NON C’È ROSA SENZA SPINE di Aurélie Valognes

NON C’È ROSA SENZA SPINE è un romanzo tanto commovente quanto divertente della scrittrice francese Aurélie Valognes. Vi racconto perché mi è piaciuto

NON C’È ROSA SENZA SPINE

Aurélie Valognes

Titolo originale Minute, papillon!

Prima Pubblicazione : 2017

Traduzione : Margherita Belardetti

Prima edizione italiana : 2020 

Editore: Sperling & Kupfer

Pagine: 241 p.

Genere : narrativa

NON C’È ROSA SENZA SPINE:  Il libro (dal sito dell’editore)

Se la vita fosse un giardino, Rose non si concederebbe di fermarsi a respirare il profumo dei fiori; piuttosto, si affannerebbe a estirpare sterpi ed erbacce.

Nei suoi trentasei anni, Rose si è sempre sacrificata per gli altri, dimenticandosi di se stessa e dei suoi sogni.

Nel momento in cui perde il lavoro, suo padre viene a mancare e il figlio diciottenne se ne va di casa, si sente allora crollare il mondo intorno. Si considera inutile, non sa più reagire, proprio lei che è sempre stata una roccia per tutti.

Finché, ricevuta un’ambigua offerta come dama di compagnia, si ritrova dog-sitter di un viziatissimo volpino dall’agenda fittissima, tra passeggiate al parco, costose toelette e lunghe sessioni fotografiche per arricchire il profilo Instagram del cagnolino.

La proprietaria è una ricca manager dispotica e troppo indaffarata che riversa su di lui il solo affetto di cui sia capace e trascura gelidamente la madre settantenne, Colette, sempre chiusa in casa.

Mossa a pietà da quella signora fragile e stramba, Rose decide di dedicare a lei le sue cure. Non può immaginare quali verità si celino dietro l’esilio forzato tra quelle pareti dorate, né quante sorprese possa riservare Colette.

L’arzilla vecchietta ha già capito, infatti, che chi ha davvero bisogno di aiuto è proprio Rose: è giunto il momento di ricordarle che la vita, nonostante le sue molte spine, è pur sempre una bellissima rosa.

La storia di Rose ci dimostra come anche nell’esistenza più semplice possano scoccare scintille di magia. È una storia di eroi quotidiani e di sentimenti autentici, in cui è possibile riconoscersi – come in tutti i romanzi di Aurélie Valognes: successi che hanno fatto di lei la regina della narrativa francese.

NON C’È ROSA SENZA SPINE : l’autrice

Aurélie Valognes abita a Dinard, in Bretagna, ma ha vissuto anche a Milano. Ha sempre desiderato diventare scrittrice, ma ci è riuscita soltanto a trent’anni, quando, per seguire il marito all’estero, ha dovuto lasciare il lavoro e reinventarsi le giornate.

Il suo primo romanzo, autopubblicato, ha avuto un successo straordinario, al punto da essere notato e conteso dai più importanti editori.

Tutti i suoi romanzi, tradotti in oltre dieci lingue, conquistano regolarmente i vertici delle classifiche. Con 3 milioni di copie vendute, occupa saldamente da tre anni la Top 5 degli autori di maggior successo in Francia e Livres Hebdo l’ha definita «la papessa della narrativa popolare».

NON C’È ROSA SENZA SPINE : breve riassunto e commento personale

Di solito non leggo romanzi di questo tipo, preferendo gialli e thriller oppure fantasy. Ma ho scoperto quest’autrice con il suo primo romanzo, “Madame Claudel è in un mare di guai”, e così, appena uscito questo suo secondo libro, sono subito corsa ad acquistarlo e l’ho letteralmente divorato! 

In pratica riesco a raccontarlo nel momento in cui sto leggendo il suo terzo romanzo, “Prendila come viene”! 

Per un anno, seguiamo le vicende di Rose, una giovane ragazza madre che ha dedicato la sua vita a prendersi cura degli altri e che, di punto in bianco, si trova senza lavoro e senza famiglia! 

Infatti suo figlio, stanco delle continue intromissioni della donna nella sua vita privata, ha deciso di andare a convivere con la sua ragazza… 

Ma procediamo con ordine. Incontriamo Rose il 31 dicembre del 2015, mentre trascorre da sola il veglione di Capodanno. 

L’oroscopo le promette un pessimo 2016 ma Rose sembra determinata a non lasciarsi abbattere

Nell’ora dei buoni propositi, che si dissotterrano il 1° gennaio e si sotterrano di nuovo il prima possibile, Rose prese una decisione importante mentre buttava nel cassonetto dell’immondizia i resti dei piatti Picard consumati nelle serate precedenti.

Si dava dodici mesi di tempo per recuperare il controllo della sua vita. Famiglia, soldi, amore e lavoro: tutto sarebbe andato per il meglio. Bastava metterci un po’ di buona volontà.

Quando il figlio Baptiste, 18 anni, gli dice che andrà a vivere dalla fidanzata, Jessica, per Rose è la fine… il suo mondo le crolla addosso. Anche perché la mattina dopo la sua datrice di lavoro le comunica che resterà a spasso. 

Proprio il suo ultimo giorno di lavoro, mentre esce dal palazzo, viene avvicinata da una signora elegante, sulla cinquantina : 

«Ho una proposta di lavoro per lei. Molto ben pagato… Venga lunedì alle diciotto al quarto piano. Io mi chiamo Véronique Lupin»

Sul biglietto da visita della signora, l’incentivo che le serve : 

‘Cerco dama di compagnia. Persona di fiducia, disponibile fin da subito. A tempo pieno. Sette giorni su sette, notti comprese. Alloggio a disposizione, Parigi. Retribuzione: 3500 euro alla settimana.’

Il lunedì pomeriggio, Veronique la accoglie sulla porta e, senza darle ulteriori spiegazioni, la abbandona a se stessa… Nell’appartamento Rose scova presto un’anziana signora, con una vera ossessione per l’igiene. Con lei vive anche un cagnolino, un volpino di Pomerania e Rose è allergica ai cani! 

La mini-vecchietta, che scopriremo chiamarsi Colette, dà infine qualche spiegazione alla povera Rose. A noi risulta subito simpaticissima e ci mette poco a capire tutto della vita di Rose…

Solo alla fine della settimana l’equivoco viene chiarito: Rose non è stata assunta per badare a Colette ma al cane, Pépette! 

Ma le notizie choccanti non sono finite. Infatti suo figlio le annuncia che la sua ragazza è incinta! Ed ora Baptiste vuole sapere chi sia suo padre

«Sto per diventare padre, ho bisogno che adesso tu mi dica la verità e risponda finalmente alle mie domande».

Perché Rose non vuole rivelare al figlio chi sia il padre? Che cosa sta cercando di nascondere da tutta una vita?

Rose è sempre più incuriosita da Colette. Infatti Georges, l’autista della signora Lupin, le aveva descritto una Colette molto diversa, aperta alla vita, al mondo, socievole e disponibile. Che cosa le era capitato da spingerla a un eremitaggio tanto estremo?

Chiacchierando con gli abitanti del quartiere, ha una brillante idea: li porterà a fare visita a Colette… Ma la donna le dice chiaramente di farsi i fatti suoi e di preoccuparsi di se stessa e non di altri!

Ma Colette ha deciso di aiutare Rose e inizia a insegnarle a cucinare

Rose aveva bisogno di lei, di qualcuno che la rimettesse in carreggiata, che la scuotesse, come nessuno aveva mai fatto.

Colette capì che la situazione si era ribaltata in maniera stupefacente. Malgrado le apparenze, toccava a lei aiutare Rose. Una fatina buona per una Cenerentola contemporanea!

Colette si dà un gran da fare per spingere Rose ad uscire dalla sua confort zone… e riesce poco alla volta a tirarla fuori dal suo guscio…

Leggendo il romanzo, scopriremo due donne forti, che si sosterranno a vicenda e troveranno conforto l’una nell’altra…

Immancabile il lieto fine, anche se con risvolti inattesi. Un romanzo che mi ha commosso in numerosi punti e che mi ha fatto apprezzare ancora di più quest’autrice, in grado di regalarci personaggi forti e mai scontati

Ve lo consiglio

VOTO : 10 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!