PESCHE PREZIOSE PER LA SALUTE: L’ALBERO DEL PESCO

PESCHE PREZIOSE PER LA SALUTE….

DELLA PELLE E NON SOLO!

“Vellutata come una pesca” , “rosa e liscio come una pesca”: sono due modi di dire che ci fanno subito pensare alla pelle. E, a quanto pare, i nostri avi ci beccavano sempre: infatti la pesca è una grande amica della salute della nostra pelle!

Grazie al loro contenuto di vitamina A e di betacarotene, infatti,  esse vengono consigliate (come pure le albicocche) per favorire un’abbronzatura sana e proteggere la pelle dall’invecchiamento e da un’eccessiva esposizione al sole.

 Ma ha anche tante altre qualità…Scopriamole insieme!

PESCHE PREZIOSE PER LA SALUTE: L’ALBERO

Come tutti sappiamo, è il delizioso frutto del PESCO, un albero della famiglia delle ROSACEE, il cui nome scientifico è PRUNUS PERSICA. Il nome significa “Pruno della Persia”, perché i Romani credevano che provenisse proprio da quella lontana regione.

In realtà, il pesco è originario della Cina, da cui poi si diffuse sin dall’antichità fino a raggiungere l’attuale Iran. Qui lo trovò Alessandro Magno, che poi lo inviò in Occidente, dove divenne presto diffusissimo ed amato.

Basta pensare all’Italia, dove questa pianta ha trovato un ambiente perfetto per la sua crescita, tanto che il nostro Paese è tra i maggiori produttori al mondo di pesche.

CURIOSITÀ

Al genere Prunus appartengono anche mandorlo, ciliegio, albicocco e susino. In gergo agronomico il pesco è  annoverato le Drupacee

CARATTERISTICHE BOTANICHE DEL PESCO

Il pesco è un albero di dimensioni medio-piccole, che può raggiungere gli 8 metri di altezza. Il fusto dell’albero è dritto, con corteccia leggermente scabra. La corteccia è grigio-rossastra e tende a scurirsi con il tempo.  L’albero ha un apparato radicale molto ramificato ed espanso, anche se piuttosto superficiale.

Le foglie sono allungate, lanceolate, strette e seghettate, alterne.

A primavera, il pesco produce meravigliosi fiori di colore rosa o, più di rado, rossi o bianchi, che compaiono prima delle foglie.

Esiste una notevole differenza tra le varietà. Infatti i petali possono essere piccoli e stretti oppure ampi e larghi. Se l’interno dei petali è di colore più scuro-aranciato, avremo frutti a polpa gialla, se invece è sfumato in chiaro i frutti saranno a polpa bianca.

Da tali fiori, tra maggio e settembre, si sviluppano frutti carnosi, classificati come DRUPE, al cui centro si trova un grosso nocciolo legnoso e frastagliato.

Alcune varietà di pesche hanno una polpa che aderisce saldamente al nocciolo. Altre invece, dette SPACCARELLE, hanno una polpa che si stacca facilmente.

La polpa, di solito, è succulenta, con sapore zuccherino più o meno acidulo. La consistenza è dovuta all’elevato contenuto in acqua e alla presenza di pectina. La colorazione della polpa dipende dalla varietà: può essere bianca, gialla o verdastra.

Spesso capita che il nocciolo si apra, rivelando una mandorla amarissima e tossica, per la presenza di amigdalina.

ATTENZIONE:

Oltre ai semi, anche altre parti della pianta, come corteccia, radici e foglie, contengono piccole quantità di sostanze da cui derivano cianuri, tossici.

Per il modesto contenuto di tali sostanze, le foglie sono usate tradizionalmente per aromatizzare (in particolare i liquori).

VARIETÀ IN COMMERCIO

Come accennato in un precedente articolo (vedi QUI), le varietà di pesca disponibili sul mercato sono numerosissime, tutte però riconducibili a TRE GRUPPI:

  1. PESCHE COMUNI
  2. NETTARINE O PESCHE NOCI
  3. PERCOCHE (o pesche da industria)

Sia le pesche comuni che le nettarine possono essere A PASTA BIANCA O GIALLA, ma hanno sempre buccia con colori che variano dal giallo rosato, quasi bianco, fino al rosso cupo.

Tanti anche gli impieghi: le pesche possono infatti essere consumate fresche, in confettura, sciroppate, dare origine a dessert straordinari, a succhi e liquori.

LE PERCOCHE O “PESCHE ALBICOCCHE”

A volte mi è capitato di sentire che le “percoche” sono un ibrido tra pesca e albicocca. In realtà sono pesche vere e proprie, nelle quali la polpa è molto soda ed aderisce al nocciolo così tanto che bisogna staccarla con il coltello.

Proprio per la loro consistenza, sono anche dette “pesche da industria”. Le percoche sono meno usate come frutta fresca ma sono perfette per la produzione di frutta sciroppata (reggono bene la cottura e rimangono sode) o per produrre succhi, creme e confetture.

In Campania, sono riconosciute come prodotto agroalimentare tradizionale le seguenti varietà di percoche:

  • col pizzo
  • puteolana
  • terzarola
  • giallona di Siano, protagonista di una divertente sagra della “percoca col vino”

UNA CURIOSITÀ

Il Pesco è uno degli alberi che simboleggia la primavera, mentre il suo frutto rappresenta l’immortalità, soprattutto per la cultura cinese.

Nell’Antico Egitto, invece, il pesco era sacro alla dea Hator e ad Arpocrate, corrispondente al dio Horus da piccolo, protettore dell’infanzia.

I fiori di pesco simboleggiano il rinnovamento, la rinascita, la bellezza e la purezza.

Per il Buddismo, infine, Pesca, Melagrana e Cedro sono chiamati “Ii Tre Frutti Benedetti”.

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!