DOLCI FRUTTI DALLE MOLTE PROPRIETÀ
Ieri abbiamo parlato della pianta che ci regala questi frutti, la Opuntia ficus-indica, una cactacea che dal nativo Messico ha conquistato il mondo! Oggi voglio invece raccontarvi perché questi frutti facciano bene!
SPINOSI FICHI D’INDIA. I frutti
I frutti del fico d’India sono bacche contenenti numerosissimi semi; hanno forma variabile (tonda o allungata) ed un peso che varia dai 100 ai 400 g. Anch’essi appaiono ricoperti di spine più o meno evidenti, tra cui i glochidi, minuscole spine particolarmente insidiose e difficili da rimuovere una volta conficcate nella cute.
Il colore della polpa di questi frutti dipende dalla varietà. Va infatti dal bianco al rosso porpora. Ricordiamo che anche la forma dipende dal periodo in cui nascono.
I primi fichi d’India sono tondeggianti, quelli più tardivi hanno una forma allungata e peduncolata.
In realtà dalla pianta si ottengono tre parti commestibili: le pale, i fiori e i frutti!
SPINOSI FICHI D’INDIA. Le benefiche fibre
Il fico d’India ha un effetto modulatore sull’intestino, grazie alla presenza di fibre viscose quali pectina e mucillagini nella polpa, e di altri principi attivi prevalentemente astringenti contenuti nei semi. Le sue fibre favoriscono inoltre il senso di sazietà e contribuiscono a mantenere bassa la glicemia nel sangue.
SPINOSI FICHI D’INDIA. Caratteristiche nutrizionali
Oltre che di fibre, i fichi d’India sono ricchi di vitamina C, tanto che in passato i navigatori li usavano per prevenire lo scorbuto. Apportano inoltre buone quantità di potassio e magnesio, insieme a ottime quantità di antiossidanti.
Il fico d’india è un frutto mediamente energetico, che apporta circa 50 kcal ogni 100 g.
Ricordate che i fichi d’India, essendo ricchi di piccoli semi, sono fortemente controindicati nella patologia della diverticolosi. Inoltre non dovete mangiarne in quantità eccessiva. Potrebbero infatti provocare un blocco intestinale;
SPINOSI FICHI D’INDIA. Valori nutrizionali (per 100 g di parte edibile)
- Acqua 83,2 g
- Proteine 0,8 g
- Lipidi 0,1 g
- Carboidrati 13,0 g
- Fibra alimentare 5,0 g
- Energia 53,0 kcal
- Sodio 1,0 mg
- Potassio 190,0 mg
- Ferro 0,4 mg
- Calcio 30,0 mg
- Fosforo 25,0 mg
- Tiamina (Vitamina B1) 0,02 mg
- Riboflavina (Vitamina B2) 0,04 mg
- Niacina (Vitamina B3) 0,40 mg
- Vitamina A 10,0 µg
- Vitamina C 18,0 mg
- INDICE GLICEMICO 13
SPINOSI FICHI D’INDIA. Le pale
La composizione nutrizionale delle foglie del fico d’India è molto diversa da quella del frutto e dei semi. Infatti i cladodi della pianta contengono una consistente quantità di acqua, ma rappresentano anche una preziosa fonte di oligo-elementi (potassio, magnesio, calcio, ferro, silice), sostanze nutritive (soprattutto fibra grezza, carboidrati) e vitamine, in particolare vitamina C e precursori della vitamina A (beta-carotene, luteina ed alfa-criptoxantina).
Insomma, fanno bene pure le pale!
SPINOSI FICHI D’INDIA. Proprietà del fico d’India
Negli ultimi anni la ricerca scientifica si è dedicata allo studio dei fichi d’India per tentare di dimostrare in modo sperimentale le sue proprietà e i benefici. Infatti la tradizione popolare ha da sempre attribuito ai fichi d’India proprietà terapeutiche.
Gli ultimi studi condotti su questo frutto paiono proprio confermarne le sue proprietà benefiche.
Per esempio, uno studio del Dipartimento di Medicina di New Orleans (Stati Uniti) ha dimostrato un possibile effetto nella diminuzione dei sintomi che seguono l’intossicazione alcolica.
Uno studio dell’Università di Palermo ha invece dimostrato l’azione antiossidante del fico d’India. Betanina e indicaxantina sono le due sostanze antiossidanti responsabili dell’azione anti-radicalica.
I fichi d’India hanno proprietà dissetanti ed un buon potere energetico. Queste caratteristiche lo rendono un frutto particolarmente indicato per l’inizio della stagione autunnale.
Tra le proprietà più importanti dei fichi d’India vi è quella depurativa.
Grazie alla buona quantità di minerali come il ferro, il fosforo ed il calcio, il fico d’India viene utilizzato come coadiuvante nella cura dell’osteoporosi.
Secondo gli studi i flavonoidi presenti nel frutto prevengono la formazione di composti che favoriscono l’infiammazione delle articolazioni e dei muscoli causata da gotta e artrite.
Nella medicina popolare messicana, polpa e succo vengono impiegati per il trattamento delle ferite della pelle. Sono anche impiegati per eliminare il gonfiore addominale e le infezioni delle vie urinarie.
Le mucillagini, la pectina e lo xilosio presenti nei fichi d’India, pare riescano ad abbassare i livelli di zucchero nel sangue.
Un’altra proprietà della fibra alimentare è quella di abbassare i livelli di colesterolo nel sangue.
Un altro studio ha dimostrato che questo frutto può avere effetti benefici sulla salute del fegato.
Grazie agli antiossidanti, i fichi d’india riescono a proteggere il fegato dai danni causati dalle sostanze tossiche. Per ottenere i migliori benefici, si consiglia di bere il succo del frutto oppure di consumarlo sotto forma di marmellate e gelatine.
Gli stessi protettivi si possono ottenere anche con un infuso di fiori. Essi contengono flavonoidi protettivi del fegato come la rutina, la quercetina ed il kaempferol.
Oltre che il fegato, i fichi d’India proteggono anche la mucosa gastrica, sempre grazie alla presenza di mucillagine. Studi scientifici hanno dimostrato che questa sostanza è in grado di accelerare la rigenerazione della mucosa gastrica. Diversi studi hanno inoltre mostrato che un composto presente nel frutto, la betanina, ha un effetto protettivo sulla mucosa gastrica.
I fiori della pianta hanno proprietà antispasmodiche. Possono venire utilizzati per la preparazione di tisane per lenire i crampi addominali.
SPINOSI FICHI D’INDIA. GLI USI IN CUCINA
Come abbiamo accennato in precedenza, i frutti possono essere utilizzati freschi oppure destinati alla fabbricazione di liquori, gelatine, marmellate, dolcificanti e succhi, canditi, farine.
Si possono anche conservare dopo averli seccati al sole.
Dai semi si estrae un olio commestibile e anche le foglie possono essere mangiate: fresche, in salamoia, sottaceto, candite e sotto forma di confettura.
In Messico si chiamano NOPALES e li potete trovare in vendita come una qualsiasi verdura!
Vi racconterò presto come si usano, nel caso anche voi la fortuna di poterle raccogliere!
Tipica della tradizione siciliana è la mostarda di fichi d’India, che prepareremo presto insieme.
Il fico d’india può essere usato anche come foraggio.
In Sicilia si ha la tradizione di produrre un particolare sciroppo dalla polpa priva di semi: è utilizzato per preparare dolci rustici tipici, come i mastazzoli (vedi QUI).
Dei fichi d’India non si butta nulla: persino le bucce sono usate in cucina! Vi spiegherò come prestissimo.
SPINOSI FICHI D’INDIA. Non solo in cucina
In cosmetica, l’estratto dei fiori viene usato come emolliente, idratante ed elasticizzante della pelle. Il frutto viene utilizzato per la produzione di creme umettanti, saponi, shampoo, lozioni astringenti e per il corpo.
Sempre il frutto, polverizzato, entra nella composizione di talco profumato.
In erboristeria la pianta entra in vari composti utilizzati per diete dimagranti e, come integratore alimentare, nell’alimentazione degli sportivi.
L’applicazione diretta della polpa delle foglie su ferite e piaghe costituisce un ottimo rimedio antiflogistico (previene e combatte fenomeni infiammatori), cicatrizzante su ferite e ulcere cutanee. Si tratta di un vecchio rimedio della tradizione contadina.
Nella medicina popolare le giovani foglie, riscaldate al forno, sono utilizzate come emollienti, applicate sulla pelle come impacchi.
Preparati ricavati dai fiori, per uso interno, sono utilizzati per trattare l’ipertrofia prostatica e problemi del tratto gastro intestinale, come la diarrea. Per il suo contenuto di vitamina C un tempo i marinai la usavano contro lo scorbuto.
Nel prossimo articolo scopriremo come raccoglierli e pulirli senza diventare anche noi dei cactus!