VALLE DELL’ORFENTO E DELL’ORTA

VALLE DELL’ORFENTO E DELL’ORTA

Ancora una tappa del nostro viaggio lungo le strade d’Abruzzo. Approfittando delle belle giornate di inizio febbraio, abbiamo fatto anche una bellissima passeggiata lungo una piccolissima parte della valle dell’Orta.

Prima quindi di arrivare a San Valentino in Abruzzo Citeriore, vi racconto questo meraviglioso paesaggio

VALLE DELL’ORFENTO E DELL’ORTA. La Valle dell’Orta e la sua riserva

La Riserva regionale Valle dell’Orta è stata istituita nel 1989 ed è esattamente in provincia di Pescara, tra i territori di Sant’Eufemia a Majella, Roccacaramanico, San Vittorino, Caramanico Terme, Salle, Musellaro, San Valentino e Bolognano.

Trecentottanta ettari di gole, grotte e canyon all’interno del Parco Nazionale della Majella, che costituiscono un vero e proprio paradiso per gli appassionati di escursionismo e non solo

Tra i canyon più spettacolari del Parco, la valle dell’Orta è un po’ il cuore del Parco.

Il fiume Orta nasce nei pressi di Passo San Leonardo e scorre tra la Majella e il Morrone. Le acque del fiume (lungo poco più di 40 km) raccolgono quelle dell’Orfento e, dopo Bolognano, si gettano nel fiume Pescara.

Il letto del fiume scorre all’interno di un’ampia valle, tra suolo argilloso e ghiaioso, con un tratto, in località Luchi, all’interno di stretti canyon scavati nella roccia, e attraverso un canalone, località Salle, dov’è sormontato dal più alto ponte del centro Italia.

Il bacino del fiume è interessato da diverse centrali idroelettriche. Numerose sono le specie faunistiche protette o coinvolte in operazioni di reinserimento: la Salamandra dagli occhiali, l’ululone dal ventre giallo, la trota fario, la lontra.

Lungo la valle, attorno all’anno Mille, sorsero una serie di borghi fortificati (“castrum”) che portarono successivamente alla nascita di paesi come Roccacaramanico, Caramanico Terme, Salle e Bolognano.

Diverse le grotte che si incontrano in quest’area.

Tra esse la grotta dei Piccioni (attualmente non visitabile), quella Oscura e quella dei Callarelli in epoca neolitica ospitarono le prime popolazioni di contadini, che le utilizzarono occasionalmente come riparo e più spesso come luogo di culto.

Esse si trovano a 50-60 metri sopra il livello del fiume e sono diventate famose per il ritrovamento di pitture rupestri e di molti altri reperti. In particolare, La Grotta Oscura, lunga quasi 400 metri, ha una grande apertura laterale che si apre sulla valle,  da cui si gode di un panorama mozzafiato.

Anche la Grotta dei Piccioni ha offerto testimonianze di insediamenti preistorici risalenti a circa 6.000 anni prima dell’Era Comune. Purtroppo, momentaneamente l’accesso alla Grotta dei Piccioni risulta impossibile per il cedimento di una parte dell’ingresso della stessa.

Altra meravigliosa parte della vallata che merita di essere visitata è quella denominata dei Luchisuggestivo e selvaggio canyon carsico con la presenza delle rapide di Santa Lucia.

Le rapide di Santa Lucia o Marmitte dei Giganti sono sicuramente uno dei punti più spettacolari dell’intera valle del fiume Orta. Qui la forza dell’acqua nei millenni ha lavorato la docile roccia calcarea scavando canaloni, creando salti e inaccessibili canyon tanto affascinanti quanto pericolosi.

 

 

 

Spettacolare la Cascata della Cisterna, raggiungibile da Bolognano in poco più mezz’ora di cammino. Qui l’acqua crea una piscina naturale color smeraldo. Ricordate che è VIETATISSIMO fare il bagno nella Cisterna, per evitare danni ai delicatissimi muschi presenti  ed a tutto il suo ecosistema

VALLE DELL’ORFENTO E DELL’ORTA. La Valle dell’Orfento

Già Riserva Naturale dal 1971, la Valle dell’Orfento è un’eccezione tra i profondi e aridi valloni della Majella, per via dell’abbondanza di acqua.

Tra le aree più selvagge e spettacolari dell’intero Abruzzo, la valle dell’Orfento si estende su un ampio territorio (quasi quattrocento ettari), che sale da 500 a 2.600 m. di altitudine ed è ricoperto da immensi e lussureggianti boschi di faggio solcati da numerosi canyon ricchi di acque e fragorose cascate.

La variabilità degli ambienti la rende uno scrigno di biodiversità: nella valle vive la lontra europea, sulle rupi troviamo il Falco pellegrino e la Pinguicola fiorii (piccola pianta carnivora), mentre oltre i 2.000 m. è frequente la Stella alpina appenninica.

Si raggiunge da Caramanico Terme, dove hanno inizio due sentieri, tra cui quello delle Scalelle; altri accessi sono dalle contrade Decontra e S. Nicolao, oppure dal Colle del Blockhaus.

Nella valle sono da non perdere gli eremi di S. Giovanni e S. Onofrio, il sentiero delle Scalelle e la forra del Ponte della Pietra.

L’ Eremo di San Giovanni all´Orfento è sicuramente uno dei più suggestivi d´Abruzzo e forse l´eremo più amato da Pietro da Morrone,  che vi dimorò per diversi anni insieme a due discepoli.

Come si legge sul sito del Parco della Majella:

Visitare oggi l´Eremo di San Giovanni è un´esperienza indimenticabile, non solo per la bellezza dei panorami che circondano l´escursionista durante il cammino, ma anche e soprattutto per la particolarità dell´entrata nell´eremo, possibile solamente strisciando con la pancia a terra per uno stretto passaggio sospeso nella roccia a qualche metro da terra.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!