Trentino Alto Adige e la Pasqua. Antiche tradizioni ancora vive

Trentino Alto Adige e la Pasqua. Alla scoperta di una regione che spesso non ricordiamo essere italiana

Non me ne vogliano gli abitanti di questa meravigliosa regione, ma molti considerano il Trentino più Austria che Italia. Io adoro la regione nel suo complesso, con la sua natura incontaminata e le splendide città a misura d’uomo. La mia esperienza lavorativa a Trento è stata una delle più belle della mia vita.

Ho scoperto una regione che, per tanti aspetti, mi ha ricordato l’Abruzzo, con le persone sempre cortesi e pronte a dare una mano.

E la cucina poi…un’esperienza quasi mistica! Ecco, al solito mi sono fatta trascinare dai ricordi…E’ ora il momento di passare al sodo.

Trentino Alto Adige e la Pasqua. TRADIZIONI ANCORA VIVE

In questa regione sono ancora vive numerose tradizioni legate alla Pasqua.

Si comincia con quelle legate alla Domenica delle Palme, quando ogni famiglia avrà un suo “somaro delle palme”,”Palmesel“. In realtà questo dovrebbe riportare alla memoria l’arrivo di Gesù a Gerusalemme sul dorso di un asino. Ma oggigiorno è usato per lo più per prendere in giro quel membro della famiglia che è l’ultimo ad alzarsi, che, appunto, riceve il titolo di “asino delle palme”.

PALMBESEN PER LA DOMENICA DELLE PALME

Come in tutta Italia, la Settimana Santa si apre con  la benedizione delle palme. Ma in Trentino vengono benedetti dei mazzetti, detti “Palmbesen”, in cui le palme sono intrecciate con ramoscelli d’ulivo e di salice, ornati secondo antiche tradizioni con fiori primaverili, nastri colorati e uova di Pasqua decorate.

Queste opere d’arte sono legate a lunghi pali (i Palmbuschen) e hanno lo scopo di rappresentare i rami di palma con i quali la gente di Gerusalemme accolse il Figlio di Dio. Dopo la benedizione in chiesa, i mazzetti vengono conservati nelle case e in alcuni luoghi serve a decorare anche il cosiddetto “Herrgottswinkel” (angolo del Signore o della preghiera).

All’avvicinarsi di un temporale, alcuni rami del mazzo vengono bruciati nella stufa per proteggere la casa dalle disgrazie.

Il Giovedì Santo – qui chiamato anche “giovedì verde” – è tradizionalmente riservato alla colorazione e decorazione delle uova di Pasqua, mentre il Venerdì Santo si usa venerare il “Sacro Sepolcro” allestito nelle chiese dei paesi (evento che da noi in Abruzzo si celebra il Giovedì).

RAGANELLE ANCHE IN TRENTINO!

Una lunga tradizione ha anche il “Ratschen” (suonare la raganella) durante la Settimana Santa. Dal Venerdì al sabato Santo non vengono suonate le campane della chiesa, poiché il loro suono allegro mal si adatta alla commemorazione della Passione di Cristo. Il suono delle campane viene sostituito da quello monotono delle raganelle, proprio come qui da noi!

Il Sabato Santo termina la Quaresima e si torna in chiesa per la benedizione delle “ceste pasquali”.  I cestini pasquali vengono riempiti con il pane pasquale, il prosciutto di Pasqua, uova, rafano, salame e, prima che tutte queste bontà possano essere finalmente gustate di nuovo, vengono portati in chiesa per essere benedetti.

La Domenica di Pasqua, poi, queste ceste saranno portate in tavola.

OSTERFEUER IL SABATO SANTO

Gli Osterfeuer (“fuochi di Pasqua“) ricordano la risurrezione di Cristo e vengono accesi il Sabato Santo. Con il fuoco benedetto si accende il cero pasquale, che viene portato in chiesa con l’acclamazione “Lumen Christi”.  Nella notte che precede la domenica di Pasqua, viene celebrata la resurrezione di Cristo con il “gloria” solenne e il suono delle campane.

Anche in Alto Adige e nelle Dolomiti il giorno della domenica di Pasqua i bambini ricevono dei regali dai loro padrini. Solitamente viene regalato il “Fochaz“, il tipico pane pasquale di pasta dolce lievitata, a cui viene data la forma di un coniglio, di una gallina o di una corona.

Ma la Pasqua è attesa con grande gioia dai bambini anche per un altro motivo. Dovranno infatti scoprire il nascondiglio in cui il “coniglio di Pasqua” ha depositato, per ognuno di loro, un cestino pieno di uova ed altre dolci sorprese.

BATTAGLIA TRA UOVA

Una tipica tradizione è ancora molto seguita in tutto l’Alto Adige durante le feste pasquali : l'”Osterpecken” o “Preisguffen“, divertente gara in cui le armi sono…uova sode decorate per l’occasione. Prima si batte punta contro punta e poi la parte inferiore dell’uovo. Il vincitore? Colui che ha l’uovo dal guscio più resistente!

Dopo la Santa Messa, la domenica di Pasqua, quando il pranzo viene benedetto, ci si trova nel cortile della chiesa per questo “Osterpecken” tra gli abitanti del paese.

Trentino Alto Adige e la Pasqua. Pasqua in tavola

Una tavola sui generis, frutto di contaminazioni culturali diverse e di una ricchezza agroalimentare preziosa. Il Trentino Alto Adige ha molto da offrire quando si tratta di cibo, dai primi piatti (canederli, spätzle, minestra d’orzo, risotto al teroldego) ai dolci (strudel, zelten, strauben), senza dimenticare i tanti formaggi e tutte le ricette a base di carne.

Una tradizione gastronomica strettamente legata alla Contea del Tirolo, alla cucina austriaca e tirolese, che ha fatto dei prodotti caseari e dei salumi i suoi marchi di fabbrica.

Anche nel periodo pasquale si possono degustare dei piatti tipici, come le polpettine pasquali , fatte con polpa di agnello macinata, rosmarino, scalogno e prezzemolo, avvolte in una rete di maiale, fatte rosolare nell’olio caldo e poi infornate o lasciate cuocere nel sugo.

Pasqua coincide anche con il periodo della raccolta degli asparagi bianchi di Zambana, che rientrano poi in numerose ricette della Pasqua.  Un classico intramontabile: asparagi uova e speck coniuga gli asparagi con uno dei simboli della Pasqua (le uova).

Il pranzo non può che essere concluso dalla corona pasquale tipica del Trentino. Si tratta di un pane dolce modellato a forma di corona, che viene guarnito con uova sode.

Altro dolce tipico pasquale sono i FIADONI, molto diversi da quelli che prepariamo qui in Abruzzo. Infatti, mentre i nostri sono salati, quelli trentini contengono miele

Devo però citarvi un ultimo dolce, che non è propriamente pasquale, ma è il mio preferito: la TORTA DI ROSE. La prepareremo insieme in due versioni, una dolce ed una salata, per la colazione di Pasqua. Se avanzano, poi, sono perfette per Pasquetta!

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!