IODIO E RADIAZIONI

IODIO E RADIAZIONI

Forse anche a voi sarà capitato di vedere la miniserie TV “Chernobyl” e di aver visto che, subito dopo l’incidente, uno dei personaggi assumeva compresse di compresse di ioduro di potassio. Lo stesso è accaduto dopo l’incidente, molto più recente, avvenuto a Fukushima.

Come mai? Ve lo racconto subito!

IODIO E RADIAZIONI. Che cosa sono le radiazioni

Le radiazioni sono una forma di energia presente in Natura e in cui siamo quotidianamente immersi; esistono diversi tipi di radiazioni ed alcune di essi trasportano una maggior quantità di energia rispetto ad altre.

Le radiazioni di determinate lunghezze d’onda, le radiazioni ionizzanti, possiedono una quantità di energia sufficiente a danneggiare il DNA e causare la comparsa di tumori, al contrario delle forme di radiazione a bassa energia, non ionizzanti, come la luce visibile e le onde emesse dai cellulare che non danneggiano il DNA e ad oggi non sono ritenute causa di tumori.

Una sostanza è detta radioattiva quando emette radiazioni.

La quantità di materiale radioattivo rilasciato nell’ambiente si misura in Curie, mentre la dose di radiazioni ricevuta da una persona si misura in Rem.

IODIO E RADIAZIONI. La contaminazione da radiazioni

Tutti noi siamo esposti quotidianamente a quantità minime di radiazioni originate da

  • fonti naturali (ad esempio dagli elementi presenti nel suolo o dalla radiazione cosmica proveniente dal sole),
  • fonti artificiali. Tra le fonti artificiali ricordiamo gli elettrodomestici (ad esempio i vecchi televisori a tubo catodico), le apparecchiature mediche (gli strumenti radiografici, alcuni esami diagnostici e alcune terapie) ed i test nucleari.

La quantità di radiazioni a cui siamo normalmente esposti è minima, invece le emergenze radioattive (pensiamo per esempio agli incidenti nucleari o agli attentati terroristici) potrebbero esporre le persone a dosi anche molto maggiori, a seconda della gravità dell’incidente.

IODIO E RADIAZIONI. Perché assumere lo ioduro di potassio?

L’esposizione a radiazioni si verifica quando l’energia delle radiazioni penetra nell’organismo. Le radiazioni possono danneggiare l’organismo in molti modi diversi e gli effetti nocivi sulla salute possono passare inosservati anche per molti anni.

danni dovuti all’esposizione alle radiazioni possono essere

  • lievi, ad esempio un semplice arrossamento della pelle,
  • oppure gravi, come la comparsa di un tumore e il decesso.

L’entità del danno varia in base a:

  • quantità di radiazioni assorbite dall’organismo
  • tipo di radiazioni,
  • percorso di esposizione,
  • durata dell’esposizione.

L’esposizione a dosi molto elevate di radiazioni può causare la morte del paziente entro pochi giorni o pochi mesi.

Anche l’esposizione a dosi minime può far aumentare il rischio di tumore, oppure può diventare causa di insorgenza di altri problemi in fasi successive della vita.

Senza pensare ad una bomba nucleare, gli incidenti che provocano danni gravi agli impianti nucleari possono causare il rilascio di sostanze radioattive nell’ambiente e l’esposizione alle radiazioni ionizzanti: i due isotopi radioattivi rilasciati durante gli incidenti nucleari che generalmente rappresentano un fattore di rischio maggiore per i tumori sono lo iodio 131 (I-131) e il cesio 137 (Cs-137).

Questi due isotopi radioattivi, a causa del fenomeno della vicarianza, rischiano di legarsi alle strutture del nostro organismo a cui, solitamente, si legherebbero gli stessi atomi non radioattivi, in particolar modo se nell’organismo vi è carenza di tali elementi

La vicarianza, in un composto chimico, è quella proprietà per la quale si può sostituire un atomo o uno ione di un elemento in una struttura cristallina con un altro elemento, senza modificarne le proprietà e la struttura.

Questo è il motivo per cui gli organi maggiormente colpiti dalle radiazioni sono i reni e, soprattutto, la tiroide, per la quale lo iodio è un elemento fondamentale.

Lo iodio-131 radioattivo si lega quindi a tutti i siti lasciati liberi dallo iodio naturale, cioè lo iodio-127. Più una popolazione è povera di iodio più sarà sensibile alle radiazioni.

L’Italia, in generale, non si trova in questa situazione, grazie alla vicinanza con il mare e all’ampio consumo di pesce e sale marino.

In caso di incidente in una centrale nucleare, le compresse di ioduro di potassio sono somministrate per saturare la tiroide con lo iodio “buono” cercando di impedire, così, l’incorporazione nella ghiandola dello iodio-131 radioattivo e “cattivo”.

Quando somministrato prima, o immediatamente dopo l’esposizione, questa misura può ridurre il rischio di cancro alla tiroide anche a distanza di tempo.

Le compresse di ioduro di potassio non sono, comunque, “antidoti contro le radiazioni”. Non proteggono contro l’irraggiamento (radiazione) esterno o contro altre sostanze radioattive.

Ricordiamo che anche un eccesso di iodio comporta dei rischi per la salute, in particolare per le donne in gravidanza e per le persone già soggette a patologie quali l’insufficienza renale anche di moderata entità.

Il livello di assunzione giornaliera di iodio, generalmente accettato, per il buon funzionamento dell’organismo e, in particolare, della tiroide, non deve superare i 500-1000 μg/die (microgrammi al giorno).

Un eccesso può portare ad ipertiroidismo

Assumere iodio ‘sano’: l’importanza dell’alimentazione

La principale e più salutare fonte di iodio per l’organismo umano è quella dietetica. Gli alimenti più ricchi di iodio sono PESCI DI MARE E CROSTACEI. Ne contengono buone quantità anche UOVA, LATTE E CARNE.

Concentrazioni inferiori, ed estremamente variabili in base alla ricchezza di iodio nel terreno, si trovano nei vegetali e nella frutta.

In passato, prima dell’introduzione del sale iodato, deficit alimentari di entità variabile erano piuttosto comuni in quei territori dove i terreni, ed inevitabilmente i loro frutti e le carni degli animali che da essi traevano nutrimento, erano particolarmente poveri di iodio.

Non solo iodio

La tiroide può essere protetta non solo con lo iodio ma anche con antiossidanti potenti come il glutatione, usato dalla tiroide sia per eliminare radicali liberi, sia per produrre gli stessi ormoni tiroidei aiutando, come cofattore, uno dei suoi enzimi chiave (5-deiodenasi).

IODIO E RADIAZIONI. Cucciolo a rischio

La presenza in casa di un bambino bielorusso ci ha portato a porci tante domande sugli effetti a lungo termine dei danni dovuti all’incidente di Chernobyl.

Il nostro Cucciolo, infatti, come tanti altro bambini provenienti da Bielorussia ed altri Stati Baltici, è ancora oggi soggetto ad esposizione a radiazioni e quindi il fatto di allontanarsi dal suo Paese serve a “purificarlo” in qualche modo.

Per questo ci siamo interessati a come nutrirlo in maniera corretta e lo abbiamo sottoposto a vari controlli.

Vi racconterò i dettagli in un prossimo futuro… Intanto parleremo dello iodio e della sua importanza per il nostro organismo!

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!