RISO VENERE O RISO NERO. Il riso degli IMPERATORI

RISO VENERE. IL RISO DELL’IMPERATORE CON

LA SAPIENZA DEGLI ITALIANI

Il riso Venere è una varietà italiana di riso, creata a Vercelli nel 1997 mediante incrocio convenzionale tra una varietà asiatica di riso nero e una varietà della Pianura Padana.

RISO VENERE – ECCELLENZA ITALIANA

riso venere – chicchi

Il riso Venere è dunque una varietà di riso ibrida, ottenuta grazie all’abile sfruttamento di metodi convenzionali (re-incrocio di altre varietà di riso); pertanto, seppur diverso dal punto di vista genetico rispetto alle varietà tradizionali, il riso Venere NON è un Organismo Geneticamente Modificato (OGM). Il riso Venere è un tipo di riso integrale di color viola molto scuro; non a caso, viene anche detto riso nero. Oltre all’aspetto particolare, ha un gusto a sé stante ed un aroma che ricorda fortemente l’odore del pane appena sfornato.

I progenitori del riso Venere sono nativi della Cina, dove, fino al XIX secolo, venivano coltivati (e già re-incrociati per selezione) esclusivamente come cibo destinato all’imperatore ed alla sua corte. La varietà odierna di riso Venere è stata perfezionate in Italia.

Il nome “Venere” fa riferimento alla divinità romana dell’amore, della bellezza e della fertilità, la Afrodite dei Greci.Infatti in passato, il riso nero era considerato un potente afrodisiaco.

Aspetti Nutrizionali

Il riso Venere, integrale e dal chicco nero ebano, è una varietà di riso dalle caratteristiche nutritive che lo rendono assolutamente unico. Infatti i suoi chicchi sono una miniera di principi benefici per il nostro organismo.

Il Venere è una varietà di riso molto ricercata per le sue notevoli proprietà nutrizionali ma, soprattutto, per l’alto contenuto di potenti antiossidanti (gli antociani responsabili del suo colore), che aiutano a prevenire il cancro, combattono i radicali liberi, riducono i livelli ematici di colesterolo “cattivo” e prevengono l’infarto.

Più ricco di vitamine e di fibre vegetali rispetto al riso comune, risulta meno calorico, perché più povero di zuccheri. Ha anche un indice glicemico più basso. Il basso contenuto di zuccheri lo rende un alimento ideale per chi soffre di diabete e, l’assenza di glutine, lo rende un alimento insostituibile in caso di celiachia.

Riso Venere – Proprietà e benefici

Il riso Venere si differenzia dal riso comune non solo per il profumo ed il gusto, ma anche per alcune sue peculiarità organolettiche. In particolare:

  • Ha un contenuto di ferro quattro volte superiore al riso comune e contiene il doppio del selenio (che svolge un’importante attività antiossidante, utile per il miglioramento delle difese immunitarie e per ritardare l’invecchiamento).
  • È inoltre ricco di calcio, zinco e magnesio, ma povero di sodio. Questo lo rende adatto agli ipertesi.
  • Contiene anche una notevole quantità di silicio, oligo-elemento utile nella formazione e nella riparazione del tessuto osseo.
  • Il riso Venere inoltre ha un alto contenuto di antociani, sostanze in grado di catturare i radicali liberi ed evitare l’ossidazione. Del resto sono proprio gli antociani a dargli il suo colore nero.
  • Questo riso fornisce molti carboidrati complessi, che sembrano non alterare la glicemia dei soggetti diabetici.
  • Contiene proteine di buona qualità ed è ricco di lisina, un aminoacido essenziale che di solito manca negli altri cereali.
  • Ha un buon contenuto di acidi grassi essenziali, come il linoleico.
  • Apporta circa 377 kcal ogni 100 g.
  • Essendo un riso integrale, è un’ottima fonte di fibre.
  • Non contiene glutine ed ha elevata digeribilità.
  • Infine, è ricco di vitamine idrosolubili tra cui la B1 (tiamina), la B2 (riboflavina), la PP o B3 (niacina).

RISO VENERE – USI IN CUCINA

Il Venere si distingue dal riso brillato per alcune caratteristiche fondamentali:

  1. Tempo di cottura superiore. Nel caso di lessatura, questa va fatta in acqua fredda e richiede circa 40′ dall’inizio dell’ebollizione. Usando una pentola a pressione, il tempo si dimezza
  2. Maggior resistenza alla cottura : scuoce più difficilmente
  3. Capacità di mantecatura quasi assente. Per utilizzarlo in un risotto,quindi non va tostato ma aggiunto in padella insieme al condimento a fine cottura, per 10 minuti al massimo.

Tali particolarità fanno del riso Venere un ottimo sostitutivo del pane, destinato all’accompagnamento di pietanze (soprattutto carne e pesce) e contorni (crudi e cotti). Si sposa bene con verdure, pesce (in particolare crostacei), con carni bianche e formaggi dal sapore deciso. Permette di realizzare ottimi primi piatti, freddi o caldi, ricordando di eseguire cotture separate (vedi la ricetta insalata di riso Venere con verdure e pesce.).

NOTA CONCLUSIVA

Su questo riso avevo letto un interessante capitolo nel libro di Dario Bressanini e Beatrice Mautino “CONTRO NATURA”. Nel saggio si legge che a creare il Venere è stato un agronomo cinese, trapiantato in provincia di Vercelli, Wang Xue Ren, adattando al nostro clima “il riso dell’imperatore”.

“Contro natura” (Rizzoli) è un libro-inchiesta su “falsi allarmi e verità nascoste del cibo che portiamo in tavola”. La tesi, scientificamente fondata, è che tracciare una suddivisione tra alimenti naturali e innaturali sia una perdita di tempo se non un inganno. 

Il riso che troviamo sugli scaffali dei supermercati, ad esempio, sembra immutato da secoli. Quando compriamo un Arborio o un Carnaroli, pensiamo di trovarci dentro gli stessi chicchi che mangiavano le nostre nonne. Non è così, ci spiegano Bressanini e Mautino. Nel nostro paese si coltivano un centinaio di varietà diverse di riso e ogni anno se ne registrano di nuove. Dove finiscono? Nelle confezioni dei risi storici. Ed è tutto legale, disciplinato da una legge del 1958 che prevede poche classi “omogenee” per i diversi impieghi culinari, in cui accogliere le new entry senza dichiararle. In pratica, invece che “Riso Carnaroli” o “Riso Arborio”, dovremmo trovare scritto “Riso TIPO CARNAROLI” o “TIPO ARBORIO”. Perché nella scatola del riso finiscono varie specie che hanno chicchi simili.

Comunque ne riparleremo, perché l’argomento mi sta molto a cuore.

 

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!