febbraio. Scatenò poi la sua vendetta, con bufere di neve, vento, gelo, pioggia.

La merla, presa alla sprovvista, si rifugiò in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando ne uscì, era salva ma il suo piumaggio era ormai diventato grigio, a causa della fuliggine del camino.

E così fu da quel giorni per tutti gli esemplari della sua specie!

Anche in questo caso dietro la leggenda c’è un fondo di verità: infatti, nel calendario romano, il mese di gennaio aveva solo ventinove giorni, che, con il passare degli anni e della trasmissione orale, si tramutarono in trentuno.

Pensate: in Sardegna, i giorni della merla sono chiamati proprio “SAS DIES IMPRESTADAS”, ovvero i giorni prestati!

Ma i giorni chiesti in prestito da Gennaio sono solo DUE! Nella versione sarda della leggenda, Gennaio usò i giorni prestati per gettare neve e gelo e far morire di freddo un pastore con le sue pecore. Tutte le pecore del pastore morirono assiderate. Si racconta che il povero pastore riuscì a salvarne soltanto una che era riuscito riparare e nascondere sotto “unu labiolu” (la caldaia di rame che usava per fare il formaggio). 

La leggenda la trovate QUI

ARRIVANO I GIORNI DELLA MERLA. Altre ipotesi

Ci sono anche altre ipotesi, più “dotte”, sulle origini di questa locuzione. Secondo l’autore di Modi di dire toscani ricercati nella loro origine (1740), padre Sebastiano Paoli (1684 – 1751), due sarebbero le ipotesi che spiegano il perché di questo modo di dire:

«“I giorni della Merla” in significazione di giorni freddissimi. L’origine del quel dettato dicon esser questo: dovendosi far passare oltre Po un Cannone di prima portata, nomato la Merla, s’aspettò l’occasione di questi giorni: ne’ quali, essendo il Fiume tutto gelato, poté quella macchina esser tratta sopra di quello, che sostenendola diè il comodo di farla giugnere all’altra riva. Altri altrimenti contano: esservi stato, cioè un tempo fa, una Nobile Signora di Caravaggio, nominata de Merli, la quale dovendo traghettare il Po per andare a Marito, non lo poté fare se non in questi giorni, ne’ quali passò sovra il fiume gelato.»

ARRIVANO I GIORNI DELLA MERLA. La Candelora.

Subito dopo i giorni della merla, il due febbraio, il calendario liturgico festeggia la Candelora, che dovrebbe segnare ufficialmente la fine dell’inverno freddo. Infatti, secondo un noto proverbio: 

 “Se c’è sole a Candelora, de l’inverno semo fora; ma se piove o tira il vento, de l’inverno semo dentro”.

La Candelora fu introdotta dal patriarca di Roma Gelasio intorno all’anno 474 d.C., in sostituzione della cerimonia pagana dei Lupercalia, dalla quale ha conservato qualche rito.

In alcune zone d’Italia, non si parla di “giorni della merla”, ma vengono tirati in ballo altri animali, come il lupo o l’orso.

Ma in molte culture esistono tradizioni che attribuiscono al 2 febbraio la capacità di prevedere la fine dell’inverno.

Per esempio, in Stati Uniti e Canada, il 2 febbraio è chiamato il “giorno della Marmotta”, una tradizione Amish diffusasi poi in tutto il Nord America. 

In Germania, invece, si traggono auspici dal comportamento del TASSO!

Del resto, in alcune zone d’Italia, la Candelora è chiamata GIORNO DELL’ORSO. Il due febbraio, infatti, l’orso si sveglierebbe dal suo letargo ed uscirebbe dalla sua tana, ovviamente se il tempo è bello!

I CANTI DELLA MERLA nel lodigiano e nel cremonese

Secondo un’antica credenza, il canto del merlo annuncerebbe i primi tepori primaverili: “quando canta il merlo siamo fuori dall’inverno”.

In omaggio a questo convincimento, nei comuni che si affacciano sull’Adda, il 30 di gennaio è usanza intonare il cosiddetto ‘canto della merla’.

Un caratteristico canto popolare caratterizzato da un vivace ‘botta e risposta’ tra i cantori assiepati sulle due rive opposte del fiume. Con questo canto si intende sollecitare l’arrivo della bella stagione.

Anche in provincia di Cremona vige la tradizione dei canti popolari del merlo nei giorni omonimi, tipici del mondo rurale. In particolare in molti paesi della provincia viene utilizzato un grande falò nel cortile di un chiesa o o in riva al fiume, secondo la tradizione, per scaldarsi e intonare con il coro vestito in abiti contadini e il vino gusto e cibi tradizionali le canzoni della tradizione rurale.

I “giorni della merla”  segnano dunque, per moltissime culture, un periodo di passaggio, uno spartiacque tra inverno e primavera.

 

Nel Canton Ticino, per esempio, questi sono i giorni della CAZZOEULA

 

 

A Lodi, per i giorni della merla si prepara invece la polenta con i ciccioli, ottenuti dalla lavorazione del grasso di maiale con l’aggiunta di alloro, pepe, chiodi di garofano e altre spezie, fatti soffriggere nello strutto e poi versati nella polenta.

A Santo Stefano Lodigiano e nei paesi della sponda cremasca dell’Adda, i giorni della merla si “festeggiano” invece con polenta e baccalà, fritto o in umido.

Tra i dolci, legata a questo periodo è la sbrisolona mantovana. Il nome deriva dal sostantivo brìsa, che in mantovano vuol dire briciola e pare che la ricetta risalga a prima del ‘600 quando arrivò anche alla corte dei Gonzaga.

Si tratta di un dolce di povere origini, all’inizio infatti gli ingredienti erano quelli tipici della tradizione contadina (farina di mais, strutto e nocciole) e negli anni si sono raffinati.

Beh, dopo tante chiacchiere non ci resta che metterci ai fornelli!

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!