Una stanza piena di gente di Daniel Keyes

Una stanza piena di gente è un “libro sconvolgente”, scritto dallo scrittore americano Daniel Keyes. Si tratta di un romanzo biografico che racconta la storia vera di William Stanley Milligan (meglio conosciuto come Billy Milligan; Miami Beach, 14 febbraio1955 – Columbus, 12 dicembre 2014), un criminale americano che nel 1977 ha rapito, violentato e derubato tre studentesse universitarie.

Sottoposto a processo, Milligan è stato assolto per infermità mentale: gli è stato, infatti, riconosciuto il disturbo di personalità multipla (nella sua mente convivevano 24 personalità diverse).

Il libro, che valse all’autore una nomination al premio Edgar Award, è stato scritto con la collaborazione di Billy e delle sue personalità.

Scopriamo insieme di che cosa parla

Una stanza piena di gente

Daniel Keyes

Prima edizione originale : 1981

Traduttore: N. Stabilini, I. C. Blum

Editore: Nord

Prima edizione italiana : 2009

Pagine: 541 p.

 

Una stanza piena di gente. Descrizione :

 

Il 27 ottobre 1977, la polizia di Columbus, Ohio, arresta il ventiduenne Billy Milligan con l’accusa di aver rapito, violentato e rapinato tre studentesse universitarie. Billy ha vari precedenti penali e contro di lui ci sono prove schiaccianti.

Ma, durante la perizia psichiatrica richiesta dalla difesa, emerge una verità sconcertante: Billy soffre di un gravissimo disturbo dissociativo dell’identità. Nella sua mente «vivono» ben 10 personalità distinte, che interagiscono tra loro, prendono di volta in volta il sopravvento e spingono Billy a comportarsi in maniera imprevedibile.

Nel corso del processo si manifestano il gelido Arthur, 22 anni, che legge e scrive l’arabo; il timoroso Danny, 14 anni, che dipinge solo nature morte; il violento Ragen, 23 anni, iugoslavo, che parla serbo-croato ed è un esperto di karate; la sensibilissima Christene, 3 anni, che sa scrivere e disegnare, ma soffre di dislessia; e poi Allen, Tommy, David, Adalana e Christopher.

Così, per la prima volta nella storia giudiziaria americana, il tribunale emette una sentenza di non colpevolezza per infermità mentale.

Tuttavia Billy rimane un rebus irrisolto fino a quando, durante il ricovero in un istituto specializzato, a poco a poco non affiorano altre 14 identità autonome, tra cui spicca «il Maestro», la sintesi della vita e dei ricordi di tutti i 23 alter ego.

E proprio grazie alla sua collaborazione è stato possibile scrivere questo libro, che con la passione e lo slancio di un resoconto in presa diretta ricostruisce l’incredibile vicenda di Billy Milligan e ci permette di entrare in quella «stanza piena di gente» che è la sua psiche.

Una visita che ci lascia sconvolti e turbati, ma che ci induce a riflettere sull’abisso nascosto in ogni uomo. Perché, come scrive lo stesso Billy all’autore: «Solo chiudendo la porta sul mondo reale, noi potremo vivere in pace nel nostro». “Un libro sconvolgente.” The Los Angeles Times

Una stanza piena di gente. L’autore

Daniel Keyes (Brooklyn, 9 agosto 1927 – Boca Raton, 15 giugno 2014) è stato un autore di fantascienza statunitense, principalmente noto per il suo racconto Fiori per Algernon, del 1959, che adattò in un romanzo omonimo nel 1966.

Una stanza piena di gente. Il sequel

Daniel Keyes ha scritto anche un seguito, The Milligan Wars: A True-Story Sequel. Il libro è stato pubblicato in Giappone (1994), in Ungheria (1995), in Taiwan (1999), in Indonesia (2006) e in Francia (2008).

Negli Stati Uniti non è stata permessa fino ad ora la pubblicazione a causa dell’azione legale intrapresa da Billy Milligan contro lo Stato dell’Ohio per il presunto inadeguato trattamento ricevuto nei manicomi criminali di massima sicurezza. Nemmeno la morte di Milligan ha sbloccato la situazione

Una stanza piena di gente. Breve riassunto e commento personale

Scritto come un romanzo, in realtà è la narrazione dell’incredibile vicenda (clinica) di William ‘Billy’ Milligan. Il caso Milligan fece molto discutere e rivoluzionò la storia giudiziaria statunitense: per la prima volta infatti, una persona affetta da disturbo dissociativo dell’identità, fu assolto per infermità mentale.

Ventiquattro in uno!

Del resto, il caso di Billy è più unico che raro. Nel suo corpo e nel suo cervello convivevano infatti ventiquattro personalità, ognuna diversa dall’altra.

A “tenere tutti insieme” è Il Maestro, 26 anni. Egli è la fusione di tutte le personalità, e racchiude in sé i talenti e i ricordi di ognuna delle altre. Tutte le conoscenze vantate dalle varie personalità provengono dagli studi da lui condotti in maniera autonoma. È il vero Billy Milligan.

Spiazzante e agghiacciante

Un libro che, pur non essendo assolutamente tra quelli che avrei comprato da sola, mi ha conquistato sin dalle prime pagine.In effetti ti spiazza in continuazione, dalla prima all’ultima pagina.

E non riesci mai a comprendere se Billy sia vittima o carnefice. A fredde cronache giornalistiche si sovrappongono le parti in cui Billy racconta la sua vicenda umana, che colpiscono profondamente e danno molto su cui riflettere.

Tutto ebbe inizio molto tempo prima

Agghiacciante il racconto di quando è cominciato lo sdoppiamento di personalità:

«Christene (3 anni. La più giovane delle personalità di Billy) comparve quando io ero molto piccolo. Non mi ricordo quando. Per la maggior parte, gli altri arrivarono quando avevo circa otto anni, andavo per i nove. Quando Chalmer (il patrigno) mi fece entrare nel granaio e mi legò alla motozappa…Quando la polizia venne a prendermi…in realtà non sono stato arrestato. Sono stato salvato»

Una stanza piena di gente ci fa compiere un viaggio impervio e tortuoso all’interno della mente umana, mettendoci di fronte a mille interrogativi umani e sociali.

Come è stato possibile che nessuno si sia reso conto degli abusi subiti da Billy? E davvero era completamente inconsapevole di quello che accadeva mentre le altre personalità avevano il controllo?

Una storia umana terrificante o un abile raggiro della giustizia?

Insomma, alla fine del libro anche in te cominciano a comparire varie personalità! In realtà il romanzo ti lascia in un contorto insieme di emozioni: stupore, rabbia, confusione, indecisione, persino ammirazione per un uomo indubbiamente eccezionale, capace di imparare da solo persino il serbo – croato!

Un libro che vale assolutamente la pena di leggere.

Un’ ultima “chicca”

A conclusione di una vita drammatica, Billy è morto di cancro il 12 dicembre 2014.

VOTO : 9 / 10

/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!