Pesca con la mosca. Breve riassunto e commento personale

Siamo giunti alla quinta indagine per il commissario Miceli e l’ex giudice Petri. E ci troviamo ancora una volta con una storia intrigante, che si fa leggere tutta d’un fiato, impazienti come siamo di venire a capo del mistero.

Sicuramente si tratta di uno dei miei preferiti della serie, anche se non sono mai riuscita a stabilire quale fosse il migliore!

Stavolta, poi, Simoni si diverte a portarci fuori strada, ad ingarbugliare sempre più la vicenda, a rendere le atmosfere sempre più cupe, ad affrontare temi scottanti della cronaca nera…

La tensione, per fortuna, viene sempre alleggerita dall’ironia dei protagonisti, che ci porta a sorridere anche nelle situazioni più drammatiche.

Chi si sarebbe aspettato Petri pescatore? Io mai e poi mai…e pesca bene, il nostro pensionato! Addirittura il cadavere di una giovane donna, la dolce maestra d’asilo, Caterina.

Coinvolto nell’indagine, Petri deve ad un certo punto accettare che la povera Caterina si è uccisa volontariamente poco prima delle nozze con Enrico Beni. Un gesto insensato, secondo chi la conosceva. Per Petri qualcosa non torna e continua a scavare… Scopre così che il giovane prete del paese aveva avuto una relazione con la maestrina e che era stato allontanato dal paese per timore di vendette da parte di Enrico Beni.

E qui cominciano gli omicidi… e i “temi caldi” del libro. Il prete viene infatti ucciso e, poco dopo, con la stessa arma, anche un altro prete viene ammazzato a sangue freddo a Brescia

Pedofilia, anticlericalismo, omertà, temi pesanti da affrontare in un libro giallo, eppure tutti vengono trattati con delicatezza, senza imporre idee, senza esagerare con descrizioni morbose. Del resto, la cronaca è purtroppo ricca di eventi simili…

VOTO : 9 / 10