PASQUA IN CAMPANIA

PASQUA IN CAMPANIA. Non solo pastiera

Come abbiamo sottolineato più volte, la Pasqua è la ricorrenza più importante della religione cristiana, dal momento che celebra la risurrezione di Gesù. In Campania, oltre alle celebrazioni ecclesiastiche di rito, sopravvivono antiche e vivaci tradizioni popolari.

Tra le più antiche, sopravvive anche in questa regione il rito delle pulizie di Pasqua, usanza che prevede il rinnovamento della casa in vista delle feste ma anche dell’inizio della nuova stagione.

Scopriamo quindi insieme quali tradizioni accompagnano la Settimana Santa e la Pasqua

PASQUA IN CAMPANIA. Il Triduo pasquale tra sacro e profano

Il Giovedì Santo è il giorno dei Sepolcri  e della Messa in coena Domini, con la lavanda dei piedi, ma è anche quello in cui la tradizione culinaria prevede anche che si mangi ‘a zuppa ‘e cozzeche, un rito che risale al tempo di Ferdinando I. Quest’anno anch’io adotterò la tradizione!

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Il folklore vuole che si visiti un numero dispari di chiese (preferibilmente sette) in cui siano allestiti i Sepolcri, realizzati anticamente con germogli di lenticchie.

Il Venerdì Santo è dedicato alla Via Crucis, la rappresentazione delle ultime ore di vita di Cristo.

La tradizione risale a San Francesco e ai suoi frati, che la proposero per consentire ai credenti di vivere con più intensità il momento della passione.

PASQUA IN CAMPANIA. Le SACRE RAPPRESENTAZIONI del Venerdì Santo

Numeroisissime sono le rievocazioni della Passione di Cristo in tutta la regione.

Tra le più famose e suggestive, ricordiamo la Processione Bianca e la Processione Nera , che si svolgono a Sorrento (Na), così chiamate per il colore delle tuniche e del cappuccio delle due confraternite protagoniste.

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I MISTERI

Affascinante è anche la Processione dei Misteri dell’isola di Procida (Na). Risalente al 1600 e nata inizialmente come corteo penitenziale, è oggi costituita principalmente dai “misteri“, che seguono “la tromba ed il tamburo” e precedono le statue a soggetto religioso fisso e infine il Cristo Morto.

I Misteri sono carri con sculture in carta pesta e altri materiali che raffigurano scene dell’antico testamento o del Vangelo, creati ogni anno dai giovani isolani.
Al suono di una tromba e di 3 colpi di tamburo (i suoni che accompagnavano i condannati a morte nell’antica Roma), la processione parte all’alba dall’Abbazia di San Michele, sul promontorio di Terra Murata, e termina al porto della Marina Grande. Accompagnati dalle marce funebri suonate dalla banda, i carri sono portati da isolani incappucciati vestiti di bianco e turchese, seguiti dalla statua del Cristo Morto e dell’Addolorata,  dal “pallìo” (baldacchino funebre) e dal corteo degli angioletti.

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A Lapio (Av) si possono ammirare i Misteri, 85 statue in cartapesta di autore ignoto risalenti al XVIII secolo mentre a Calitri (Av), sono protagonisti della processione sacre gli Incappucciati, penitenti vestiti di bianco incoronati di spine e portatori di pesanti croci di legno.

UFFICIO DELLE TENEBRE

Sessa Aurunca (Ce), la settimana santa è ricca di eventi che coinvolgono tutta la comunità e che trovano il loro culmine nell’Ufficio delle Tenebre del Mercoledì Santo e nei Misteri del Venerdì.

Particolarmente suggestivo l’Ufficio delle Tenebre, detto Terremoto, al termine del quale, con la chiesa completamente avvolta nel buio, i partecipanti producono un grande fragore, che simboleggia il terremoto avvenuto alla morte del Figlio di Dio.

Un rito molto particolare è quello dei battenti e dei fujenti. Ve li cito soltanto per completezza. Per saperne di più, cliccate QUI

SABATO SANTO E IL CASATIELLO

Durante la messa del Sabato Santo, in tutte le chiese si effettua la benedizione dell’acqua e del fuoco. Ogni fedele prende acqua in una bottiglietta e un po’ di cenere in un fazzoletto ricamato.

La tradizione prevede che durante il Sabato Santo si prepari e si mangi il casatiello, una torta salata in cui non devono mancare pecorino e ciccioli, entrambi ingredienti di grande simbologia. Il pecorino è prodotto dal latte di pecora, di cui si nutre anche l’agnello, simbolo di Gesù, mentre i “cicoli”, i residui della lavorazione del maiale, sono simbolo di fecondità e abbondanza. Anche la forma del casatiello, la ciambella, rievoca la corona di spine di Cristo.

In alcune famiglie si prepara invece il TORTANO, che si differenzia dal casatiello perché si usano uova sode all’interno dell’impasto invece che come decorazione.

Se volete saperne di più sulle differenze esistenti tra queste preparazioni, cliccate QUI

In genere il tortano o il casatiello accompagnano tutti e tre i giorni pasquali: ottimo come pranzo (o cena) alla vigilia, sempre presenti accanto alla “fellata” di Pasqua e piatto forte della scampagnata di Pasquetta.

Il pranzo di Pasqua in Campania

La domenica della Pasqua è ufficialmente dedicata alla convivialità e alla tavola, con i piatti della ricca tradizione gastronomica campana.

Si inizia solitamente con la fellata, un piatto di salumi misti, tra cui non devono mancare la soppressata ed il capocollo, disposti su un grande piatto da portata insieme al casatiello e alle uova sode. Immancabili, poi, sulle tavole napoletane di Pasqua, la pizza “chiena” (piena), una speciale torta salata a base di sugna, pancetta, salsicce e prosciutto oppure il Carniscione, un calzone farcito con caciocavallo, pecorino, prosciutto e salame a dadini il tutto legato da uova sbattute.

Queste due preparazioni spesso sostituiscono o affiancano tortano e casatiello


LA FELLATA. QUALCHE CURIOSITÀ

Il termine fellata deriva dal verbo dialettare fellare, affettare. Tale antipasto è anche detto beneditto(benedetto) o anche piatto santo, perché veniva benedetto dal capofamiglia prima dell’inizio del pranzo


Il primo piatto è costituito, secondo la tradizione, dalla minestra maritata di carne e verdure, cui seguono tagliolini al sugo o tortellini. In passato era molto diffusa anche la PASTA PASQUALINA, una gustosa minestra di pasta, piselli e carciofi.

Molte famiglie preparano le FETTUCCINE ALLA MAESTOSA; una variante arricchita delle fettuccine alla papalina romane. In molti invece preparano le lasagne mentre altri gustano lo SFORMATO (O TIMBALLO) DI TAGLIATELLE, un piatto al forno ricco di tanti ingredienti simbolici (dalle uova sode al formaggio al salame). Di questa ricetta esistono infinite versioni, una più buona dell’altra.

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Protagonista assoluto del pranzo di Pasqua è però l’agnello (o il capretto). Cotto al forno con cipolle e patate, ha spesso come contorno carciofi fritti o arrostiti.

A concludere il pranzo, un gran numero di dolci, tra cui non può assolutamente mancare la pastiera. Un dolce che va scomparendo è il casatiello dolce, un soffice lievitato a forma di ciambella, ricoperto da una profumata glassa.

Con i ritagli della frolla della pastiera, un tempo, si preparavano i taralli dolci. Oggi sono  delle ciambelline dalla consistenza friabile, insaporite con scorza di limone, che vengono spesso serviti alla fine del pranzo di Pasqua.

La Pasquetta fuori porta

Il Lunedì in albis la Chiesa ricorda l’apparizione dell’Angelo alle donne giunte in visita al sepolcro di Cristo. Deve però il suo nome alle vesti bianche indossate per il battesimo, che, in passato, era amministrato proprio in questi giorni. Solitamente è dedicato alle gite fuori porta.

Nel pranzo della gita di Pasquetta non potrà mancare una bella fetta di tortano o di casatiello, i resti degli affettati vari, una sostanziosa fetta di pastiera e la frittata di pasta  (frittata ‘e maccaruni).

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Per chi resta in casa, invece, si riciclano gli avanzi del giorni di Pasqua, ma in modo creativo. Molte famiglie preparano tagliatelle al ragù d’agnello, coratella di agnello e parmigiana di carciofi

Una carrellata decisamente incompleta, perché tanti altri sono i piatti che potrei citare tra le preparazioni tipiche della Pasqua. Nei prossimi giorni preparerò alcune di queste ricette e man mano ve le posterò!

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!