AL VENTO DELL’OCEANO di Hans Tuzzi (Le indagini di Nero Vuksic)

AL VENTO DELL’OCEANO di Hans Tuzzi ci porta ancora una volta sulle orme di Vuksic… Vediamo che cosa succede

 

Al vento dell’oceano

Hans Tuzzi

Editore: Bollati Boringhieri

Anno edizione: 2017

Pagine: 160 p.

 

 

 

 

Al vento dell’oceano. Descrizione

Aprile 1926. Sul transatlantico Pamphylia Neron Vukcic onora una promessa fatta a sé stesso nel 1914: andare a vivere a New York, la Mela d’Oro del XX secolo.

Ma è mai possibile che il delitto non lo segua mentre teso e diffidente naviga verso il Nuovo Mondo? Naturalmente no.

E quando in una suite di prima classe Elizabeth Hillman, bella moglie del senatore James R. Hillman, viene sorpresa con la mano sul pugnale piantato nel cuore del banchiere, politico e collezionista Clifford M. Marshall, acerrimo avversario del marito all’interno del Grand Old Party, il capitano della nave deve procedere a un arresto che desta scalpore e scandalo.

A Hillman e al fratello dell’accusata non resta che chiedere a Neron Vukcic di smascherare il vero assassino prima che il transatlantico giunga a New York.

Pigro e fedele alla propria pigrizia, Vukcic rifiuta. Ma un senatore e un miliardario americani posseggono argomenti sufficienti a vincere la più ostinata resistenza di un apolide immigrato.

Così, con la prospettiva di un pronto rilascio della cittadinanza, di un pingue conto in banca e di una brownstone house affacciata su Gramercy Park, Neron Vukcic si mette al lavoro chiudendo il caso e, nello stesso tempo, la trilogia a lui dedicata.

Al vento dell’oceano. Breve riassunto e commento personale

Torna Neron Vukcic, che, a ridosso dello scoppio della prima guerra mondiale, ha promesso a sé medesimo che si sarebbe trasferito a New York.

Dopo oltre dieci anni decide di compiere il grande passo. Il viaggio non può che avvenire a bordo di un transatlantico, il Pamphylia. Dove si dà il caso che avvenga un delitto eccellente, di cui Vukcic non ha la benché minima intenzione di occuparsi…

Infatti il banchiere Clifford Marshall, che viaggia con la bella nipote Alice e l’amante russa, viene ucciso con una delle sue stesse armi (pag 28), “ottenuta in cambio di sani dollari in una sordida, losca, equivoca città orientale“.

Un’altra delle passeggere, Alyson Bradley, che viaggia con il figlio Floyd, ha visto con i propri occhi Mrs Elizabeth Hillman (pag 29) “china su di lui, ancora con il pugnale in mano”.

La povera signora Hillman viaggia con il fratello, Robert McCurlock, ed il marito, il senatore repubblicano James Rodney Hillman. Ovviamente, colta “in flagrante”, viene rinchiusa nella sua stessa cabina.

L’arrogante senatore cerca di convincere Neron Vukcic a trovare le prove dell’innocenza di Elizabeth, ma con i suoi modi ottiene ben poco. Per fortuna che a condurre le trattative c’è McCurlock, che spiega a Neron che il suo nome gli è stato segnalato ad Alessandria d’Egitto dall’avvocato Horne (vedi Il Sesto Faraone), console americano in Egitto:

«Ci ha assicurato che, in malaugurato caso di necessità, voi, signor Vukcic, siete un investigatore notevole»

Senza falsa modestia, Neron conferma di essere stato “essenziale, indispensabile, geniale”. Del resto, solo

«I mediocri sono modesti. I geni sanno di esserlo»

Per convincere Neron, però, Hillman e il cognato devono promettere di aiutarlo ad ottenere il permesso di soggiorno e la cittadinanza americana (pag 30):

«Noi siamo potenti: possiamo favorire e possiamo impedire»

In più, gli pagheranno dodicimila dollari e gli faranno dono (p. 31) “di una doppia brownstone sulla Ventesima Est, di fronte a Granmercy Park”.

McCurlock spiega a Vukcic che le brownstones 

«Sono case a schiera di  tre piani più seminterrato e sottotetto, con facciata di pietra arenaria…edificate in molte strade di New York alla fine del secolo scorso»

A convincere Neron è la prospettiva di trasformare il sottotetto in una serra (p. 32) : “Scoprirò il colpevole“, anche se dovesse trattarsi proprio di Mrs Hillman.

Interrogando i passeggeri di prima classe, Neron scopre un mondo fatto di numerose ipocrisie e falsità…Così, tra un pettegolezzo e una chiacchierata con lo chef Roux, Vukcic porta avanti la sua inchiesta, nella speranza di trovare prima dell’assassino quello che questi va cercando. Ma non riesce ad evitare altre morti…

L’ultimo omicidio viene commesso poche ore prima dell’ingresso nel porto di New York…

Ma ormai Neron ha capito (pag 113):

«So chi è l’assassino»

dichiara agli indiziati riuniti insieme, in un drammatico confronto alla Poirot…

Uno splendido libro, che si legge tutto d’un fiato… Aspettiamo impazienti le avventure in terra americana di Neron Vukcic!

VOTO 8/10

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!