TORTELLI IN BRODO DI CAPPONE E CARDI

TORTELLI IN BRODO DI CAPPONE E CARDI

Avrei voluto postarvi questa ricetta circa un mese fa, ma purtroppo erano i giorni in cui stavo peggio con febbre e brividi che non mi davano tregua. Tranquilli: non era il temuto SARS 2 ma solo i sintomi della sepsi!

Per fortuna il mio folle sistema immunitario è riuscita a debellarla senza bisogno di antibiotici ma ho avuto dei giorni veramente terribili!

Ma basta piangersi addosso e passiamo subito alla ricetta. Io sono una vera patita di brodi ma non avevo mai preparato il brodo di cappone. E devo dire che mi ha stupito per il suo sapore delicato che ho apprezzato abbinato ai cardi, che ho poi frullato insieme al brodo.

E i tortellini hanno ringraziato! Pure il Maritozzo, se è per questo…

Ovviamente il periodo dei cardi è ormai finito ma possiamo sostituirli con topinambur oppure con carciofi! I brodi del resto sono un modo perfetto per utilizzare gli “scarti” di carciofo

Mettiamoci al lavoro

TORTELLI IN BRODO DI CAPPONE E CARDI: la ricetta per 4

  • DIFFICOLTÀ: bassa
  •  COTTURA: 120 minuti
  •  PREPARAZIONE20 min
  • COSTO : medio

INGREDIENTI

  • TORTELLINI 200 g
  • CAPPONE 200 g
  • CAROTA 1
  • CIPOLLA 1
  • SEDANO 1 costa (io non la uso: sono allergica al sedano)
  • CARDI 150 g
  • PREZZEMOLO  q.b.
  • SALE  q.b.
  • CHIODI DI GAROFANO 5-6
  • ALLORO 1 foglia

PREPARAZIONE

Mettete in una capace pentola il cappone con carota e sedano. Infilzate la cipolla con i chiodi di garofano e mettetela nella pentola.

Aggiungete l’alloro e i gambi dei cardi e coprite con acqua fredda.

Mettete quindi la pentola sul fornello e portate rapidamente a ebollizione a fiamma alta.

Appena il brodo inizia a bollire, abbassate la fiamma e fate sobbollire per un paio d’ore, eliminando la schiuma che si forma in superficie.

Trascorso questo tempo, togliete dalla pentola la foglia di alloro e il cappone e mettetelo da parte. Potrete poi usarlo per una gustosa insalata.

Eliminate i chiodi di garofano dalla cipolla e rimettetela in pentola. Frullate tutto con un frullatore ad immersione e riportate a bollore.

Tuffatevi i tortellini e spegnete il fornello. Coprite con un coperchio e fate riposare per 5 minuti prima di servire!

TORTELLI IN BRODO DI CAPPONE E CARDI: per un brodo più leggero

Se volete un brodo più digeribile, preparate il brodo il giorno prima. Dopo averlo fatto raffreddare, mettetelo in frigo e lasciatecelo per tutta la notte.

Il giorno dopo, asportate il grasso che si sarà formato in superficie.

Ricordate che il brodo è una delle basi fondamentali per la cucina. Arricchisce di sapore ogni pietanza.

Io ne preparo sempre in abbondanza e poi lo congelo, per averlo pronto in ogni occasione. Ne preparo anche delle versioni a cubetti, vaschette porta ghiaccio.

In frigorifero il brodo si conserva per qualche giorno.

TORTELLI IN BRODO DI CAPPONE E CARDI: il cappone

Come ci insegna Wikipedia, il cappone  è un pollo maschio castrato per raggiungere maggiore peso e morbidezza della carne. Costituisce uno dei più classici piatti del periodo natalizio.

Il cappone, infatti, può essere preparato arrosto, ripieno e cotto al forno, o con castagne e prugne. Nella cucina bolognese, un piatto tipico durante il periodo natalizio, sono i tortellini, cucinati proprio nel brodo di cappone, condito con sale e altre spezie (prezzemolo, timo, foglie di alloro, chiodi di garofano).

Ne riparleremo

TORTELLI IN BRODO DI CAPPONE E CARDI: i cardi

Il cardo o carciofo selvatico è una varietà di ortaggio nota come Cynara cardunculus altilis, una pianta della famiglia delle Asteraceae. E’ una pianta erbacea con fiori rosa-violaceo.

Ne esistono diverse varietà : coltivato (C. cardunculus altilis), selvatico (C. cardunculus sylvestris), mariano (Silybum marianum), carciofo (C. cardunculus subsp. scolymus)

Ebbene si: i carciofi sono nati proprio dai cardi!

Per i cardi il gelo è fondamentale: infatti, dopo una gelata, la consistenza di questo ortaggio diventa migliore e più tenera. Il sapore ricorda quello amarognolo del carciofo.

Il cardo gobbo è l’unico che si può mangiare crudo! Esso nasce nei terreni sabbiosi del fiume Belbo, tra Nizza Monferrato e i comuni limitrofi. 

Il nome “gobbo” deriva dal tipo di coltivazione cui è sottoposto: per superare la rigidità dell’inverno viene parzialmente sotterrato così la pianta, nel tentativo di cercare la luce, si curva verso l’alto assumendo la caratteristica forma gobba.

I cardi (come i carciofi) sono noti per le virtù depurative, in particolare come tonico per il fegato grazie alla presenza di una sostanza nota come silibina che aiuta a smaltire le tossine accumulate nell’organismo.

Inoltre hanno anche proprietà lassative, essendo molto ricchi di fibre. Il cardo contiene anche sostanze antiossidanti, che contribuiscono a mantenere giovane l’organismo, sali minerali e vitamine.

Ne riparleremo presto!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!