ROCCASCALEGNA A PASQUETTA

ROCCASCALEGNA A PASQUETTA

Abbiamo visitato questo meraviglioso paese in Febbraio, ma è una meta perfetta per la scampagnata di Pasquetta!

Proverò a spiegarvi perché

ROCCASCALEGNA A PASQUETTA. Un po’ di storia

Roccascalegna è un comune italiano di 1 167 abitanti in provincia di Chieti e fa parte della Comunità montana Aventino-Medio Sangro.

Diverse le ipotesi sull’origine del nome. Alcuni studiosi hanno sostenuto che “scalegna” deriverebbe da scarengia o scarenna, cioè dirupo, scarpata o burrone. Altri la fanno risalire al longobardo Aschari, Rocc-aschar che mutando la r in l è diventata poi Roccascalegna.

La tesi più accreditata e popolare sostiene invece che l’attuale nome derivi da “Rocca con la scala di legno”, scala a pioli in legno che dal paese conduceva direttamente alla torre del castello (scala raffigurata anche nello stemma comunale).

 Come riferito dal Catalogus Baronum, il paese sorse nel XII secolo, forse su di un insediamento preesistente.

In effetti in località Collelongo sono stati ritrovati dei ruderi dell’Eneolitico e a Capriglia e a Colle Cicerone dei resti di epoca romana. Sicuramente in zona erano già presenti dei monaci. Infatti la Chiesa di San Pancrazio esisteva già nell’829.

La chiesa attuale risale però al 1205.

Originariamente il borgo nacque come avamposto longobardo per il controllo della Valle del Rio Secco per difendere la zona contro i Bizantini. I Longobardi eressero, dove ora è il castello di Roccascalegna, una torre d’avvistamento.

Ai Longobardi seguirono Franchi e Normanni e il vero e proprio castello è probabilmente di epoca normanna.

Si ebbe poi la solita successione di feudatari fino al 1531, quando fu venduto  ai Carafa.

Orazio Carafa oppresse i paesani fino a che, il 15 ottobre 1584 questi insorsero e lo uccisero. Il feudo passò ai suoi fratelli ma, poco dopo, pieni di debiti, vendettero il castello. ai Corvo o de Corvis.

Gli ultimi feudatari di Roccascalegna furono i Nanni.

Il castello versava ormai in pessime condizioni e, per essere restaurato, dovrà attendere il finire del millennio.

Roccascalegna è tra i paesi ai quali è stato assegnato il marchio Bandiera arancione del Touring Club Italiano.

Inoltre, è anche uno dei trentanove comuni italiani facenti parte dell’Associazione Nazionale delle Città del Miele.

ROCCASCALEGNA A PASQUETTA. Il castello

Chiamato dai paesani La Rocca, il castello venne verosimilmente costruito dai Longobardi a difesa dalle invasioni bizantine, dapprima come torre d’avvistamento poi man mano ingrandito fino a diventare un castello.

Il Castello domina, su di uno sprone con fianchi a burrone, la valle del Riosecco, affluente di sinistra del Sangro.

Nel 1985, l’ultima famiglia di feudatari (I Croce Nanni) dona il castello al Comune, il quale inizia subito un’opera di restauro terminato solamente nel 1996, restauro che porterà all’antico splendore il castello.

Attraverso una erta gradinata, ricavata sulla roccia, si giunge all’ingresso dove rimangono i resti del ponte levatoio. Alla sua destra vi è una torre detta Torre di Sentinella.

Il cortile porta ad altre torri: la torre del carcere e la torre angioina nonché alla cappella con una grondaia per la raccolta di acqua piovana che confluisce in una cisterna realizzata con materiali di risulta.

Una ulteriore rampa porta alla torre di guardia costruita con muratura in pietra sbozzata e mattoni con aperture ai quattro lati. Le mura del castello cingono lo sperone roccioso a strapiombo. Le mura sono alte come le torri e sono realizzate in pietra leggermente sbozzata, ciottoli e frammenti di laterizi. La cappella era ad aula unica e priva di ogni ornamento

LA CHIESA DI SAN PIETRO

Prima di salire alla Rocca, sulla sinistra potrete ammirare la chiesa di San Pietro, non visitabile dopo le ultime scosse di terremoto.

Alcune fonti della chiesa risalgono al 1568, ma essa risulta antecedente, dato che l’abside risulta leggermente ruotato rispetto all’asse centrale della chiesa struttura riconducibile alla reclinatio capitis tipica del medioevo e su di un arco del presbiterioè incisa la data del 1461 e fino al ‘600 vi potrebbe essere collocato una seconda serie di lavori di costruzione. Le volte all’interno sono molto basse ed è a 3 navate di tipo basilicale ad abside centrale.

Le navate sono suddivise da pilastri decorati con lesene, separati l’un l’altro da archi bassi. La volta delle navate laterali è a crociera.

Oltre alla chiesa di San Pietro, nel territorio del comune si trovano anche altre due chiese:

ROCCASCALEGNA A PASQUETTA. IL BORGO

Per arrivare alla rocca dovrete attraversare il caratteristico borgo, formato da case a uno o due piani, in parte rovinate dall’incuria fino a diventare rudere ed in parte ripristinate per essere abitate.

La via finisce all’accesso del castello stesso presso la chiesa di San Pietro. Lungo tutta la strada e anche dal castello potrete godere di meravigliosi panorami!

Scavi archeologici

  • In località Colle Longo ad 80–90 cm. dal livello di campagna, a 250 m. l.m., nell’agosto del 2000 sono stati trovati dei resti archeologici comprendenti ceramiche grossolana e fine ed industria litica in arenaria e selce, risalenti all’Eneolitico, e più precisamente al III millennio a.C.
  • In località Collebuono sono stati trovati, invece, dei ruderi di un edificio del III secolo a.C.
/ 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!