Ognissanti e Due Novembre le tradizioni

Ognissanti e Due Novembre le tradizioni

Dall’America è arrivato Halloween ma in Italia avevamo già Ognissanti e il Due Novembre! Un salto nel passato recente!

Ognissanti e Due Novembre le tradizioni… in via d’estinzione

Tra il Primo e il Due Novembre, la Chiesa Cattolica prevede che si festeggino i Santi e i Defunti.  Mentre nei Paesi dell’America Latina la tradizione del Dìa de Los Muertos è più forte che mai (ne parleremo domani), qui in Italia va invece sempre più scomparendo.

Infatti anche la nostra tradizione, ormai quasi scomparsa, dovrebbero essere imbandite le tavole con prelibatezze di ogni genere, per accogliere le anime dei defunti che tornano a farci visita.

In passato, soprattutto nel Sud Italia, in questi due giorni i bambini ricevevano i doni, da parte dei defunti: la mattina del 2 novembre i bimbi partivano alla ricerca dei giocattoli nascosti sotto i letti o negli angoli di casa, e in molte case quest’usanza è tutt’ora seguita.

Anche se non esiste un vero e proprio menù per questi due giorni, si mettono in tavola alcuni piatti, tipici di questa stagione, che per tradizione famigliare e per uso regionale. Si tratta di ricette della cucina povera, a base degli ingredienti tipici di questo periodo. Non mancano quindi le castagne, la zucca, le fave secche, i legumi, le melagrane, i funghi!

Un piatto tipico della tradizione abruzzese prevede ceci e fave, che ho scoperto essere una ricetta diffusa in quasi tutte le regioni italiane. Infatti, a quanto sembra, nel Medioevo, per il Giorno dei Morti, si distribuivano ai poveri ceci (e fave) lessi. Spesso, ai legumi si aggiunge anche la zucca!

Se quindi volete rispettare la tradizione, ma con un pizzico di “esotismo”, provate il curry di zucca e ceci!

Un piatto della tradizione è pure il risotto con castagne (vedi QUI), che si prepara un po’ in tutta Italia.

In Liguria, per i Morti si prepara Stocco e Bacilli (una varietà di fave secche, piccole e di colore scuro), una pietanza buona e nutriente che veniva mangiata come piatto unico.

STOCCO E BACILLI: LA RICETTA TRADIZIONALE

Non dimentichiamo che in alcune parti d’Italia esiste ancora la tradizione della cena dei morti: la sera del 1° Novembre (festa di tutti i Santi), dopo che la famiglia ha cenato, si apparecchia di nuovo la tavola e la si lascia apparecchiata per tutta la notte.

Si crede, infatti, che nel corso della notte le anime dei nostri defunti si rechino nelle abitazioni in cui c’è la tavola imbandita e benedicano i cibi e gli abitanti della casa. Il giorno successivo, i cibi benedetti dai morti si donano ai più bisognosi

Ognissanti e Due Novembre le tradizioni. I DOLCI

Quelli che fanno davvero la tradizione del Giorno dei Morti e di Ognissanti sono i dolci. Tantissimi i dolci particolari preparati a ridosso del 2 novembre, che spesso ricordano nel nome questa ricorrenza oppure hanno la forma di un osso. Altro riferimento ricorrente è alle dita delle mani, mentre il dolce a forma di cavallo è probabilmente legato alla leggenda di Proserpina.

I dolci dei morti contengono ingredienti semplici come farina, uova, zucchero ed aromatizzanti; spesso sono presenti mandorle finemente tritate e talvolta cioccolato, marmellata e frutta candita.

FAVE DEI MORTI e OSSA DEI MORTI

Ogni regione ha la sua ricetta per preparare questi biscottini morbidi e profumati. Sono tipici della festa di Ognissanti e si preparano con mandorle e albumi.

Li prepareremo insieme.

Per la ricetta delle Ossa dei Morti, cliccate QUI

Se invece volete sperimentare le fave dei Morti, cliccate QUI

PAN DE MEI

E’ un’antica ricetta originaria di Milano, poi diffusasi in tutta Italia. Si tratta di un dolce preparato apposta per omaggiare i propri defunti.

Tradizionalmente il Pan de mei veniva preparato per festeggiare san Giorgio il 23 aprile protettore dei lattai.

Il  nome deriva dalla parola miglio, ingrediente molto usato nell’antichità e che, mischiato ad altre farine, serviva per produrre il pane.

Con il tempo, il normale pane di miglio divenne un delicato dolce zuccherato che, secondo la tradizione, veniva preparato il giorno di San Giorgio (23 aprile per il calendario ambrosiano), la data in cui si stipulavano i contratti per la fornitura di latte tra mandriani e lattai.

Per quell’occasione si preparava il pan de mej cosparso di fiori di sambuco e i lattai regalavano ai propri clienti la panna liquida per accompagnare questo delizioso dolce, abitudine che continuò a persistere nel tempo.

Oggi il miglio non si usa più ed è stato sostituito dalla farina di mais tipo FIORETTO (vedi QUI)

Per la ricetta, cliccate QUI

PAN DI MORT

Sempre del Milanese è originaria anche un’altra ricetta che si prepara per la Festa dei Defunti: il Pan di Mort. E’ costituita da dolcetti schiacciati di forma ovale, preparati con albumi, cacao amaro, biscotti sbriciolati e amaretti, oltre a tanta frutta secca!

L’utilizzo di avanzi di dolci o biscotti simbolizza bene la trasformazione dal vecchio al nuovo, mentre la frutta secca entra in questo dolciume e ricorda le offerte precristiane che si offrivano agli spiriti defunti.

Per la ricetta, cliccate QUI

Ognissanti e Due Novembre tradizioni toscane. CASTAGNACCIO e Pan co’ santi

Un dolce tipicamente toscano a base di farina di castagne. Si prepara una pastella con la farina e l’acqua e poi si mette a cuocere in forno in una teglia. Di solito si decora la superficie con pinoli, uvetta e rosmarino. Io ne preparo diverse versioni, tra cui quella con le mele!

CASTAGNACCIO ALLE MELE CON SALSA ALLA CANNELLA

Nei prossimi giorni vi proporrò una versione ancora più sfiziosa! Sempre toscana è anche un’altra specialità di questo periodo, il pan co’ santi, panini dolci con pepe, uvetta e noci, preparati nel giorno di Ognissanti in provincia di Siena e nella Maremma

Per la ricetta del Pan co’ santi, cliccate QUI

RAME DI NAPOLI

Le rame di Napoli sono golosi bocconcini che, a dispetto del nome, sono tipici della Sicilia. L’origine del loro nome pare si riferisca all’unificazione del Regno delle due Sicilie, avvenuta nel lontano 1816. Per celebrare questo avvenimento, i sovrani borbonici fecero coniare una speciale moneta contenente una lega di rame e, per l’occasione, i siciliani crearono la versione dolciaria di questa moneta.

È un biscotto dal cuore morbido al gusto di cacao, ricoperto per intero da una glassa di cioccolato fondente.

La ricetta originale conteneva farina, zucchero, cacao amaro e marmellata di arance ma negli anni vennero apportate diverse modifiche, sia nella dimensione che negli ingredienti utilizzati, introducendo l’uso di Nutella, marmellate e altre composte di frutta o vegetali.

Tradizionalmente preparato durante le festività di Ognissanti viene regalato ai bimbi, come dono dai parenti defunti per essere stati buoni durante l’anno

Ho scoperto che a Catania si prepara un dolce simile, i totò, che trovate QUI

A NAPOLI TORRONE DEI MORTI

È chiamato torrone anche se nulla ha a che vedere con quello classico. Si tratta infatti di una specialità campana, preparata per il Due Novembre, a base di crema alba, cioccolato fondente, cioccolato bianco e nocciole.

La crema alba è un preparato a base di latte, olio vegetale e zucchero che risulta molto difficile da reperire  al di fuori della regione per questo viene generalmente sostituita da una comune crema spalmabile a base di nocciole

La ricetta QUI !

COLVA IN PUGLIA

Probabilmente nato per addolcire la commemorazione dei cari estinti, questa preparazione racchiude in sé i sapori e gli ingredienti che la natura dona nel periodo autunnale: melograni, fichi seccati dell’ultima stagione, la frutta secca e il vincotto.

Ne esistono tante versioni. Una la trovate QUI

Nei prossimi giorni parleremo ancora di tradizioni!

Per la mia nuova versione del grano dei morti, cliccate QUI

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Pubblicato da lacuocaignorante

Lacuocaignorante è una grande curiosona ed ama cucinare, leggere, viaggiare. In una vita precedente (ovvero prima del matrimonio) ero un ingegnere meccanico. Oggi mi occupo del mio Maritozzo e dei nostri tre gatti, insegno materie scientifiche, realizzo siti internet e continuo ad istruirmi!