SPARTA LA CITTÀ GUERRIERA di Richard J.Samuelson

SPARTA LA CITTÀ GUERRIERA è un breve saggio di Richard J.Samuelson che ci permette di conoscere meglio la rivale di Atene.

 

SPARTA LA CITTÀ GUERRIERA

Richard J.Samuelson

Editore: LA CASE

Prima pubblicazione : 2013

Pagine : 50 p

Genere : saggio storico

 

 

SPARTA LA CITTÀ GUERRIERA. Descrizione

Non è affatto semplice spiegare cos’ha rappresentato Sparta per il mondo antico. La città-stato ellenica infatti non solo è stata la storica rivale di Atene, ma un vero simbolo per tutta la Grecia classica e non solo.

Il mito di Sparta oggi, dopo più di 2 mila anni, è ancora vivo più che mai grazie alle pluripremiate graphic novel di Frank Miller e ai recenti blockbuster cinematografici che hanno fatto tornare a splendere la luce di Sparta.

Può un popolo vivere soltanto in funzione della guerra e del valore militare? Per quanto possa sembrare assurdo la risposta è sì, e l’incredibile storia di Sparta è qui a dimostrarcelo.

Dimenticatevi parole come democrazia, diritti, tutela dei più deboli, cultura o divertimento. A Sparta contavano soltanto l’Onore e la Guerra, senza nessun compromesso.

Samuelson firma un nuovo capitolo della sua saga dedicata ai Signori della Guerra confrontandosi con un popolo di guerrieri leggendari, riuscendo ancora una volta a divertire e a intrattenere il lettore senza per questo rinunciare alla sua tradizionale accuratezza di storico di razza

SPARTA LA CITTÀ GUERRIERA. Riassunto e commento personale

Sparta è senza dubbio la città – stato greca che più mi ha affascinato. Come dice anche l’autore nell’introduzione (p. 2):

«Sparta è stata un simbolo di valore militare … ma soprattutto un sofisticato ed ambizioso esperimento di ingegneria sociale…Secoli prima della Cambogia di Pol Pot o dell’Unione Sovietica…Sparta era stata testimonianza vivente delle stesse ambiziose idee che sono alla base di qualunque utopia sociale degna di questo nome».

La città di Sparta nacque dall’unione di cinque villaggi o komai (Limnes, Pitane, Kynosoura, Mesoa e Amykles) e a guidarla erano DUE RE (diarchia), sin da quando Licurgo dotò Sparta delle sue leggi. Ricordato come “il creatore della grandezza di Sparta”, in realtà Licurgo potrebbe non essere mai esistito. Samuelson ci propone il racconto di Plutarco, per illustrarci la “filosofia” che ispirò la legislazione spartana. Secondo lo storico greco, infatti, Licurgo era convinto che “l’educazione fosse più importante della nascita per produrre buoni risultati”. Per questo “decide di dare vita ad un esperimento”. Con la riforma di Licurgo

«L’organizzazione dello Stato entra nella sfera della vita personale dell’individuo…Vengono collettivizzate le terre e suddivise in lotti, che vengono dati ai cittadini di classe sociale elevata, gli Spartiati ».

Ricordiamo infatti che la società spartana era divisa in rigide caste. Oltre agli Spartiati, discendenti dei Dori conquistatori, c’erano i PERIECI, cui erano assegnati i lavori artigianali e commerciali, e gli ILOTI, che formavano “il gradino più basso della gerarchia sociale”.

Gli unici a godere di diritti erano gli Spartiati, la cui vita, a partire dai sette anni, apparteneva allo Stato. Essi infatti erano educati in modo da diventare “soldati perfetti, macchine da guerra temprate sia nel fisico che nello spirito”.

Ci viene raccontato il crudele rito della kripteia, una specie di iniziazione alla quale venivano sottoposti i bambini di 12 anni, per

«dimostrare le doti di freddezza militare e di coraggio…e per dare sfogo agli istinti bellicosi che covavano dentro individui addestrati fin dalla più tenera etù a subire ed impartire ogni genere di violenza»

SPARTA E LE DONNE

Quello che mi ha sempre affascinato di Sparta era l’emancipazione di cui godevano le donne spartane. In un’epoca in cui le donne greche erano relegate nei ginecei, esse godevano di una relativa libertà. Anch’esse erano sottoposte ad una rigida educazione:

«Dovevano imparare a difendersi e a proteggere la casa e la prole in caso di invasione e, per questo, passavano molti anni ad allenarsi nelle palestre per irrobustire il fisico»

Erano cittadine con pieni diritti, esattamente come gli Spartiati. Anzi, a differenza degli uomini, potevano possedere terreni! Pensate:

«Fu spartana la prima donna a vincere un’Olimpiade…Cynisca, una principessa spartana, vinse la corsa delle quadrighe, durante i Giochi Olimpici del 396 e del 392 a.C.»

Negli anni successivi, Cinisca fu presa come esempio da altre donne che vollero cimentarsi nelle gare olimpiche di corse dei carri ed alcune di loro eguagliarono le sue vittorie. La sua concittadina Eurileonide vinse la gara col carro a due cavalli nel 368 a.C., mentre le regine ellenistiche Berenice I e sua figlia Arsinoe II vinsero rispettivamente nel 284 a.C. e nel 272 a.C. Arsinoe vinse addirittura tutte e tre le gare equestri dell’edizione dei giochi a cui partecipò.li nelle Olimpiadi del 264 a.C.

Naturalmente gran parte del libro è dedicata alle numerose guerre combattute da Sparta e viene ricordato il celebre episodio delle Termopili, in cui 300 Spartani si opposero per giorni all’esercito persiano di Serse.

Il libro si conclude con l’analisi dei motivi che portarono al declino di Sparta, subito dopo la sua vittoria su Atene nel 405 a.C.

«Nel 338 a.C: , Sparta viene annessa all’impero macedone di Filippo II, padre di Alessandro Magno. Da quel momento in poi, la storia della polis guerriera è un lento ma inesorabile declino. Un declino prodotto dal modello stesso su cui si basava la grandezza spartana»

Anche Sparta, nel 146 a.C, entra a far parte dell’Impero Romano :

«Verrà definitivamente distrutta dai Goti di Alarico nel IV secolo d.C.»

Un breve saggio, che ci dà un quadro completo della storica rivale di Atene. Data la brevità, ovviamente, gli argomenti non sono trattati nel dettaglio, ma comunque fornisce una trattazione organica della storia spartana.

Al lettore poi approfondire gli argomenti che più gli interessano.

Utile strumento per chi, come me, ha studiato la storia greca molti anni fa e vuole “rispolverare” vecchie conoscenze.

VOTO : 7.5 / 10

SPARTA OGGI

Dopo la distruzione subita dai Goti, Sparta fu rifondata nel 1834. Della città antica, che sorgeva nelle immediate vicinanze della Sparta attuale, sono rimasti pochi reperti archeologici: i resti di un santuario dedicato ad Artemide Orthia, risalente all’inizio del IX secolo a.C., dell’acropoli con il tempio ad Atena Chalkioikos e di un teatro di epoca ellenistico-romana.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!