POETA AL COMANDO
ALESSANDRO BARBERO
Editore: Sellerio Editore Palermo
Collana: La memoria
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 14 aprile 2022
Pagine: 256 p., Brossura
Genere : romanzo storico
POETA AL COMANDO : IL ROMANZO
Il 12 settembre 1919 Gabriele D’Annunzio, alla testa di un gruppo di ribelli, granatieri, bersaglieri, cavalleggeri, arditi del Regio esercito italiano, occupa la città di Fiume. Dura poco più di un anno il governo retto dal Poeta, costretto alla resa nel Natale del 1920 dal Trattato di Rapallo che Giolitti firma con il Regno dei Serbi, Croati e Sloveni.
Alessandro Barbero, capace come pochi di trasformare la storia in un racconto entusiasmante, descrive, in questo romanzo, l’incredibile impresa del Poeta Soldato che sogna di vivere al di sopra di ogni immaginazione, come un grande d’altri tempi.
Il «Comandante» è ritratto negli ultimi giorni della Reggenza del Carnaro attraverso gli occhi di Tom Antongini, amico e segretario di D’Annunzio a Fiume. Tom nel 1944 da Salò rievoca gli eventi vissuti in prima persona, sempre a fianco del Vate.
Un romanzo appassionante, pubblicato per la prima volta nel 2003, in cui Barbero dipinge un D’Annunzio nei suoi piccoli atti, non ultimi quelli legati alla seduzione che mostrano l’umanità più fragile di Gabriele: prima che scada il suo tempo a Fiume non restino impuniti alcuni feroci sfruttatori di donne.
Con una scrittura in grado di strappare un sorriso per le irriverenze e stravaganze del poeta, il ritratto di un eroe decadente, triste e deluso davanti al grande peso della Storia.
POETA AL COMANDO : L’AUTORE
Alessandro Barbero, nato a Torino nel 1959, è professore ordinario presso l’Università del Piemonte Orientale a Vercelli.
È autore di diversi romanzi storici, tra cui: Bella vita e guerre altrui di Mr. Pyle gentiluomo (Premio Strega 1996) e Gli occhi di Venezia (2011). Questa casa editrice ha pubblicato Federico il Grande (2007, 2017), Il divano di Istanbul (2011, 2015) e Alabama (2021).
POETA AL COMANDO : BREVE RIASSUNTO E COMMENTO PERSONALE
Il romanzo di Barbero ha il grande pregio di “umanizzare” D’Annunzio e di farlo conoscere nel suo aspetto meno noto.
A raccontarci l’anno della Reggenza di Fiume è l’ amico e segretario Tom Antongini.
Mentre vive gli ultimi giorni della Repubblica di Salò, nel 1944, Tom incontra “Cosetta”: e rievoca gli eventi vissuti quasi venticinque anni prima, a fianco del Vate.
La narrazione è irriverente e ci mostra un D’Annunzio “al crepuscolo”, stanco e malinconico per la vecchiaia che avanza, ma sempre capace di gesti audaci, donnaiolo, sperperatore.
A tratti l’artista ci fa ridere davvero: talmente preso da se stesso, è quasi inconsapevole delle concrete conseguenze delle sue azioni. E si ritiene il migliore regalo fatto all’umanità.
D’Annunzio si dimostra decisamente “versatile”. Se da un lato infatti dalla sua politica emergono chiari i primi caratteri del Fascismo, dall’altro è il primo capo di Stato a riconoscere l’Unione Sovietica.
Tra l’altro Lenin guardò con simpatia alla folle impresa dannunziana.
Del resto a Fiume si realizzano politiche volte a cercare di risolvere i contrasti sociali: la costituzione promulgata è libertaria, emancipata e anticipa molti valori della società contemporanea.
Ironico e divertente, il romanzo ci regala il ritratto di un D’Annunzio triste e deluso, schiacciato a tratti dal peso della Storia.
Ve lo consiglio se avete mal sopportato il D’Annunzio scolastico e volete conoscere “l’uomo dietro il mito”, che egli stesso aveva contribuito a creare.
Inoltre, è una buona occasione per conoscere meglio la Reggenza del Carnaro, spesso liquidata in cinque righe sui libri di storia.