VITA E AVVENTURE DI BABBO NATALE di Lyman Frank Baum

VITA E AVVENTURE DI BABBO NATALE di Lyman Frank Baum è un volumetto divertente scritto dall’autore de Il meraviglioso Mago di Oz. Scopriamo insieme di che cosa parla

Vita e avventure di Babbo Natale

Frank Baum

Traduttore: G. Maugeri

Editore: Garzanti Libri

Anno edizione: 2016

Pagine: 138 p.

Vita e avventure di Babbo Natale. Descrizione

Pubblicato per la prima volta nel 1902, due anni dopo “Il mago di Oz”, “Vita e avventure di Babbo Natale” racconta la storia del personaggio più amato di tutti i tempi: dalla sua infanzia nella foresta incantata di Burzee – la stessa da cui nascono tutti i magici protagonisti del Mago – al desiderio di dedicare la propria vita a recare doni agli altri.

Tra giocattoli di legno e creature fatate, veniamo guidati alla scoperta di molti segreti del Natale: l’origine dell’uso dell’albero e della calza, il motivo per cui Babbo Natale scende dal caminetto, come sia possibile che, in una sola notte, consegni da solo i regali a tutti i bambini del mondo.
Un racconto che sa far rivivere l’incanto, il calore e la fantasia che hanno fatto del capolavoro di Oz un classico della letteratura americana.

Età di lettura: da 11 anni.

Vita e avventure di Babbo Natale. L’autore

Lyman Frank Baum (1856-1919) nacque in una famiglia benestante di origini tedesche. Appassionato di teatro, di scrittura e di avicoltura, fondò diversi giornali. Scrisse per il teatro e pubblicò diversi libri per ragazzi. Raggiunse il successo con la pubblicazione de Il meraviglioso Mago di Oz

Vita e avventure di Babbo Natale. Breve riassunto e commento personale

“Avete mai sentito parlare della grande foresta di Burzee?”

Inizia così, proprio come una favola tradizionale, questo bel libro dell’autore del Mago di Oz.
Nella foresta di Burzee, dove vivono ninfe, folletti, creature fatate e immortali e dove regna incontrastato il Signore delle Foreste del Mondo, la razza umana non è mai penetrata.

E la ninfa Necile si annoia terribilmente: “Solo la legge della Foresta la tratteneva dal partire in cerca di avventure”. Quando però Ak, il mastro guardaboschi, racconta di aver trovato un cucciolo d’uomo, Necile decide di sfidare le consuetudini e corre a salvare il piccolo umano.

Ak non riesce a negarle il permesso di tenere il bambino, ma in via del tutto eccezionale, perché l’adozione di un bambino è “proibita in lungo e in largo dalle leggi“.

E la regina delle Ninfe in persona decide il nome del bambino:

“Si chiamerà Claus, che significa piccolo, anzi Neclaus, cioè piccolo di Necile“.

Neclaus cresce sereno, imparando il linguaggio delle bestie, “aiutando gli elfi a nutrire le piante e i nani a tenere a bada gli animali“, convinto di essere l’unico della sua specie.

Quale stupore scoprire che non è affatto il solo essere umano al mondo! Infatti venne il giorno in cui, vedendolo cresciuto e forte, Ak, il Signore delle Foreste, decise di portarlo con sé in giro per il mondo.

Claus entra così in contatto con i suoi simili, rimanendo particolarmente colpito dai bambini, dalla loro innocenza, dall’entusiasmo e dalla gioia che trasmettevano, ricchi o poveri che fossero, ma anche dal dolore che potevano provare.

“Voglio prendermi cura dei figli del uomini, e provare a renderli felici”.

Tornato nella Foresta di Burzee, Claus non può più restarvi. Ha deciso (p. 21):

«Osservando gli uomini ho capito come siano condannati a lottare per un angolino sulla terra, a faticare per soddisfare i loro bisogni, ad appassire con l’età e a svanire come le foglie d’autunno. Eppure ciascun uomo ha la sua missione, che è lasciare il mondo un po’ migliore di come l’ha trovato…Devo fare la mia parte nella lotta senza fine cui l’umanità è destinata»

E suo compito sarà provare a rendere felici i bambini (p. 22). Ma, Ak ha deciso che, anche se lascerà la foresta, Claus resterà sotto la sua protezione e tutti i suoi magici abitanti lo aiuteranno.

La Valle Ridente di Hohaho

Appena superati i confini orientali del bosco, Claus si imbatte nella Valle Ridente di Hohaho (p. 23) e decise che lì doveva costruire la sua casa (e lì vive ancora oggi).

Pronto sempre a giocare con i bimbi che incontrava, ne divenne presto l’amico migliore. Gli unici con cui non poteva intrattenersi erano quelli che abitavano all’interno del palazzo del Signore di Lerd e nel castello del barone Braun.

Arrivarono l’inverno e la neve e Claus si trovò isolato dal resto del mondo. Chiuso nella sua casa calda insieme alla sua gatta, dal momento che si annoiava, Claus decise di passare il tempo intagliando un pezzo di legno, fino a farne un gatto acciambellato:

“aveva appena costruito il primo giocattolo”

che si dimostrò utilissimo quando, pochi giorni dopo, salvò un bimbo del vicinato che si era perso nella bufera di neve. Vide che il bambino apprezzava molto quel gatto di legno.

“Credo che i bambini amino i gatti di legno quasi quanto quelli veri, senza contare che loro non scappano via e non graffiano e non mordono. Ne farò altri. E fu così che iniziò la sua grande impresa.”

Ovviamente il racconto prosegue, con le disavventure incontrata da Claus prima di portare a termine il suo grande compito…
Scopriremo come i malvagi Awgwa cercarono di fermare Claus perché “ci sono meno bambini cattivi nel mondo da quando Claus è arrivato nella Valle Ridente e ha cominciato a costruire i suoi giocattoli”.

E scopriremo come le renne sono finite nella sua grande impresa…. e perché scende dai camini e si appendono le calze per i doni…

Infine, sapremo come accadde che il suo viaggio di distribuzione dei giocattoli ai bimbi del mondo fu definitivamente fissato una sola volta all’anno, alla Vigilia di Natale e perché Santa Claus è ancora tra noi.

Una storia che conosciamo molto bene ma che, narrata da Baum, sembra nuova perché si arricchisce di particolari inediti, di curiosità, di trovate originali.

Un libro che vi consiglio di leggere, se già non l’avete fatto, insieme ai vostri bambini o con i Nipotini adorati…

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!