Papalina, Saraghina o Spratto (Sprattus Sprattus)

Papalina, Saraghina o Spratto (Sprattus Sprattus). Un pesce azzurro semi – sconosciuto

Continua la serie di articoli dedicati al pesce azzurro. Oggi conosciamo meglio la saraghina.

PER L’ELENCO COMPLETO DEI PESCI AZZURRI, CLICCATE QUI

Papalina, Saraghina o Spratto (Sprattus Sprattus): in breve

Molto simile alla sardina, presenta la caratteristica colorazione blu-verdastra del pesce azzurro; argentato sui fianchi e sul ventre, si distingue dalla sardina per l’aspetto del suo ventre che si presenta visibilmente più tondeggiante. E’ un pesce piccolo, raggiunge infatti al massimo i sedici centimetri di lunghezza.

Molto diffuso nel nostro mar Adriatico settentrionale e centrale, ha un costo bassissimo.

Papalina, Saraghina o Spratto : habitat ed abitudini

E’ una specie molto diffusa. E’ infatti presente nell’Oceano Atlantico orientale, tra la Norvegia settentrionale e lo stretto di Gibilterra, nel mar Baltico (dove è sostituito dalla sottospecie S. sprattus balticus), nel mar Egeo, nel mar Nero, nel mar Adriatico settentrionale e nel golfo del Leone. È una specie pelagica e se ne sta quasi sempre al largo ma può avvicinarsi occasionalmente a riva, penetrando anche nelle lagune.

La riproduzione avviene in inverno nel Mediterraneo e in estate nell’Atlantico settentrionale.  Vive in fitti banchi. In Mediterraneo scende in profondità nei mesi più caldi.

Come distinguere la papalina dalla sardina

I due pesci sono molto simili. La papalina si distingue dalla sardina per le pinne ventrali inserite alla stessa altezza della pinna dorsale (nella sardina sono inserite più verso la coda), per la robusta cresta di squame dure sul ventre, per le squame più piccole e per la colorazione, che è blu vivo sul dorso e bianco argento sul ventre, senza le macchie sul fianco che invece caratterizzano la sardina.

Proprietà nutrizionali

Come tutti i pesci azzurri, anche la papalina è un’eccellente fonte di acidi grassi omega 3 e di vitamina D. Contiene, inoltre, molta vitamina B12.

La sua composizione rende la papalina un ottimo alleato per mantenere tonica la muscolatura e le ossa, rafforzare la memoria, migliorare la risposta immunitaria e allontanare il rischio di sviluppare patologie metaboliche e cardio-circolatorie.

Le carni della papalina sono tenere e facilmente digeribili, caratteristiche che rendono questo piccolo pesce perfetto per l’alimentazione di anziani e bambini. Per il suo apporto calorico contenuto, invece, la papalina è consigliata anche per l’alimentazione degli sportivi e di chi sta seguendo un regime dimagrante: 100 grammi di papalina corrispondono a circa 100 calorie.

Valori nutrizionali : Cento grammi di spratto forniscono

  • Energia 102 kcal
  • Grassi 11 g
  • Proteine 18,3 g
  • Ferro 1,8 mg
  • Fosforo 215 mg

IN CUCINA

Le carni della papalina, molto oleose e deperibili, sono meno apprezzate di quelle della sardina. In Romagna, dove viene consumata preferibilmente alla griglia, prende il nome di saraghina. Invece in Veneto viene chiamata anche renga

Le papaline sono un cibo tipico dell’Estonia, paese dal quale vengono esportate (con il nome di saracche), dopo essere state affumicate. Nel Paese baltico sono considerate un antipasto piuttosto popolare e diffuso.

L’uso che se ne fa in cucina è vario; sono spesso cucinate alla griglia e al forno, molto gustose anche fritte nel caso siano di piccole dimensioni.

LA RICETTA : SARAGHINE GRATINATE

INGREDIENTI PER 4

  • PAPALINE O SARAGHINE 1 kg
  • PANGRATTATO 20 g
  • PREZZEMOLO q.b.
  • PEPERONCINO 1
  • SALE e PEPE q.b.
  • SEMI DI SESAMO 1 cucchiaio

PREPARAZIONE

  • Pulite le saraghine:  eliminate la testa con un coltellino. Incidete poi la pancia in tutta la lunghezza, apritele delicatamente e tirate via la lisca centrale.
  • Dovrebbe venire via senza difficoltà, portandosi dietro tutte le lischette laterali.Man mano che le pulite, stendete le saraghine su una teglia rivestita di carta da forno

  • Preparate ora la gratinatura. Per amalgamare bene i condimenti, mettete tutto in un frullatore: pane, prezzemolo, peperoncino, sale e pepe.
  • Cospargete le saraghine con il trito e completate con i semi di sesamo.
  • Infornate in forno preriscaldato a 180°C per 15 minuti. Servite ben calde
1,0 / 5
Grazie per aver votato!

Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!