Tre delitti un’estate. Calde Vacanze del commissario Melis

 Tre delitti un’estate. Calde Vacanze per il commissario Melis

Contiene i romanzi brevi

  1. IL PRINCIPE DEI GIGLI
  2. CASTA DIVA
  3. FUORCHÉ L’ONORE

Nei tre romanzi brevi qui presentati il commissario Melis, già protagonista dei gialli di Hans Tuzzi, è in vacanza. In sé concluso, ogni racconto è legato all’altro dal filo rosso dell’omicidio.

  1. “Il principe dei gigli” vede Melis accompagnare l’eterna fidanzata Fiorenza a un convegno universitario sul libro antico in una cittadina dell’Italia centrale.
  2. In “Casta diva” il commissaro, a Napoli per un congresso, viene invitato a un fine settimana sulla Costiera.
  3. In “Fuorché l’onore” Melis, recatosi con l’agente Lambiase a un convegno di polizia tenuto sulla Riviera di Levante, si trova nello stesso albergo con un gruppo di scrittori e di funzionari editoriali…

IL PRINCIPE DEI GIGLI. Un caso per il commissario Melis

Il principe dei gigli

Hans Tuzzi

Editore: Bollati Boringhieri

Anno edizione: 2015

Pagine: 156 p.

La trama

Maggio 1982: il commissario Melis, ormai vicequestore, ha accompagnato Fiorenza a un congresso internazionale di bibliologia che si tiene in un antico borgo del Centro Italia. Tutto sembra promettere noia e piccole gelosie fra accademici.

La giornata inaugurale è però funestata dall’omicidio di uno studente, brutalmente ucciso in una delle aule. Qual è il movente? Un piccolo commercio di droga, come farebbe supporre un secondo delitto? Oppure – ma nessuno se lo augura – la morte dello studente potrebbe trovare movente e spiegazione nella sua relazione con la figlia di un potente locale? Sarà Melis a risolvere il caso, ricorrendo all’aiuto degli agenti più giovani della sua squadra, ma anche alla competenza di due illustri studiosi.

VOTO 8/10 AL COMMISSARIO IN TRASFERTA


Casta diva

Hans Tuzzi

Editore: Bollati Boringhieri

Anno edizione: 2015

Pagine: 146 p.

Descrizione

Giugno 1982: risolto da poche settimane il caso del Principe dei gigli, il vicequestore Melis, scortato dall’agente D’Aiuto, partecipa a un convegno organizzato a Napoli dal Ministero. Conclusi i lavori, come rifiutare l’invito del suo ex questore a passare un fine settimana in villa, sulla Costiera, tra lo splendore del Mediterraneo e le prelibate ricette della cucina partenopea?

È un universo un po’ a sé, appartato, una piccola società dalla mondanità molto particolare: un universo dove non mancano le vecchie glorie e i mostri sacri di un tempo ormai trascorso, come la Divina cantante e il pianista del secolo. Ma l’idillio è guastato da un incidente che forse incidente non è, la morte di un turista che forse solo turista non era.

Così, mentre il bel D’Aiuto si ritrova oggetto di un inaspettato e non proprio gradito tentativo di seduzione, Melis, su richiesta del suo ex superiore, si trova costretto a prolungare una vacanza ormai tramutata in indagine.

L’ARIA DI BELLINI

«Casta Diva che inargenti/Queste sacre antiche piante/A noi volgi il bel sembiante/Senza nube e senza vel /Tempra tu de’ cori ardenti /Tempra ancor lo zelo audace /Spargi in terra quella pace/Che regnar tu fai nel ciel »

E’ l’aria della Norma di Bellini che aleggia sul finale del giallo di Tuzzi,l’alter ego di Adriano Bon.

VOTO: 7/10 al romanzo breve. Ma 10/10 alla cucina napoletana! Tra tutte le ricette, ve ne cito solo due: Melanzane al cioccolato e Rombo in crema di mandorle...”na squisitezz!”


FUORCHÉ L’ONORE

Autore HANS TUZZI

Anno2015

Pagine 175

Estate 1982: lasciati alle spalle i due casi d’inizio estate, il vicequestore Norberto Melis si trova in un pittoresco borgo della Liguria insieme all’agente Lambiase per un congresso organizzato dal ministero degli Interni. Quando tutto finalmente finisce, l’albergo viene invaso da scrittori e funzionari editoriali convenuti per un’importante manifestazione culturale. Che, però, ha inizio con un colpo di pistola. Chi ha ucciso il celebre autore in quella che ha tutta l’aria di una esecuzione? E perché? Coinvolto giocoforza nel caso, Melis, che per poco non è stato testimone oculare del delitto, si trova così alle prese con un mondo fatto anche di piccole invidie, bassezze, viltà.

Ma è proprio tra i colleghi del morto – come tutti i letterati, persone più portate alle parole che ai fatti – che va cercato il colpevole?

Davvero le ragioni dell’omicidio stanno in quel groviglio di maldicenze, di competizione ambiziosa e di antipatie che, sotto l’apparente stima reciproca, segna quel piccolo universo chiuso su se stesso? Non starà, invece, nell’ombra del passato la spiegazione di quella morte brutale? Fra personaggi delineati ora con sapiente ironia, ora con partecipata pietà, in una Liguria dove le solitudini e i silenzi dell’entroterra contrastano con l’immagine turistica colorata e vivace della costa, l’autore accompagna il protagonista pagina dopo pagina, intuizione dopo intuizione. E Melis, qui coadiuvato da un Lambiase dalla parlata incontenibile e fantasiosa, procede lentamente verso la verità. Che è, come sempre, dolorosa e complessa. Tale da lasciare l’amaro in bocca.

VOTO: 7/10

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!