Vigilia di Natale le tradizioni

Vigilia di Natale le tradizioni

Cerchiamo di riscoprire il significato più vero della Vigilia di Natale e i modi in cui viene trascorsa, non solo in Italia!

Vigilia di Natale le tradizioni: il significato religioso

Come sappiamo, la Vigilia di Natale cade il 24 dicembre ed è il giorno che precede il Natale, senza dubbio uno una delle feste più sentite e celebrate dell’anno.

Nella notte tra il 24 e il 25 si celebra la nascita di Gesù Bambino. Per i fedeli, la veglia notturna della vigilia serve a riflettere sulla venuta in mezzo agli uomini del Figlio di Dio, che si fa uomo ed entra nella storia dell’umanità. 

Al significato religioso, nel corso del tempo, si è aggiunto quello della festa “pagana”, caratterizzata da una ricca cena e dallo scambio dei regali.

Gran parte degli Italiani, quindi, passerà la vigilia di Natale in casa, gustando la classica cena con i parenti. Terminato il “cenone”, molti di noi giocheranno a tombola e si scambieranno dei doni, in attesa di poter partecipare alla Santa Messa di mezzanotte, durante cui si assiste al miracolo della nascita di Gesù Bambino.

Vigilia di Natale le tradizioni nel mondo

Nel resto del mondo, però, ci sono molti altri modi per festeggiare la Vigilia! Nei Paesi Latini del Centro e Sud America, per esempio, la “Noche buena” (come è chiamata la Vigilia) viene festeggiata con grandi banchetti che durano fino all’alba!

In Messico, la cena inizia solo dopo la tradizionale rottura delle “pentolacce” di cartapesta (in realtà sono somarelli), pieni di dolci, canditi e frutta.

In Inghilterra e negli Stati Uniti, invece, il cenone è a base di prosciutto arrosto, tacchino farcito, patate arrosto e il tradizionale Christmas pudding.

Dopo la cena, tutti a smaltire l’eccesso calorico in una delle piste di pattinaggio sul ghiaccio, allestite spesso proprio per il periodo delle Feste Natalizie.

Molte piste, tra l’altro, organizzano speciali eventi e restano aperte fino a notte fonda.

La tradizione ortodossa invece festeggia il Natale il Sei Gennaio, quando i cattolici celebrano l’arrivo dei Magi.

Spulciando sul Web ho poi scoperto che in Polonia è tradizione spezzare l’oplatek alla Vigilia di Natale.

L’oplatek (oplatki al plurale) è una cialda sottile con una consistenza simile a quella dell’ostia usata per la Comunione, e spesso ha impressa un’elaborata scena natalizia. Storicamente veniva distribuita dai religiosi nelle case dei parrocchiani nel periodo d’Avvento.

La Vigilia di Natale, poi, si aspetta l’apparizione della prima stella in cielo per dare inizio alla cena! Il tutto per ricordare la stella di Betlemme che indicò la nascita del Salvatore.

In Danimarca, invece, soprattutto in passato, la sera della Vigilia, era abitudine riservare un trattamento speciale agli animali. Infatti si riteneva che, durante la notte, gli animali fossero in grado di parlare e nessuno voleva essere oggetto del loro disappunto.

Ancora oggi alcune famiglie mantengono la tradizione, facendo passeggiate nei parchi o nei boschi per portare piccoli doni agli animali che vi abitano.

In molti partecipano alla messa natalizia, che viene celebrata PRIMA del cenone, soprattutto per ritrovarsi tutti insieme e cantare i canti di Natale.

La cena viene servita piuttosto presto e tra le portate è tradizione servire anatra arrosto oppure maiale croccante. L’anatra viene farcita di mele e prugne secche, servita con patate dolci e patate bollite, cavolo rosso, barbabietole e marmellata di mirtilli.

Il dolce della tradizione è un pudding di riso con panna montata, vaniglia e mandorle tritate, accompagnato con salsa di amarene.  Nel riso viene nascosta una mandorla intera: chi la trova ha diritto a un regalo speciale.

Dopo cena, si illumina l’albero di Natale, ci si prende per mano e si danza intorno ad esso, cantando le canzoni natalizie.  Segue poi lo scambio dei regali e, dopo che tutti hanno scartato i propri doni, si servono frutta fresca, biscotti, caramelle e caffè!

Vigilia di Natale le tradizioni italiane

Al Centro – Sud si festeggia con il cenone del 24, mentre al Nord è più diffuso il pranzo di Natale, ma ogni famiglia segue le proprie consuetudini.

Chi festeggia la Vigilia, di solito prepara una cena “di magro”. Infatti un tempo la carne costituiva un lusso, e per questo era vietata, in segno di rispetto per il salvatore che sta per nascere.

Con il passare dei secoli e con l’affievolirsi dei dettami religiosi, il vero significato di tale divieto è andato perso e l’antico precetto di non mangiare carne si è trasformato nella consuetudine di consumare pesce, per assurdo uno degli alimenti oggi più lussuosi e costosi!

Vigilia di Natale le tradizioni: CENONE DELLA VIGILIA PER IL CENTRO – SUD

In quasi tutta Italia, il protagonista della cena del 24 dicembre è quindi il pesce, seguito da verdure di stagione e frutta secca.

Ma mentre al Nord il cenone della Vigilia è quasi superfluo, da Roma in giù è una tradizione intoccabile. Nel Lazio non possono mancare spaghetti con le alici, capitone, anguilla fritta o in carpione e l’insalata di puntarelle.

In Campania il cenone della Vigilia è sacro, con frittelle di baccalà, baccalà fritto, spaghetti “a vongole”, frittura mista, pesce al forno e capitone.

Seguono poi broccoli di Natale, e l’insalata di rinforzo, con cavolfiore lesso, insaporito da alici salate, olive.

In alcune zone della Calabria la tradizione vuole invece che le pietanze in tavola siano tredici. Immancabili? gli spaghetti con mollica di pane e alici.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!