PASSATELLI. La storia della ricetta

PASSATELLI. La storia della ricetta

Il tempo quasi invernale di questi ultimi giorni di inizio maggio invita a preparare un bel brodino caldo… e quindi torno a proporvi uno dei primi piatti che abbiamo preparato insieme, un piatto tipico dell’Emilia Romagna (per la precisione sono propri della ROMAGNA): I PASSATELLI!

PASSATELLI. La storia della ricetta: che cosa sono i passatelli

Se non li avete mai provati, vi siete persi un’esperienza extra-sensoriale… Si tratta di morbidi bastoncini a base di parmigiano e pangrattato, che si cuociono velocemente in brodo (di carne o di pesce), che io profumo con scorza di limone (oppure di altri agrumi) e noce moscata.

Sono facili da fare, soprattutto se avete a disposizione il comodo attrezzo, simile ad un schiacciapatate (con cui potete sostituirlo).

Per la ricetta, cliccate QUI

Per la preparazione del brodo, potete anche leggere QUI

Secondo le dosi tradizionali, per ogni persona vi occorrono

  • UOVA 1
  • PARMIGIANO 50 g
  •  PANGRATTATO 50 g

PASSATELLI. La storia della ricetta : Pellegrino Artusi

Il grande gastronomo emiliano, ci parla dei passatelli nel suo libro “La scienza in cucina e l’arte di mangiar bene“ e ci propone ben due versioni di questo piatto. Nelle note alla ricetta, ci spiega che

Si chiamano passatelli perché prendono la forma loro speciale passando a forza dai buchi di un ferro fatto appositamente, poche essendo le famiglie in Romagna che non l’abbiano

per la ragione che questa minestra vi è tenuta in buon conto come, in generale, a cagione del clima, sono colà apprezzate tutte le minestre intrise colle uova delle quali si fa uso quasi quotidiano»

PASSATELLI. La storia della ricetta

I passatelli sono una pasta di antica tradizione, nata nelle case contadine.

Piatto semplice ma gustoso, nasce dall’esigenza di utilizzare avanzi e ingredienti poveri di cucina come il pane raffermo, il formaggio indurito (oggi sostituito dal Parmigiano-Reggiano), le uova ed il midollo di ossa di bue frantumate (oggi sostituito dal burro).

La ricetta discende probabilmente dalla “tardura” (o “stracciatella“), una minestra di uova, formaggio e pangrattato, tradizionalmente servita alle puerpere.

Questo piatto ha stuzzicato la fantasia di diversi Chef e ristoratori, le cui moderne rivisitazioni propongono i passatelli non più solamente in brodo.

I passatelli si mangiano infatti ormai anche asciutti (ad esempio con il tartufo bianco di Acqualagna (PU), con i funghi porcini, con i frutti di mare) oppure semi-asciutti con una fonduta profumata o con un brodetto di pesce

Nei prossimi giorni vi proporrò la mia versione preferita, con ragù di pesce e piselli

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!