PASQUA IN SICILIA. Le tradizioni religiose e il folclore

PASQUA IN SICILIA. TRADIZIONI RELIGIOSE, FOLCLORE E GASTRONOMIA

La Sicilia è terra di grandi tradizioni e di grande cultura e mi piacerebbe trascorrere la Pasqua in questa meravigliosa isola. Anche perché tante e numerose sono le manifestazioni che accompagnano la Settimana Santa.  Scopriamo insieme qualcuno dei più famosi

PASQUA IN SICILIA.  TRA FEDE E FOLCLORE

Come accade anche qui in Abruzzo, durante la Settimana Santa antichi riti si mescolano alle manifestazioni di fede, per far rivivere attraverso sacre rappresentazioni i giorni della Passione, morte e resurrezione del Cristo. Da un capo all’altro della Sicilia, numerose sono le Processioni, molte antichissime, che ci ricordano questi eventi. Lungo e impossibile sarebbe ricordarle tutte, per cui proverò a fare una “selezione”, tra quelle che più mi hanno incuriosito.

PROCESSIONE DEI MISTERI A TRAPANI

Tra le più note è certamente la Processione dei Misteri, che si svolge a Trapani da oltre 400 anni. La manifestazione inizia il Venerdì Santo e si conclude il giorno dopo. Durante il corteo, i “massari”, cioè i portatori di statue, trasportano a spalla, per le vie della città, venti statue, che rappresentano momenti salienti delle ultime fasi della vita di Gesù, procedendo al ritmo di marce funebri.

A Caltanissetta la Processione dei misteri si svolge invece al Giovedì Santo. In processione vengono portate 16 statue lignee che rappresentano tappe della Via Crucis.

Enna invece vede la rievocazione di un vero e proprio corteo storico, al quale partecipano oltre duemila figuranti, membri di antiche corporazioni di arti e mestieri.

Altre VIa Crucis viventi si svolgono un po’ in tutta l’isola; tra esse ricordiamo quelle di Modica e di Marsala, molto caratteristica

DIAVOLATA DI ADRANO

Ad Adrano, in provincia di Catania, ogni anno da oltre 250 anni, la mattina di Pasqua si svolge la rappresentazione dei Diavulazzi di Pasqua. 

La diavolata mette in scena l’eterna lotta tra il Bene e il Male e termina, naturalmente, con la vittoria del Bene

Prima della recita, vengono portati per le vie del paese i protagonisti del dramma: il Salvatore, la Madonna e l’Angelo. La scena si svolge in una selva infernale, che vede al centro un sepolcro vuoto e un viso demoniaco. Oltre all’Arcangelo Michele, rappresentato da un bambino, sul palcoscenico recitano cinque diavoli vestiti di rosso, Lucifero, l’Umanità e la Morte. I diavoli ovviamente cercano di convincere l’Umanità a restare dannata, ma l’intervento di Michele segna la definitiva sconfitta di Lucifero. Solo ala fine della rappresentazione ha luogo l’incontro tra Maria e Gesù

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L’AGNELLO PASQUALE A FAVARA

Favara è per tutti “la città dell’agnello pasquale”, che qui fu inventato alla fine dell’Ottocento. Ogni anno, nella settimana che porta alla Pasqua, nel comune della provincia di Agrigento, si svolge una tradizionale sacra dedicata al tipico dolce.

L’Agnello Pasquale è costituito da pasta reale (ottenuta dalla lavorazione a caldo di mandorle tritate, acqua e zucchero) e da un ripieno a base di pasta di pistacchio. Il dolce viene poi aromatizzato con vari aromi, come ad esempio limone e vaniglia. La classica decorazione è la “velata”, cioè zucchero fondente che copre l’intero Agnello, tranne testa e collo.

Per la ricetta dell’agnello di Favara, cliccate QUI

Il giorno che impazzirò proverò a prepararlo…Quanta pazienza che richiede!

PROCESSO  A GESÙ

San Mauro Castelverde (Pa) e a S. Cataldo, in provincia di Caltanissetta, si svolge un rito particolare, quello del processo a Gesù. A San Mauro il processo ha luogo durante la Via Crucis, mentre a San Cataldo dura addirittura tre giorni e coinvolge numerosi figuranti, che rappresentano, oltre a Gesù e a Pilato, cavalieri, centurioni e legionari. Sempre a San Cataldo, la domenica di Pasqua, al posto del processo, si svolge una particolare sfilata alla quale partecipano i “Salaparuta”, statue di cartapesta risalenti al 1800 e figuranti che rappresentano gli undici apostoli.

Manifestazioni analoghe si svolgono anche in altri comuni siciliani

SETTIMANA SANTA A PIANA DEGLI ALBANESI

Nella cittadina di Piana degli Albanesi, in provincia di Palermo, vive da secoli una prospera comunità  Arbëreshë. Ogni anno, per la Settimana Santa, si può assistere alla perfetta fusione dei riti greco – ortodossi con quelli cattolici. Infatti i riti e le celebrazioni liturgiche hanno conservato tutti i particolari e la ricchezza espressiva del rito greco-bizantino. 

I riti della Settimana Santa iniziano addirittura il Venerdì precedente la Domenica delle Palme, quando viene ricordata la Resurrezione di Lazzaro (Lazëri), con una sorta di processione di giovani e meno giovani guidati dal sacerdote (Papàs), che cantano di casa in casa “il miracolo che operò il Signore in quella città chiamata Betania […] Lazzaro, Lazzaro, alzati e racconta…” 

La domenica delle palme si rievoca l’entrata di Cristo a Gerusalemme. Il vescovo (Eparca),  in groppa ad un asinello, guida la processione recando in mano un crocifisso ed una piccola palma.

Il giovedì santo ha inizio il Triduo pasquale e si vive uno dei momenti più suggestivi di tutta la Settimana Santa, la lavanda dei piedi

I Papas stanno riuniti intorno alla sacra Mensa (Trapeza) e l’Eparca, lava i piedi ai commensali che rappresentano gli apostoli

Il venerdì santo, nel pomeriggio, durante la processione, si possono ascoltare malinconici canti in albanese (Vajtimet – Lamentazioni), che raccontano la Passione e la Morte del Cristo.

Il Sabato Santo avvengono i battesimi dei bambini secondo il rito bizantino (per immersione) e poi avviene l’annuncio della Resurrezione (intorno a mezzogiorno secondo l’usanza Ortodossa)

Il giorno di Pasqua, nella Cattedrale di San Demetrio, si ha la preparazione della “mensa”, che riunisce tutti i fedeli.

A mezzanotte  clero e fedeli raggiungono il sagrato della Cattedrale san Demetrio, dove il Celebrante, prima di entrare, intima alle potenze del male di non ostacolare il passaggio.

Le porte del tempio si spalancano e il corteo, intonando il Christós anésti (Cristo è risorto) in greco ed in albanese (Krishti u ngjall), entra nella chiesa illuminata a gran festa.

La Domenica di Pasqua si celebra finalmente il trionfo di Cristo sulla morte, con il corso principale ornato a festa. Lungo il corso, dopo la messa, sfila il corteo delle donne nel loro costume tradizionale. La processione, dalla Cattedrale, giunge alla chiesa della Madonna Odigitria, dove viene impartita dai papàs la benedizione delle uova rosse, che vengono poi distribuita ai fedeli e ai turisti. Vengono inoltre liberate delle colombe bianche, simbolo d’amore e di pace.

Mi ricordano proprio i riti della Pasqua greca, con il pane tsoureki ornato dall’uovo rosso, simbolo della rinascita della vita, della fertilità e del sangue di Cristo.

Molte altre sono le manifestazioni che si svolgono in tutta l’isola, ma mi piaceva raccontarvi soprattutto queste. Per altri eventi, cliccate QUI

Un elenco molto particolareggiato lo trovate anche QUi

Per conoscere le ricette pasquali della Sicilia, vi rimando invece al prossimo articolo

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!