PASQUA EBRAICA. SIGNIFICATO E TRADIZIONI

PASQUA EBRAICA. Pasqua di liberazione

Credo che ormai abbiate capito che sono affascinata dalle religioni e dai loro riti e che cerco sempre punti di contatto con la religione nella quale sono stata cresciuta, quella cattolica.

Per questo motivo, dopo aver dedicato tante settimane alla Pasqua cattolica e alla Quaresima, mi sembra giusto riservare un po’ del nostro tempo a conoscere meglio la Pasqua di Ebrei ed Ortodossi.

Ricordiamo che la Pasqua cattolica è legata profondamente a quella Ebraica, essendo “nata” da essa. Infatti,secondo il racconto dei Vangeli, Gesù fu catturato mentre si festeggiava Pesach.

Abbiamo già accennato al diverso significato di Pasqua ebraica e cattolica, ma riprendiamo l’argomento e cerchiamo di conoscere meglio i riti collegati a questa festività

PASQUA EBRAICA. Il significato

“Pesach”, termine che significa “passare oltre”, è, per gli Ebrei, la festa delle feste.

In quest’occasione si commemora la liberazione del popolo ebraico dalla schiavitù d’Egitto.

La festa Inizia il 15 del mese ebraico di Nissan, nella stagione in cui, in Israele, maturano i primi cereali; segna quindi l’inizio del raccolto dei principali prodotti agricoli.

È anche nota col nome “Hag hamatzot”, cioè “FESTA DEGLI AZZIMI”. In Israele, Pesach dura sette giorni, il primo e l’ultimo dei quali di festa solenne, gli altri di mezza festa. Fuori da Israele, invece, la festa dura otto giorni, dei quali i primi e gli ultimi due sono di festa solenne.

In ricordo del fatto che quando furono liberati dalla schiavitù gli Ebrei lasciarono l’Egitto tanto in fretta da non avere il tempo di far lievitare il pane, per tutta la durata della ricorrenza è vietato cibarsi di qualsiasi alimento lievitato (chametz). Si deve invece usare pane azzimo, un pane non lievitato e scondito.

PASQUA EBRAICA. IL SEDER

Nei giorni precedenti la Pasqua, le abitazioni delle famiglie ebree vengono ripulite da ogni traccia di lievito e di alimenti lievitati.

La prima sera di Pesach le famiglie ebraiche si riuniscono intorno a un tavolo per celebrare il Seder (“sequenza”, “ordine”), una cerimonia durante la quale si legge la Haggadah di Pesach, il racconto dell’uscita degli ebrei dall’Egitto, arricchito di midrashim (parabole) e commenti dei Maestri.

Il seder di Pesach si conclude con una cena, durante la quale si consumano vino, azzimi ed erbe amare, in ricordo dei dolori e delle gioie degli Ebrei liberati dalla schiavitù.

Durante tutta la cerimonia di Seder, si segue un ordine predefinito per il consumo dei cibi, tra preghiere e il racconto dell’intera storia della liberazione dall’Egitto.

Moltissimi sono gli elementi simbolici all’interno della cena, dalle verdure amare alla ciotola d’acqua salata per ricordare le difficoltà vissute dal popolo ebraico, passando per molti altri ancora.

PASQUA EBRAICA. LE TRADIZIONI

La Pasqua ebraica  viene soprattutto trascorsa in famiglia, essendo un momento di unione ma anche di profondo raccoglimento. Essa ha una liturgia precisa, che segue le indicazioni bibliche presenti nel Pentateuco. Come abbiamo accennato, nei giorni precedenti la Pasqua vanno eliminati dalle abitazioni tutti i lievitati, simbolo di peccato e malvagità. Infatti durante Pesach è vietato anche solo possedere prodotti lievitati (Chametz), mentre si consuma il matzà, un pane azzimo e scondito.

Anche la birra, essendo lievitata, non è adatta alla Pasqua.

Al termine della pulizia della casa, la sera precedente Pesach, si svolge una sorta di “caccia al tesoro” per i bambini, che cercano dieci briciole di pane lasciate appositamente in giro per la casa.

Le briciole ritrovate vengono poi bruciate.

I CIBI DEL SEDER

Sulla tavola del Seder troviamo il pane azzimo, 4 calici di vino, il sedano da intingere nell’acqua, le erbe amare, la salsa karoset e l’agnello.

Come già ripetuto più volte, il pane azzimo è un pane senza lievito. Esso viene consumato perché , secondo il racconto dell’Esodo, gli ebrei fuggirono di notte dall’Egitto, portando con sé focacce fatte solo di farina, acqua e sale, che non ebbero tempo di far lievitare il pane.

In tavola si pongono QUATTRO calici di vino, ognuno con un preciso significato:
  • Il primo calice serve a consacrare la festa della Pasqua;
  • con il secondo calice si ricorda come Dio abbia liberato gli Ebrei dalla schiavitù d’Egitto;
  • il terzo calice ricorda l’agnello sacrificato per segnare con il suo sangue le case degli Ebrei e permettere così all’angelo della morte di riconoscerle e PASSARE OLTRE;
  • con il quarto calice, infine, si ringrazia Dio per avere eletto il popolo di Israele.

Nel corso del Seder, si intinge un bastoncino di sedano nella ciotola d’acqua posta sulla tavola. Le goccioline che cadono sulla tavola sono simbolo delle lacrime versate dal popolo ebraico durante i 430 anni di schiavitù in Egitto.

Significato analogo hanno anche le erbe amare, che servono a ricordare l’amarezza del tempo in cui gli ebrei erano schiavi.

La salsa charoset, fatta di nocciole, fichi secchi, arance e miele, ricorda invece l’impasto usato per fabbricare i mattoni. Infatti, secondo il racconto biblico, gli Ebrei in Egitto erano utilizzati come costruttori.

L’agnello (oggi sostituito da molte comunità ebraiche col pollo), come accennato, ricorda quello ucciso dagli ebrei per segnalare le proprie case all’angelo della morte.

Il piatto del Seder è quindi composto da sei cibi simbolici: 
  • Erbe Amare: per tradizione è la radice di rafan,o ma si possono utilizzare anche prezzemolo, cipollotto o sedano.
  • Agnello: una porzione di agnello o capretto arrosto che simboleggia l’agnello sacrificale della Pasqua ebraica.
  • Uovo sodo in ricordo del lutto per la distruzione del Tempio.
  • Charoset: una sorta di marmellata che, generalmente, è a base di mele, noci e vino e simboleggia la malta utilizzata dagli schiavi per costruire le piramidi in Egitto.
  • Verdura
  • Lattuga.
  • tre pezzi di Matzah, il pane azzimo

Durante il Seder, i tre pezzi di matzah vengono tenuti coperti e scoperti solo durante la lettura di alcuni brani.

LE FASI DEL SEDER

Cerchiamo di capire come si svolge il Seder di Pesach.

La cerimonia inizia con il capo famiglia che beve dal primo calice, dando così inizio alla festa. Tutti i commensali si lavano poi le mani

Successivamente, si intinge il sedano nell’acqua; le gocce che cadono sulla tavola ricordano le lacrime versate in Egitto.

SI prende poi il pane azzimo centrale e si spezza in due. Si beve quindi dal secondo calice e si narra come Dio abbia liberato il popolo ebraico dalla schiavitù.

Alla fine del racconto, si lavano ancora una volta le mani.

Dopo il lavaggio rituale, il capo famiglia prende il pane azzimo, lo spezza e lo distribuisce ai commensali, che lo intingono nella salsa charoset.

A questo punto si passa alla cena vera e propria e si mangia l’agnello. Dopo aver mangiato la carne arrostita, si beve il terzo calice, quello della redenzione.

Si brinda poi col quarto calice, con cui si ringrazia Dio per aver scelto il popolo ebraico fra tutti i popoli della terra e si conclude la cena recitando un inno.

CALICE DEL PROFETA

Sulla tavola, oltre ai quattro calici di cui abbiamo parlato, viene posto anche un quinto calice, riservato al profeta Elia, colui che annuncia l’arrivo del Salvatore del popolo ebraico. Nessuno può bere da quella coppa, simbolo dell’attesa del Messia

Quali piatti si consumano durante gli otto giorni di Pesach? lo scopriremo insieme nel prossimo articolo

 

Se volete saperne di più sulle regole della Pesach, cliccate QUI

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!